Codice di condotta europeo sul partenariato

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Il Codice europeo di condotta sul partenariato (CCEP) è un atto delegato[1] che stabilisce le norme comuni per garantire che gli stati membri applichino correttamente i principi della cooperazione nell'organizzazione del partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e d'investimento europei (Fondi SIE).

Scopo del CCEP

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Il Codice europeo di condotta sul partenariato è una delle novità salienti nonché uno degli elementi chiave della politica di coesione 2014/2020, perché regolamenta uno dei principi che è parte integrante della politica dei Fondi SIE, il partenariato, il quale implica una stretta collaborazione tra le autorità pubbliche a livello nazionale, regionale e locale, il settore privato, il partenariato economico e sociale in generale.
Nelle precedenti programmazioni l'attuazione del principio di partenariato è avvenuta in modo assai diverso da uno Stato membro all'altro. Per sopperire a questa situazione di non omogeneità la Commissione europea ha fissato degli obiettivi e criteri comuni con il codice europeo di condotta sul principio del partenariato, definendo norme comuni destinate a migliorare la consultazione, la partecipazione e il dialogo con i partner (autorità regionali, locali, cittadine e altre autorità pubbliche, sindacati, datori di lavoro, organizzazioni non governative e organismi di promozione dell'inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione) nelle fasi di pianificazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d'investimento europei (Fondi ESI).
Per il periodo 2014/2020 con l'art. 5 del Regolamento (UE) N. 1303/2013 è rafforzato fortemente il requisito di "Partenariato e governance a più livelli" ed è conferito alla Commissione europea il potere di adottare un atto delegato per stabilire un codice di europeo di condotta sul partenariato.

Cosa garantisce il CCEP

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Il CCEP sostiene l'applicazione efficace del principio di partenariato e la governance a più livelli. Esso definisce gli obiettivi, i principi e le migliori pratiche.
Nello specifico esso impone agli Stati membri di

  • garantire la trasparenza nella selezione dei partner (autorità regionali, locali e altre autorità pubbliche, parti economiche e sociali e organismi che rappresentano la società civile) che sono nominati membri a pieno titolo dei comitati di sorveglianza dei programmi
  • fornire ai partner informazioni adeguate e tempi sufficienti come condizione indispensabile per garantire un corretto processo di consultazione;
  • garantire la partecipazione di tutti i partner in tutte le fasi del processo, a partire dalla preparazione e per l'intera l'attuazione, comprese la sorveglianza e la valutazione, di tutti i programmi;
  • sostenere il rafforzamento delle capacità dei partner al fine di migliorarne le competenze e le abilità in vista della loro partecipazione attiva al processo;
  • rafforzare la capacità istituzionale dei partner attraverso un meccanismo di cooperazione denominato comunità europea di prassi sul partenariato diffondendo adeguatamente gli esempi di buone prassi nell'organizzazione del partenariato.

Quando è entrato in vigore il CCEP

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Il Codice europeo di condotta sul partenariato è stato pubblicato sulla https://eur-lex.europa.eu/legal-tent/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:L:2014:074:FULL&from=IT[collegamento interrotto]
Prima di raggiungere la stesura definitiva si sono svolte delle consultazioni in conformità al paragrafo 4 dell'intesa comune sugli atti delegati tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea[2].
Nello specifico si sono svolte:

  • il 25 gennaio e il 21 giugno 2013, due riunioni (debitamente notificate al Parlamento europeo) a cui hanno partecipato gli esperti di tutti gli Stati membri. «Le riunioni hanno consentito di presentare integralmente il progetto di disposizioni della Commissione e di effettuare uno scambio approfondito di opinioni su tutti gli aspetti del progetto. Questo esercizio è consistito nel chiarire l'impostazione della Commissione, ascoltare i pareri degli esperti e di conseguenza perfezionare ulteriormente il testo».[fonte C(2013) 9651 final Bruxelles, 7.1.2014]
  • il 5 febbraio e il 19 settembre 2013, due riunioni di dialogo strutturato organizzate dalla Commissione europea «durante le quali il progetto di disposizioni è stato ampiamente discusso con i rappresentanti delle parti economiche e sociali europee, delle organizzazioni non governative (ad esempio responsabili delle questioni ambientali e sociali, delle tematiche relative ai Rom, o delle questioni di genere) e delle associazioni e delle reti che rappresentano le autorità locali e regionali»[fonte C(2013) 9651 final Bruxelles, 7.1.2014]

Poi la Commissione europea ha redatto il Regolamento delegato (UE) N. 240/2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell'ambito dei fondi strutturali e d'investimento europei, adempiendo quanto sancito nell'art.5 del Regolamento (UE) N. 1303/2013

Corrispettivo del CCEP in alcune lingue UE

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  • EN: «European code of conduct on partnership (eccp)»
  • FR: «Code de conduite européen en matière de partenariat (CCP)»
  • DE: «Europäischen Verhaltenskodex für Partnerschaften»
  • ES: «Código de Conducta Europeo sobre las asociaciones»
  • PT: «Código de conduta europeu sobre parcerias»
  1. ^ un atto giuridicamente vincolante non legislativo. Tale atto ha il potere di integrare o modificare determinati elementi non essenziali dell’atto legislativo (art. 290 del TFUE).
  2. ^ è utile consultare il documento redatto dalla Commissione giuridica del PARLAMENTO EUROPEO il 17.04.2013 per comprendere la delega dei poteri legislativi e il controllo da parte degli Stati membri dell'esercizio delle competenze di esecuzione conferite alla Commissione, in particolare la delega conferita agli "Atti delegati" .

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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