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Cautes e Cautopates
Cautes e Cautopates sono i due assistenti che accompagnano Mitra nell'antico culto romano del Mitraismo. Compaiono al suo fianco in molti affreschi o bassorilievi della nascita di Mitra e della tauroctonia. Dato che Mitra è collegato ai miti solari, anche a Cautes e Cautopates è stato attribuito un significato astronomico: potrebbero rappresentare rispettivamente i punti dell'aurora e del tramonto oppure i punti equinoziali (i due incroci dell'equatore celeste con lo zodiaco).
Non c'è ancora nessuna interpretazione certa sull'origine e il significato dei loro nomi.
Iconografia
[modifica | modifica wikitesto]Sono entrambi rappresentati più piccoli di Mitra per indicare la sua maggiore importanza. Indossano abiti persiani e un berretto frigio. Cautes regge una torcia accesa, Cautopates la punta verso il suolo. È stato osservato che spesso Cautopates sembra precedere Cautes, suggerendo quindi un mito di rinascita (si veda l'immagine del sito dell'Università di Newcastle sotto segnalato); vi sono, però, una cinquantina di rappresentazioni in cui l'ordine è opposto. Nell'interpretazione equinoziale acquistano senso anche tutti gli altri animali simbolici della scena della Tauroctonia: da sinistra a destra sarebbero rappresentate tutte le costellazioni dell'equatore celeste nell'Era del Toro comprese fra l'equinozio di primavera e quello d'autunno.
Legame con altre religioni
[modifica | modifica wikitesto]Cautes e Cautopates sembrano equivalere ai due gemelli divini dei Veda: gli Ashvin ("cavalieri" o "domatori di cavalli"), che appaiono in cielo sul loro carro all'alba e al tramonto. Nei Veda sono anche chiamati Nasatya e nell'astronomia indiana sono collegati alla costellazione dell'Ariete, perché la loro madre sarebbe Hamal, la stella più luminosa della costellazione (Alpha Arietis) e loro stessi corrisponderebbero alle stelle beta e gamma dell'Ariete. Questo collegamento con l'Ariete è in accordo con l'interpretazione astrologica della Tauroctonia, proposta da David Ulansey.
Cautes e Cautopates sembrano avere somiglianze anche con i Dioscuri, i gemelli della mitologia greco-romana, anch'essi rappresentati con il berretto frigio e accompagnati da un cavallo come gli Ashvin.
A causa dei loro pantaloni frigi, Caute e Cautopates sono stati anche confusi con pastori, dando origine alla credenza che alcuni pastori abbiano assistito alla nascita di Mithra, in analogia alla presenza di pastori a Betlemme.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Franz Cumont, Le religioni orientali nel paganesimo romano, Laterza, Bari, 1913; riediz. 1967; nuova ediz. Libreria romana (I libri del Graal), Roma, 1990.
- Walter Burkert, Antichi culti misterici, Laterza, Roma-Bari, 1987; rist. 1991
- Reinhold Merkelbach, Mitra, ECIG, Genova, 1988; II ediz. 1998.
- Fritz Graf, I culti misterici in (a cura di) Salvatore Settis, I Greci: storia, cultura, arte, società, Einaudi, Torino, 1997 (vol. II, tomo 2); ripubblicata anche come AA.VV. Storia Einaudi dei Greci e dei Romani, Ediz. de "Il Sole 24 Ore", Milano, 2008 (vedi il vol. 5º)
- Ruggero Iorio, Mitra. Il mito della forza invincibile, Marsilio, Venezia, 1998.
- Pavia, C., Guida dei Mitrei di Roma Antica, 1999.
- Neri, Ilaria, Mithra petrogenito. Origine iconografica e aspetti cultuali della nascita dalla pietra, in Ostraka IX, 1, (2000), pp. 227– 245.
- Arcella, Stefano, I misteri del sole. Il culto di Mithra nell'Italia antica, Napoli 2002
- Schwartz, Martin, Cautes and Cautopates, the Mithraic Torchbearers, in Mithraic Studies, Vol. II. ed. John R. Hinnells. Manchester, UK: Manchester University Press, 1975.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Newcastle University explanation of Mithrae, su museums.ncl.ac.uk. URL consultato il 13 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2007).
- The Mithraic Mysteries by David Ulansey Scientific American, December 1989 (vol. 261, #6), pp. 130–135.