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Utente:UmbraSolis/Fonti Garbagna
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Geografia
[modifica | modifica wikitesto]- idrografia/alluvioni/rischi Bassa Novarese[1] (pp. 6-8 per rischio idraulico)
- Associazione Irrigazione Est Sesia, Agogna, Terdoppio, Arbogna - Riassetto idraulico irriguo e igienico dei torrenti a difesa della pianura novarese-lomellina - Considerazioni e proposte, Novara, Tip. San Gaudenzio, 1967. (scheda biblioteca Negroni)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alberto Ventura e Graziella Vallone, Piano intercomunale di protezione civile, Parte 2ª: Programma di previsione e prevenzione - I rischi, Regione Piemonte, Provincia di Novara, Comuni di Tornaco, Terdobbiate, Nibbiola, Borgolavezzaro, Garbagna e Vespolate, luglio 2014, pp. 6-8, 77, 91-92. URL consultato il 4 ottobre 2024. Ospitato su Comune di Terdobbiate.
Dall'articolo sul toponimo
[modifica | modifica wikitesto]Argomenti rimandati
[modifica | modifica wikitesto]- diverse parole in lingue iberiche citate da Santano nel 2003 significano quercia, provare a correlare alla presenza in antichità di foreste di tali piante nel Basso Novarese:
- carbizo, grande quercia o querceto in castigliano, p. 9
- carbayu, quercia in leonese, p. 10
- carba, piccola quercia in galiziano, p. 10
- 2012: Matteo Rivoira[1]:
- significato dei termini del mondo agricolo gerba, gerberia e gerbum, SEPARATAMENTE
- i terreni incolti sono chiamati gerbus, sedimen o terra gerbosa
Fonti scartate
[modifica | modifica wikitesto]- 1838: voce HWARB, opera del filologo tedesco Eberhard Gottlieb Graff[2]
- 1875: Rusconi sa che in passato il Basso Novarese era una palude[3]
- 1919: "Sul n. loc. veronese Zèrpa"[4] e "Postille alla nota precedente"[5]
- 1970: Roberto Rosani ribadisce le affermazioni dell'Olivieri[6]
- 2003: Nel 2003 lo storico francese Gérard Rippe parla di un sedimen warbum nel 1238 a Vallonga (Padova), che traduce con terreno reso deserto ed incolto, al pari delle espressioni sedimen guarbum sine edificiis, varbo sine domo e sedimen garbum cum arboribus, reperite nei documenti veneziani. Per approfondire il concetto di sedimen warbum, rimanda all'articolo del Cessi del 1905[7]
- 2006: il dizionario toponomastico De Agostini ripropone sostanzialmente quanto dice il Garzanti nel 1990[8]
- 2008: cambio (ipotetico) da Carp- a Garb-: per il fenomeno linguistico della lenizione (dubbi, dato che son citati solo esempi interni alle parole e con singole consonanti immediatamente precedute e seguite da vocali, quindi mai -rp-)[9]
- 2016: Nel 2016 la studiosa ferrarese Carla Maria Sanfilippo, analizzando il cognome Garbagius nel ferrarese, ipotizza che la radice sia garbo (aspro, incolto), utilizzato nelle espressioni del padovano garba terra (1100) e warba terra (1146), nonché nelle locuzioni piemontesi locus et fundus Garbanigus (945, per Garbagna d'Alessandria) e locus Garbanius (950, per Garbagna Novarese). Il lombardo Garbagnate deriverebbe dalla stessa radice[10]
- 2021: descrizione del carpino bianco in cui è detto adatto all'ambiente del Basso Novarese: pianta molto rustica, che si adatta molto bene a vari substrati e predilige terreni argillosi e calcarei... si adatta facilmente a condizioni di mezz'ombra... insieme alla quercia costituiva le vaste foreste primarie che coprivano la Pianura Padana prima della colonizzazione e bonifica da parte dei romani[11]
