Indice
Chometokadmon fitzingeri
Chometokadmon | |
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Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Reptilia |
Ordine | Squamata |
Sottordine | Scleroglossa |
Infraordine | Anguimorpha |
Genere | Chometokadmon |
Specie | C. fitzingeri |
Il cometocadmon (Chometokadmon fitzingeri) è un rettile estinto appartenente agli squamati. Visse nel Cretaceo inferiore (Albiano, circa 110 milioni di anni fa) e i suoi resti sono stati rinvenuti esclusivamente nel famoso giacimento di Pietraroja, in Italia.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Lungo circa una trentina di centimetri, questo animale è conosciuto per uno scheletro quasi completo. Il cranio era triangolare e dotato di denti conici e appuntiti, leggermente rivolti all'indietro. La volta cranica, inoltre, era rivestita di numerosi osteodermi non saldati fra loro. Il corpo era piuttosto simile a quello di un ramarro, con una coda allungata e le zampe agili e snelle.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Descritto per la prima volta da Costa nell'800, questo animale è stato considerato per lungo tempo un rappresentante dei rincocefali, attualmente conosciuti solo in Nuova Zelanda ma molto diffusi durante il Mesozoico. Studi successivi hanno determinato che questo animale era un membro degli squamati (lucertole e serpenti). In particolare, le caratteristiche del cometocadmon suggeriscono che possa essere stato un rappresentante degli anguimorfi (Anguimorpha), forse un parente di lucertole varanoidi primitive come Parviraptor. Gli osteodermi rinvenuti attorno alla volta cranica mostrano una disposizione simile a quella dell'attuale lantanoto del Borneo (Lanthanotus borneensis). Altri rettili rinvenuti nel giacimento di Pietraroja includono gli squamati Eichstaettisaurus e Costasaurus, il rincocefalo Derasmosaurus e il piccolo dinosauro Scipionyx.
Stile di vita
[modifica | modifica wikitesto]È probabile che questo animale fosse un agile rettile terrestre che si nutriva di insetti, come indicherebbe la forma dei denti. Inoltre, sembra che analogamente alle lucertole attuali, anche il cometocadmon fosse in grado di liberarsi della coda come “diversivo” per sfuggire ai predatori: ciò sarebbe dimostrato dal fossile della coda, che include solo una decina di vertebre prima di trasformarsi in un'unica struttura sottile e allungata. È possibile, tuttavia, che questa particolare conservazione sia dovuta a una non completa ossificazione.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Barattolo F., Del Re M. C., 1999. Il Museo di Paleontologia. In: FRATTA A. (a cura), I Musei scientifici dell'Università di Napoli Federico II, pp. 261- 317, 33 figg., Fridericiana Editrice Universitaria, Napoli.
- Barbera C., Macuglia L., 1991. Cretaceous herpetofauna of Pietraroia. In: Symposium on the evolution of terrestrial vertebrates, 4, pp. 421-429, Modena.
- Barbera C., Macuglia L., 1998. Revisione dei tetrapodi del Cretacico inferiore di Pietraroia (Matese orientale, Benevento) appartenenti alla Collezione Costa del Museo di Paleontologia dell'Università di Napoli. Mem., Soc., Geol., It., 41, 567-574, 2 tavv., Roma.
- Costa O. G., 1864. Paleontologia del Regno di Napoli, Parte III, Atti Accad. Pont., 8, pp.1-198, Napoli.
- D'Erasmo G., 1914-15. La fauna e l'età dei calcari ad ittioliti di Pietraroja (Benevento). Paleont. Ital., 21, pp. 29-53.
- Evans S. E., Raia P., Barbera C., 2004. New lizards and rhynchocephalians from the Lower Cretaceous of southern Italy, Acta Palaeontologica Polonica 49(3), pp. 393- 408
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chometokadmon fitzingeri, su Fossilworks.org.