Ephippiger

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Ephippiger
Femmina di Ephippiger ephippiger
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteExopterygota
SubcoorteNeoptera
SuperordinePolyneoptera
SezioneOrthopteroidea
OrdineOrthoptera
SottordineEnsifera
FamigliaTettigoniidae
SottofamigliaBradyporinae
TribùEphippigerini
GenereEphippiger
Berthold, 1827
Specie
vedi testo

Ephippiger Berthold, 1827 è un genere di insetti ortotteri della famiglia Tettigoniidae.[1]

Il nome deriva dal latino ephippium, che significa sella, data la tipica forma del pronoto associabile a questa.

Zona occipitale nera di un Ephippiger in rilievo

Ad occhi non esperti potrebbe essere simile ad altri appartenenti alla sottofamiglia Bradyporinae, in particolare, in Italia, al genere Uromenus, dal quale si distingue più che altro per la forma del pronoto, più liscia e dolcemente concava, poco angolosa e con carene laterali assenti o poco pronunciate in Ephippiger. Caratteristica la zona occipitale del capo nera o rossa, che può essere nascosta dal pronoto, che nella parte più vicina all'addome, dove si trovano le tegmine, è molto rilevato a cupola; queste però sono atrofizzate e servono solo per il canto, non per volare (microtterismo). Sia il maschio che la femmina possono produrre suoni, anche se la femmina lo fa di rado e solo in risposta ad altri maschi. L'ovopositore è lungo, a volte lunghissimo (come in E. cavannai) e leggermente ricurvo verso l'alto. I cerci e i titillatori maschili sono importanti per la distinzione delle specie. Le colorazioni sono molto variabili anche all'interno di una stessa specie, abbiamo quelle che solitamente hanno individui quasi totalmente verdi (come E. perforatus), alcune con individui che possono avere trasformazioni che dal verdastro vanno a tendere al bruno-rossastro-vinaccia (soprattutto verso la fine dell'estate e il primo autunno, esempi sono E. provincialis, E. carlottae e talvolta anche E. ephippiger), oppure E. terrestris solitamente è verde-bluastro (in particolare la sottospecie italiana E. terrestris bormansi); tuttavia ci sono specie con colorazioni spesso molto variegate e appariscenti (E. discoidalis, E. ephippiger, E. diurnus, E. ruffoi, E. melisi, E. zelleri).[2]

Distribuzione e habitat

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Diffusa in tutto il Mediterraneo settentrionale, è stata però descritta una specie anche in Somalia da Baccetti nel 1985, E. tropicalis, che potrebbero essere in realtà solamente individui introdotti per errore.[1][2] Gli habitat sono molto vari di specie in specie, dalle zone ecotonali alle xerotermiche.[2]

Sono tutte specie onnivore, e spesso si nutrono di altri piccoli ortotteri.[1][2]

Il genere comprende le seguenti specie:[1]

In Italia sono presenti le specie E. apulus, E. camillae, E. carlottae, E. cavannai, E. discoidalis, E. melisi, E. perforatus, E. persicarius, E. ruffoi, E. terrestris ed E. zelleri, e le sottospecie E. apulus italicus, E. terrestris bormansi ed E. terrestris caprai.[2]

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b c d (EN) D.C. Eades, D. Otte, M.M. Cigliano e H. Braun, genus Ephippiger Berthold, 1827, in Ortoptera Species File Online. Version 5.0/5.0. URL consultato il 15 marzo 2019.
  2. ^ a b c d e Massa B., Fontana P., Buzzetti F.M., Kleukers R., Odé B., Orthoptera, collana Fauna d'Italia, XLVIII, