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Museo di storia naturale di Foggia
[modifica | modifica wikitesto]Museo di storia naturale di Foggia | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Foggia |
Indirizzo | Viale Giuseppe Di Vittorio, 31 |
Coordinate | 41°27′26.01″N 15°33′42.23″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Scienze naturali |
Gestione | Regione Puglia |
Il museo, parte integrante del Polo biblio-museale di Foggia, è stato inaugurato nel 1996. Ha sede in Viale Giuseppe di Vittorio, nella zona Sud della città, all'interno del palazzo ex-Liceo Marconi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Istituito nel 1995, nasce come Museo provinciale di storia naturale, intorno alla donazione di una considerevole collezione faunistica privata, prevalentemente ornitologica e teriologica (fondo Zullo). Nella fase iniziale di progettazione del museo, sono state fondamentali le collaborazioni con il Centro Studi Naturalistici Onlus, la Lega_Italiana_Protezione_Uccelli (LIPU), l’Istituto di Zoologia dell’Università degli Studi di Bari e il Museo di Scienze Naturali di Cesena.
La prima sede del Museo si sviluppa su 300 m2, in via Francesco Bellavia, organizzata in una esposizione faunistica, costituita da circa 200 reperti e una piccola sezione geopaleontologica. L’attività scientifica si avvia con gli studi sulla fauna erpetologica provinciale, sull’avifauna svernante nelle zone umide della Capitanata, sul Capriolo del Gargano, sui Chirotteri e sulla Lontra.
La cura delle attività scientifiche e didattiche è affidata alla LIPU, tramite convenzione con l'Amministrazione Provinciale, mentre il Centro Studi Naturalistici svolge una azione di supporto e supervisione scientifica.
Negli anni, il Museo cresce in attività, quantità e qualità dei reperti, grazie alla donazione della collezione Malacologica “Martucci”, alla donazione del Comune di Foggia della collezione “Pedone” e alle acquisizioni della collezione Paleontologica e della collezione didattica di minerali. L’incremento dell’attività di consulenza e ricerca accompagna l’intensificarsi delle relazioni con gli enti istituzionali.
La superficie espositiva viene raddoppiata e l’offerta didattica si arricchisce di un Laboratorio didattico di Ecologia, finanziato dal Ministero della Ricerca Scientifica, di una sala conferenze e di una ludoteca naturalistica, per avvicinare i più piccoli al mondo della Natura.
Da giugno 2002, il museo si trasferisce presso la nuova sede di Viale Giuseppe di Vittorio, in una superficie complessiva di circa 1600 m2, suddivisa in due edifici, connessi tra loro, su tre livelli ciascuno. Oltre 1000 m2 sono dedicati alle esposizioni, mentre, i restanti spazi sono occupati da uffici, sala conferenze, laboratorio didattico, ludoteca naturalistica, laboratorio di tassidermia e restauro reperti, biblioteca e depositi collezioni.
Nel tempo sono stati realizzati cinque nuovi diorami (fondale marino, Squalo elefante, Camptosauro, grotta Manaccora, falesie del Gargano), mentre, nuovi percorsi espositivi e servizi sono, attualmente, in fase di allestimento.
Dal 2017, in seguito alla riforma delle funzioni delle Province e alla riallocazione delle competenze relative alla Cultura e alla valorizzazione dei beni culturali, il museo è gestito dalla Regione Puglia ed è integrato nel sistema del Polo biblio-museale di Foggia.
Le collezioni
[modifica | modifica wikitesto]I° Edificio “Viaggio nell’evoluzione”
[modifica | modifica wikitesto]Il tema dell’evoluzione viene trattato con sale espositive dedicate alle collezioni storiche e allo sviluppo museologico, alla paleontologia, alla vita nell’ambiente marino, alla malacologia e alla paleoantropologia. Lungo questo percorso si potranno osservare numerosi reperti e alcune ambientazioni riprodotte in diorami.
Sala “Charles Darwin”
[modifica | modifica wikitesto]Il tema della sala ha l’obiettivo di incuriosire il visitatore sui fondamenti e i principi della teoria dell'evoluzione delle specie e della selezione naturale, attraverso il percorso storico e le varie tappe che portarono il naturalista a ideare la rivoluzionaria teoria scientifica.