Significato "cesta"
[modifica | modifica wikitesto]Carpaneto
[modifica | modifica wikitesto]cavagna
[modifica | modifica wikitesto]- cavus (da cui deriva cavagna) deriva dal protoindoeuropeo: dalla radice *ḱówH-, da cui il termine *ḱówHwos[15]
- i linguisti milanesi Claudio Beretta e Cesare Comoletti derivano cavagna (cesta) dal celtico kavagna
- 2021: "Cavàgna: paniere, cesto, contenitore in vimini o giunchi"[16]
Fonti riassunte
[modifica | modifica wikitesto]- relativamente all'etimologia di cavagna:
- da cavus/cavum deriva l'aggettivo cavaneus/cavanus[17][18]
- per Matteo Rivoira «la voce (latino cavagnus, cavagna) risponde al piem. cavagn e cavagna (cesto e cesto allungato (Zalli I: 158); deriva da una forma *cavaneum (cesta) forse derivato da cavus (REW: 1786; FEW 2a: 547)»[19][20]
- John Basset Trumper e Maria Teresa Vigolo, tra i celtismi: «IEW 592-3 *keu- > irl. cúa, lat. cavus > *cavaneum (REW 1786), latino medievale cavellus,-a: si è soliti supporre che il primo lemma ricostruito sia alla base di una serie di parole romanze, che dovrebbe a quel punto contenere pure il VI cavegnà, gavegnà (f.) cesta, contenitore, stia» (pp. 22-23)[21]
- IEW 592-3: «lat. cavus hohl, gewölbt (konkav) aus *cou̯os (vgl. port. covo usw.), caverna 'Höhle'; ... ; hierher auch cavea f. Käfig, mlat. cavellum Korb, roman. *cavāneum (REW 1786) Korb, Wiege»[22]
- REW 1786: «*cavaneum Korb (zu cavus 1796?)»[23]
- evoluzione suffisso da -nia a -gna:
- 2002: Nasale + iod: Nesso NJ, 2 fasi[24]
- 2010: Silvia Calamai riporta l'idea di Arrigo Castellani in termini di eventi accaduti nell'ambito della fonetica generale:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Matteo Rivoira, Glossario latino-italiano, in Le parole dell'agricoltura - Saggio di un glossario da fonti latine medievali del Piemonte, collana Pluteus Testi, vol. 1, Alessandria, Dell'Orso, 2012, pp. XXIII, 104-105, ISBN 978-8862-743-44-0. URL consultato il 6 marzo 2023. Ospitato su Università di Torino - IRIS.
- ^ (DE) Eberhard Gottlieb Graff, HWARB, in Althochdeutscher Sprachschatz oder Wörterbuch der althochdeutschen Sprache, vol. 4, Berlino, Nikolaischen Buchhandlung, 1838, pp. 1229-1238. URL consultato il 13 aprile 2023. Ospitato su Google Libri.
- ^ Antonio Rusconi, Capitolo VI, in Le origini novaresi, Novara, Pasquale Rusconi, 1875, p. 124. URL consultato il 9 luglio 2023. Ospitato su Google Libri.
- ^ Dante Olivieri, Sul n. loc. veronese Zèrpa, in AGI, n. 18, Torino, Giovanni Chiantore, 1919, pp. 573-574. URL consultato il 14 giugno 2023.
- ^ Pietro Gabriele Goidànich, Postille alla nota precedente, in AGI, n. 18, Torino, Giovanni Chiantore, 1919, pp. 575-577. URL consultato il 14 giugno 2023.
- ^ Roberto Rosani, Toponomastica e diritti di proprietà, in Le stagioni - Primavera, n. 2, Torino, Istituto Bancario San Paolo di Torino, 1970, pp. 56-59. URL consultato il 31 dicembre 2022.
- ^ (FR) Gérard Rippe, Chapitre 5 - La révolution du XIIIe siècle: le temps des usuriers, in Padoue et son contado (Xe-XIIIe siècle), collana Bibliothèque des Écoles françaises d'Athènes et de Rome, Roma, Publications de l'École française de Rome, 2003, p. 776, ISBN 978-2-72-831005-0. URL consultato il 25 agosto 2022. Ospitato su OpenEdition Books.
- ^ Renzo Ambrogio, Guido Goffi, Alessandra Leone e Cinzia Schena, Garbagna Novarése, in Nomi d'Italia - Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2006, p. 292, ISBN 88-511-0983-4.
- ^ Antonio Romano, Capitolo VI - Fenomeni fonetici e processi evolutivi più comuni (PDF), in Inventarî sonori delle lingue: elementi descrittivi di sistemi e processi di variazione segmentali e sovrasegmentali, Alessandria, Dell'Orso, 2008, p. 101, ISBN 978-88-6274-062-3. URL consultato il 26 febbraio 2023. Ospitato su Laboratorio di Fonetica Sperimentale 'Arturo Genre' dell'Università di Torino.
- ^ Carla Maria Sanfilippo, L'onomastica ferrarese del primo Trecento e gli instrumenta fidelitatis, collana Storie e Linguaggi, Padova, libreriauniversitaria.it, 2016, p. 232, ISBN 978-8-86-292762-8. URL consultato il 25 agosto 2022. Ospitato su Google Libri.
- ^ Carpinus betulus, su Università degli studi di Torino - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, 26 ottobre 2021. URL consultato l'8 settembre 2023.
- ^ (FR) garbagne: Patois de Saint-Vincent - Traduction et exemples, su Patois VdA - Le site du Francoprovençal en Vallée d'Aoste, Assessorat des activités et biens culturels, du système éducatif et des politiques des relations intergénérationnelles. URL consultato il 28 maggio 2023.
- ^ (FR) garbagna: Patois de Brusson - Traduction et exemples, su Patois VdA - Le site du Francoprovençal en Vallée d'Aoste, Assessorat des activités et biens culturels, du système éducatif et des politiques des relations intergénérationnelles. URL consultato il 14 agosto 2021.
- ^ Gruppo di ricerca della Biblioteca di Donnas, Dounah: lou patoué, la dzen, lé travai, lé pós (PDF), in Bollettino, n. 13, Donnas, Biblioteca di Donnas, 2016, pp. 56, 76. URL consultato il 28 maggio 2023.
- ^ (EN) Cavare etymology, su Etymologeek. URL consultato il 6 aprile 2023.
- ^ Paolo Tibaldi, Abitare il piemontese: scopriamo il significato del termine Cavàgna, su Gazzetta d'Alba, St Pauls International s.r.l., 29 gennaio 2021. URL consultato il 6 aprile 2023.
- ^ Ernesto Maranesi e Pietro Papini, Cavàgn, in Vocabolario modenese-italiano, Modena, Società Tipografica - Antica Tip. Soliani, 1893, p. 104. URL consultato il 6 aprile 2023. Ospitato su Google Libri.
- ^ Giovanni Galvani, Cavàgn, in Saggio di un glossario modenese, Modena, Tip. dell'Immacolata Concezione, 1868, p. 227. URL consultato il 6 aprile 2023. Ospitato su Google Libri.
- ^ Rivoira, 2012, cavagnus, cavagna, p. 59.
- ^ *cavaneum, in Französisches Etymologisches Wörterbuch, pp. 547-548. URL consultato il 9 ottobre 2023. Ospitato su ATILF.
- ^ John Basset Trumper e Maria Teresa Vigolo, Società Italiana di Glottologia, Il Veneto presente e passato (PDF), Varietà e continuità nella storia linguistica del Veneto, Padova e Venezia, 3-5 ottobre 1996. Atti del Convegno., Roma, Il Calamo, 1998, pp. 205-283. URL consultato il 2 agosto 2023.
- ^ (DE) Julius Pokorny, Indogermanisches etymologisches Wörterbuch (IEW), Tubinga-Berna-Monaco, A. Francke, 1957-1969, p. 592, punto 951. URL consultato il 3 agosto 2023. Ospitato su TU/e - Eindhoven University of Technology.
- ^ Meyer-Lübke, 1911, pp. 143-144, n. 1786 e 1796.
- ^ Giuseppe Patota, Capitolo 3 (PDF), in Lineamenti di grammatica storica dell'italiano, Il Mulino, 2002, pp. 72-106, ISBN 978-8815-086-38-9. URL consultato il 24 settembre 2023. Ospitato su Università per Stranieri di Siena.
- ^ Silvia Calamai, anafonesi, in Enciclopedia dell'Italiano, Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, 2010. URL consultato il 4 settembre 2023. Ospitato su Treccani.
- ^ Arrigo Castellani, Sulla formazione del tipo fonetico italiano, in Saggi di linguistica e filologia italiana e romanza, vol. 1, Roma, Salerno Editrice, 1980, pp. 73-122.