Corazziere (cacciatorpediniere 1910)
Corazziere | |
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Descrizione generale | |
Tipo | cacciatorpediniere (1910-1921) torpediniera (1921-1928) |
Classe | Soldato |
In servizio con | Regia Marina |
Costruttori | Ansaldo, Genova |
Impostazione | 1905 |
Varo | 11 dicembre 1909 |
Entrata in servizio | 1910 |
Radiazione | 1928 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | normale 395 t a pieno carico 415 t |
Lunghezza | 65 m |
Larghezza | 6,1 m |
Pescaggio | 2,1 m |
Propulsione | 3 caldaie 2 motrici alternative potenza 5.000 HP 2 eliche |
Velocità | 28,5 nodi (52,78 km/h) |
Autonomia | 1500 miglia a 12 nodi |
Equipaggio | 56 tra ufficiali, sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Artiglieria | 4 pezzi da 76/40 mm |
Siluri | 3 tubi lanciasiluri da 450 mm |
dati presi da Warships 1900-1950 e Sito ufficiale della Marina Militare | |
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Il Corazziere è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'apparato motore venne modificato in modo da essere alimentato a nafta (65 tonnellate) invece che a carbone (95 tonnellate)[1].
Il Corazziere partecipò attivamente alla guerra italo-turca. Nel mattino del 30 settembre 1911, mentre navigava insieme al gemello Artigliere tra Gomenizza e Prevesa, fu attaccato dalle torpediniere turche Hamidiye[2] ed Alpagot[3]; le due unità italiane risposero al fuoco, riducendo a relitti le due navi turche, che, rientrate nel porto, furono abbandonate dagli equipaggi, i cui membri, sbarcati su una vicina spiaggia, aprirono un violento fuoco di fucileria[4]. La reazione del Corazziere e dell’Artigliere disperse gli equipaggi ottomani; i due cacciatorpediniere procedettero quindi a catturare il panfilo-cannoniera Teties (per altre fonti Thetis o Tarabulus), appartenente ad Abdul Ramid, ex sultano[4] (tale unità, trasformata in cannoniera, fu incorporata nella Regia Marina con il nuovo nome di Capitano Verri[5][6]).
All'inizio della prima guerra mondiale faceva parte della III Squadriglia Cacciatorpediniere, basata a Brindisi, che formava assieme ai gemelli Artigliere, Lanciere, Bersagliere e Garibaldino[7]. Comandava la nave il capitano di corvetta Failla[7].
Il 24 maggio 1915, insieme al gemello Bersagliere, incrociò nelle acque di Grado, a protezione dell'incursione compiuta dal cacciatorpediniere Zeffiro contro Porto Buso: compito di Bersagliere e Corazziere era attaccare eventuali navi nemiche e bombardare le posizioni austro-ungariche[7].
Il 29 maggio 1915 fornì sostegno, insieme ai gemelli Alpino e Pontiere, ad una formazione di cacciatorpediniere (Lanciere, Bersagliere, Artigliere, Garibaldino) incaricata di bombardare l'impianto chimico «Adria-Werke» di Monfalcone, sede di produzione di gas asfissianti[7].
Il 7 giugno l'azione contro la fabbrica «Adria-Werke» fu reiterata[7].
Il 23 febbraio 1916, al comando del capitano di corvetta Bernotti, scortò a Durazzo – insieme a Bersagliere e Garibaldino – 12 piroscafi e due rimorchiatori[7].
Declassato a torpediniera nel 1921, il Corazziere fu radiato nel 1928[1] ed avviato alla demolizione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Marina Militare.
- ^ TDT Hamidiye - Warships 1900-1950[collegamento interrotto].
- ^ TDT Alpagot - Warships 1900-1950[collegamento interrotto].
- ^ a b La Guerra Italo Turca - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici.
- ^ anmi taranto Archiviato il 10 dicembre 2010 in Internet Archive..
- ^ Navi idrografiche - Italian hydrographic ships Archiviato il 3 luglio 2014 in Internet Archive..
- ^ a b c d e f Franco Favre, La Marina nella Grande Guerra. Le operazioni navali, aeree, subacquee e terrestri in Adriatico, pp. 67-70-98-172.