Sala collezione storica “Francesco Pedone”
[modifica | modifica wikitesto]Questa sala conserva la collezione faunistica del dott. Francesco Pedone, medico foggiano vissuto tra fine ’800 e inizi ‘900, donata dal Comune di Foggia. Comprende esemplari ornitologici ed entomologici, I reperti sono custoditi nelle vetrine originali, in un allestimento museale ottocentesco, che espone numerose specie presenti in Capitanata fino al secolo scorso, ma oggi estinte. Grazie a questi preziosi reperti, e ai dati ad essi associati, sono stati avviati interventi di gestione faunistica (ripopolamenti/reintroduzioni), come quello della Cicogna bianca, che oggi conta numerose nidificazioni nell’area costiera del Golfo di Manfredonia.
Sale Paleontologiche
[modifica | modifica wikitesto]Nella sala più ampia si osservano reperti fossili di organismi animali e vegetali risalenti a milioni di anni fa, dalle primitive ammoniti e trilobiti, fino ai giurassici dinosauri, tra cui, due grandi calchi: lo scheletro di un rettile erbivoro Camptosaurus_dispar, dall’altezza di circa due metri e quello di uno pterosauro carnivoro Anhanguera blittersdorffii, dall’apertura alare di oltre quattro metri. Le vetrine laterali trattano gli invertebrati e i pesci fossili, quelle centrali, altri vertebrati (bovidi del Quaternario), vegetali e argomenti di paleontologia generale. Notevoli i fossili esposti di ammoniti rudiste e trilobiti. La sala più piccola è dedicata al giacimento fossile di Poggio rosso, (Valdarno, FI) con un’esposizione realizzata in collaborazione con il Museo di Storia Naturale dell'Università degli Studi di Firenze. Infine, un diorama sulle falesie del Gargano, riporta, impressa sulla roccia calcarea, un’impronta di dinosauro.
Sala Malacologica
[modifica | modifica wikitesto]La collezione malacologica, che offre un’ampia panoramica sulle numerose specie di molluschi esistenti al mondo, si fonda sulla donazione del biologo e malacologo foggiano Giuseppe Martucci, che ha raccolto conchiglie terrestri, di acqua dolce e marine. I molluschi sono esposti in vetrine e isole ostensive, distinte per gruppi sistematici e provenienza.
Tra le specie più caratteristiche c’è il Nautilus, con la sua caratteristica conchiglia spiraliforme, divisa internamente in setti trasversali. Di recente, questa sezione è stata arricchita da una acquisizione di conchiglie marine provenienti dal Kenya, grazie alla donazione dei coniugi Fiscarelli-Altomare.
Sale del mare
[modifica | modifica wikitesto]Qui è possibile scoprire la varietà di specie e di forme che popolano l’ecosistema marino, come le specie di delfini tipiche dell’Adriatico: Stenella Stenella coeruleoalba, Tursiope Tursiops truncatus e Grampo Grampus griseus. Un diorama “a onda” ricostruisce il tipico Coralligeno pugliese. La seconda sala ospita alcuni esemplari di avifauna marina, una serie di spugne, briozoi ed altri invertebrati marini. Nella terza sala, è possibile ammirare il calco di uno squalo elefante Cetorhinus maximus, di sette metri e mezzo di lunghezza, esemplare ritrovato a Lesina, nel 2002, e recuperato dal personale del Museo.
Sala paleoantropologica Grottone di Manaccora
[modifica | modifica wikitesto]Un grande diorama ricostruisce la maestosa cavità naturale che si apre nell’omonima baia tra Peschici e Vieste. La grotta fu usata, nell’Età del Bronzo, come abitazione, sito funerario e luogo di culto. La sala ospita anche una piccola raccolta di crani, dagli ominidi fino all’Homo sapiens.
Laboratorio didattico di ecologia
[modifica | modifica wikitesto]L’attività di laboratorio nasce allo scopo di approfondire la visita guidata offrendo ulteriori stimoli e contenuti, per rinforzare e approfondire le conoscenze scientifiche. La metodologia utilizzata si basa su osservazioni e informazioni, trasmesse attraverso l’esperienza diretta, la manipolazione e le attività ludiche. Il laboratorio dispone anche di piccole raccolte didattiche di reperti faunistici da utilizzare e manipolare nel corso delle attività.
II° Edificio “Ambienti naturali di Capitanata”
[modifica | modifica wikitesto]È dedicato agli ambienti naturali della provincia di Foggia, con sale espositive dedicate alle Zone umide e alle Lagune costiere, alla Steppa mediterranea, ai Valloni carsici, ai Boschi e alle Foreste mediterranee. Lungo questo percorso si potranno osservare Mammiferi, Rettili e soprattutto Uccelli caratteristici del territorio provinciale.
