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Utente:Wentosecco/Piante
La Ciociaria è una regione storica del Lazio meridionale. Priva di unità fisica, non ha limiti ben definiti.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Una definizione geograficamente univoca di Ciociaria non è riscontrata in nessun riferimento storico o cartografico preciso. Già dalla diffusione del termine, le interpretazioni del toponimo sono state varie tanto da identificare con Ciociaria sia il territorio fra il Liri e i Castelli romani, sia l'intera provincia di Frosinone, o addirittura, nei luoghi comuni, buona parte del Lazio meridionale. Con un gioco etimologico a volte si fa coincidere con l'area appenninica e preappenninica della diffusione delle ciocie. Le divisioni politiche che oggi si riscontrano nella provincia di Frosinone e di Latina che mirano a cercare una identità alternativa a quelle adottate nel dopoguerra tradiscono una comprensione efficace del problema.
Ciocie e Ciociaria
[modifica | modifica wikitesto]Se nessuna regione storica coincide con il territorio di diffusione della ciocia (diffusa tra Lazio, Abruzzo e Molise), i legami etnici e culturali della Ciociaria con l'uso di tale calzatura sono più che etimologici. Le caratteristiche della ciocia si adattano esclusivamente a paesaggi rurali variegati e bucolici, con economia agreste alternata stabilmente a pastorizia stanziale e mezzadria parziaria; condizioni da cui sono esclusi l'Abruzzo montano dove si praticava la pastorizia transumante, la Campania e il Lazio marittimo delle pianure soggette a manutenzione idraulica o impantanate e malariche.
Prime distinzioni territoriali
[modifica | modifica wikitesto]L'area entro cui si sviluppa la Ciociaria è stata soggetta a diverse ripartizioni territoriali a cui il termine viene spesso accostato impropriamente. Alla conquista romana Volsci, Ernici e Aurunci occupavano tutto il territorio a sud della capitale, che fu incluso nella Regio I Latium et Campania. Risale all'età augustea la prima sistemazione urbana nel Lazio in piccole comunità sufficientemente autonome da non avere altre dipendenze politiche se non la subordinazione a Roma; quest'assetto perdurò fino all'età industriale.
Nel Medioevo si stabiliscono invece quei confini che fino all'unità d'Italia caratterizzeranno il Lazio. Dopo una serie di vicende che videro contrapposti Bizantini e Longobardi prima, Stato Pontificio e Regno di Napoli poi, il fiume Liri e parte degli monti Aurunci divennero un confine che tagliava in due le attuali province di Frosinone e di Latina, confine segnò fortemente le direttrici di sviluppo e modernizzazione, ma molto più debole nel separare le identità.
Ciociaria "pastorale"
[modifica | modifica wikitesto]A partire dal XVIII secolo a Roma cominciò ad essere in uso il termine ciociaro in riferimento agli abitanti dei comuni non assimilabili direttamente all'economia della capitale, prevalentemente collocati oltre la cosiddetta Campagna di Roma. Se Campagna di Roma e Campagna e Marittima ricalcavano direttamente il termine imperiale adottato per Latium et Campania, iniziò nel XVIII secolo ad affermarsi un'altra distinzione legata prevalentemente alle politiche pastorali dello Stato Pontificio: la Ciociaria. Mutuando il termine a volte sarcastico con cui si denominavano gli abitanti di Campagna e Marittima, Subiaco e a volte dei Castelli e della Sabina, entrò in uso Ciociaria come nome del territorio pontificio a ridosso a ridosso della capitale non incluso nelle diocesi suburbicarie. Così tutte le diocesi a sud di Farfa (Sabina), Tivoli, Palestrina e Velletri e Segni (fatta esclusione delle paludi costiere fino a Terracina, dette indistintamente Marittima come la Maremma) furono definite Ciocieria insieme ai comuni che comprendevano, prive di una sistemazione amministrativa autonoma.
