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al-'Aqaba
al-ʿAqaba (in arabo ﺍﻟﻌﻘﺒـة?) è una modesta altura che si trovava al termine di un sentiero moderatamente ripido (questo infatti il letterale significato della parola araba) che partiva dalla Mecca. Il luogo era immediatamente a sud della Mecca, nella zona dove in età preislamica si effettuavano forse nel primitivo hajj riti cultuali in memoria dei defunti e dove oggi si svolge invece la cerimonia della cosiddetta lapidazione del demonio, col lancio di 7 pietruzze a ognuna delle tre steli che rappresentano Iblīs, detto appunto "il lapidato" (al-rajīm).
In questa località si svolsero nel più stretto segreto due importantissimi incontri tra Maometto e gli emissari della cittadina di Yathrib, costitutivi di quella che sarebbe stata presto la Umma islamica.
La Prima ʿAqaba
[modifica | modifica wikitesto]Ebbe luogo nel 620. Dodici abitanti di Yathrib, sensibili al richiamo monoteistico di Muhammad, giunsero in margini ai riti del ḥajj (cui anche le tribù della città-oasi partecipavano) per tessere un'alleanza, che fu sancita dal cosiddetto "Giuramento della ʿAqaba" (in arabo بيعة العقــبة?, bayʿat al-ʿAqaba, ovvero "Giuramento delle donne" (in arabo بيعة ﺍﻟﻨﺴﺎء?, bayʿat al-nisāʾ), con ciò intendendo affermare che l'impegno a difendere il Profeta e i suoi seguaci sarebbe stato identico a quello che essi avrebbero espresso per tutelare la vita e l'onore delle loro stesse donne. I nomi dei dodici[1] partecipanti sono, per Ibn Isḥāq:
- Asʿad b. Zurāra
- Saʿd b. al-Rabiʿ
- ʿAbd Allāh b. Rawāḥa
- Rāfiʿ b. Mālik
- al-Barāʾ b. Maʿrūr
- ʿAbd Allāh b. ʿAmr
- ʿUbāda b. al-Ṣāmit
- Saʿd b. ʿUbāda
- al-Mundhir b. ʿAmr
- Usayd b. Ḥuḍayr
- Saʿd b. Khaythama
- Rifaʿa b. ʿAbd al-Mundhir
mentre per Ibn Hishām sono:
- Asʿad b. Zurāra
- ʿAwf b. al-Ḥārith b. Rifāʿa
- Muʿādh b. al-Ḥārith b. Rifāʿa
- Rāfiʿ b. Mālik
- Dhakwān b. ʿAbd Qays
- Qutba b. ʿĀmir
- ʿUbāda b. al-Ṣāmit
- ʿUqba b. ʿĀmir
- Abū ʿAbd al-Raḥmān Yazīd b. Thaʿlaba
- al-ʿAbbās b.ʿUbāda
tutti dei B. Khazraj, mentre dei B. Aws erano presenti:
- 11 Abū l-Ḥaytham Malik b. al-Tayyihān
- 12 ʿUwaym b. Sāʿida.[2]
I dodici ritornarono nella loro città e ad essi Maometto volle si unisse il Compagno Muṣʿab b. ʿUmayr, dei Banu ʿAbd Manāf, con l'incarico di diffondere e spiegare il contenuto dei versetti coranici fino ad allora rivelati.
La Seconda ʿAqaba
[modifica | modifica wikitesto]L'anno successivo alla "Prima ʿAqaba", cioè nel 621, si ebbe un nuovo incontro tra abitanti di Yathrib e Maometto, nello stesso luogo del primo convegno, in margine ai riti del ḥajj, durante i cosiddetti "ayyām al-tashrīq".[3]
Questa volta il numero di partecipanti fu assai maggiore e in tale occasione essi prestarono al Profeta il cosiddetto "Giuramento di guerra" (bayʿat al-harb ), nel senso che gli abitanti di Yathrib s'impegnavano a difendere eventualmente con le armi Maometto e i suoi seguaci meccani.
I convenuti furono 75 musulmani,[4] fra cui due donne ( Nusayba bint Kaʿb bani ʿAmr, dei Banu Māzin banu al-Najjār e Asmāʾ bint ʿAmr baniʿAdī, dei Banū Salama ).[5]
L'accordo conseguito permise il 16 luglio del 622 l'Egira a Maometto e alla sua settantina di seguaci, partiti prima di lui per Yathrib che, da quel momento in poi, fu chiamata dai musulmani Medina, dall'espressione araba "Città del Profeta" (Madīnat al-Nabī ).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Quasi banale ricordare il grande significato simbolico di tale numero in tutte le culture semitiche (cultura babilonese, ebraica e cristiana, da quest'ultima derivata).
- ^ Ṭabarī, Taʾrīkh al-rusul wa l-mulūk, I:1212-3.
- ^ Ibn Isḥāq/Ibn Hishām, al-Sīra al-nabawiyya, 2 voll., Il Cairo, Mustafā al-Bābī al-Ḥalabī, 1955, I, p. 438.
- ^ La lista completa è fornita da Ibn Isḥāq/Ibn Hishām, op. cit., I, pp. 439 e segg.
- ^ Claudio Lo Jacono, Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo) - I. Il Vicino Oriente, Torino, Einaudi, 2003, p. 17.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lemma «ʿAqaba», su :The Encyclopaedia of Islam (William Montgomery Watt|W. Montgomery Watt).
- Ibn Isḥāq/Ibn Hishām, al-Sīrat al-nabawiyya (La vita del Profeta), Muṣṭafā al-Saqqā, Ibrāhīm al-Abyarī e ʿAbd al-Ḥāfiẓ Shiblī (edd.), 2 voll., Il Cairo, Muṣṭafā al-Bābī al-Ḥalabī, 1955.
- Ṭabarī, Taʾrīkh al-rusul wa l-mulūk, Muḥammad Abū l-Faḍl Ibrāhīm (ed.), 10 voll., Il Cairo, Dār al-maʿārif, 1960-69.
- Claudio Lo Jacono, Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo) - Il Vicino Oriente, Einaudi, Torino, 2003.