Sala “Zone umide e lagune costiere”
[modifica | modifica wikitesto]Le zone umide costiere sono aree periodicamente inondate da acque basse, naturali o artificiali, permanenti o temporanee, e l’acqua, stagnante o fluente, può essere dolce, salmastra o salata.
Questa sala rappresenta ecosistemi umidi come le lagune di Lesina e Varano o le zone umide sipontine. Qui si ritrovano esposte molte specie di uccelli caratteristici delle zone umide di Capitanata, in particolare Ardeidi (aironi), Anatidi (anatre), svassi e limicoli.
Sala “Steppe mediterranee e Agroecosistemi"
[modifica | modifica wikitesto]Le praterie e i pascoli steppici mediterranei sono tra gli ecosistemi più minacciati e il paesaggio della Capitanata fino a un paio di secoli fa, grazie al fenomeno della transumanza, era caratterizzato in gran parte da pascoli (mezzane). Oggi, soprattutto sul Tavoliere, sono rimaste poche testimonianze di questi importantissimi ambienti, mentre su Gargano e Monti della Daunia sono più frequenti.
Tra le specie più rappresentative troviamo esposte la Gallina prataiola Tetrax tetrax, la Cicogna bianca Ciconia ciconia, l’Occhione Burhinus oedicnemus, la Gru Grus grus e i coloratissimi Gruccione Merops apiaster e Ghiandaia marina Coracias garrulus.
Sala “Valloni rocciosi”
[modifica | modifica wikitesto]I valloni aridi meridionali del Gargano sono, insieme alle steppe, tra gli ecosistemi più delicati e importanti del Parco. Si tratta di valli carsiche originate dalla millenaria azione erosiva dell’acqua. Tuttavia sappiamo che quest’area, insieme alle steppe pedegarganiche, si trova nella più vasta zona di minime precipitazioni di tutta l’Italia peninsulare. Aridità estiva e forte insolazione, che causa altissime temperature del substrato roccioso, suolo quasi assente, pendenze vertiginose, forte ventosità, sono i fattori ambientali estremi con cui, qui, piante e animali convivono. In una delle gigantografie si può ammirare la vista panoramica degli eremi di vallone Pulsano. La sala presenta molte specie di rilevante interesse conservazionistico, tra cui, specie rare, come il Capovaccaio Neophron percnopterus e il Lanario Falco biarmicus.
Sala “Foreste del Gargano"
[modifica | modifica wikitesto]Tra le compagini forestali del Gargano, spicca la Foresta Umbra, qui rappresentata dal grande diorama che domina la sala. Con le sue faggete e cerrete secolari, ricche di specie arboree e arbustive, il tasso, il farnetto, il carpino orientale, e poi, ancora, aceri, tigli, frassini, la Foresta è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il Gargano è anche famoso per le pinete costiere a Pino d’Aleppo Pinus halepensis, mentre le leccete ricoprono i versanti meridionali e i boschi di roverella gli altipiani più asciutti e ventosi.
Simbolo di questi ambienti è senz’altro la piccola popolazione di Capriolo italico, Capreolus capreolus italicus, sottospecie endemica presente solo in Italia centromeridionale, mentre il Daino Dama dama, il Cervo Cervus elaphus e il Muflone Ovis orientalis sono specie non autoctone. Altri Mammiferi importanti sono il Gatto selvatico Felis silvestris, il Lupo e il Moscardino Muscardinus avellanarius. Tra gli uccelli più emblematici vi sono certamente i Picchi (con ben cinque specie rappresentate), ma anche l’Astore Accipiter gentilis, l’Allocco Strix aluco e la Beccaccia Scolopax rusticola. Mentre lo sgargiante Rigogolo Oriolus oriolus caratterizza gli ambienti forestali ecotonali, i boschi di roverella e le leccete.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Monografie del Museo provinciale di storia naturale e del Centro studi naturalistici, Foggia, Grafiche Gitto, 1996.
Museo di storia naturale, percorso tattile, Bari, FaLvision, 2010.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Museo di storia naturale su Ministero della cultura, luoghi, musei, monumenti, gallerie, aree archeologiche, archivi e biblioteche
Museo civico storia naturale ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Repertorio dei Musei Italiani di Scienze della Terra