Da nord-est (Tevere) Diocesi suburbicarie Diocesi "ciociare" Diocesi marittime nel Regno di Napoli (prov. romana) Diocesi Sabina Diocesi di Subiaco Diocesi di Tivoli Diocesi di Anagni Diocesi di Segni Diocesi di Sezze Diocesi di Velletri Diocesi di Priverno Diocesi di Terracina Diocesi di Ferentino Diocesi di Alatri Diocesi di Sora, Atina (prepositura) Diocesi di Veroli Diocesi di Pontecorvo, Aquino Diocesi di Fondi, Gaeta ...a sud-ovest (Liri)
Ragioni politiche e culturali resero possibile il consolidarsi dell'uso romano anche nel territorio interessato: la dipendenza dalla Santa Sede si esprimeva in una influenza economica e amministrativa significativa; diversamente dalle diocesi suburbicarie le altre diocesi "ciociare", soggette alla Santa Sede, non avevano una aristocrazia cardinalizia e i privilegi conseguenti, e non essendovi nessuna identità politica in grado di affiancare le amministrazioni pastorali come nel Ducato di Sora o nelle province ecclesiastiche vicine (Capua-Montecassino, Benevento), le identità civili erano orientate dai soli vescovati.
Letteratura e luoghi comuni
[modifica | modifica wikitesto]A sud la Ciociaria non superava originariamente il confine pontificio; la soppressione della provincia ecclesiastica di Capua e l'annessione delle diocesi di Montecassino, Aquino e Atina alla provincia ecclesiastica romana ha favorito l'estensione del territorio connotato dal termine fino al Garigliano (includendo a volte persino la costa laziale), con una interpretazione legata, prima al topos letterario ciociaresco, e poi alla ricerca di una identità politica democristiana comune nel Lazio meridionale. Attualmente è diffusa ampiamente la denominazione Ciociaria per l'intera provincia di Frosinone, benchè attorno alle recenti proposte per l'istituzione della provincia del Lazio meridionale sia nato un movimento culturale di contrasto che cerca una identità della valle del Liri nella Terra di Lavoro.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Etimologia del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Ciociaria deriva dall'espressione con cui a Roma si designavano gli abitanti della provincia di Campagna e Marittima nonché di buona parte della valle dell'Aniene: ciociari, da ciocie, le calzature un tempo usate da pastori e contadini in molti territori del Lazio, dell'Abruzzo e del Molise.
Eventi principali
[modifica | modifica wikitesto]- 702: Gisulfo I di Benevento conquista al ducato romano Arce, Arpino, Sora e Atina.
- Regno Normanno. Desiderio abbate di Montecassino ottiene feudi in Calabria e Apulia aumentando il prestigio della provincia ecclesiastica capuana.
- Trattato di Cave
- ...
- Unità d'Italia
Brigantaggio
[modifica | modifica wikitesto]Lore ipsum fecit specus legamentum operavit ad faciendum pontem quod in imo ubtulavit. Ad repandum semen flexit puer latens dum venit a similitudinem lota. Puer absconditum negavit Calypsi magia et processit ad generationem originariam ut floriri religionem pietatisque. Jus et vis unae sunt ad constitutionem veritatis.
Famiglie nobili
[modifica | modifica wikitesto]- Principi Borghese a Roccagorga
- Conti Caetani a Sermoneta, Anagni, Trevi e Torre Cajetani
- Marchesi Campanari a Veroli
- Principi Colonna a Paliano
- Marchesi Ferrari a Ceprano
- Conti Gizzi a Ceccano
- Conti Lucernari a Monte S. Giovanni Campano
Dialetto
[modifica | modifica wikitesto]E' in uso la connotazione "dialetto ciociaro" in riferimento ad una variante dialettale del romanesco (gruppo dei dialetti italiani centrali) con aspetti di transizione verso i dialetti italiani meridionali; il cosiddetto ciociaresco si differenzia talora in alcune parlate municipali a nord della linea Sora-Priverno (Sora-Circeo).
Arte
[modifica | modifica wikitesto]I paesi della Ciociaria sono spesso immortalati in dipinti, in particolar modo dai paesaggisti del XVIII sec., ma anche in acqueforti ed incisioni minori. I costumi ciociari sono un soggetto diffuso in quadri e fotografie. La frequentazione di queste terre da parte di registi e letterati ne ha fatto anche un riferimento per ambientazioni letterarie e set cinematografici.
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Bragaglia A., Ciociaria, Provincia di Frosinone, Frosinone 1957.
- De Carolis M., La Ciocia, Tipografia Pontone, Cassino 1995.
- AA. VV., Atlante Storico Mondiale, De Agostini, Novara 1993.
- Galasso G., Storia d'Italia, UTET, Torino 1995.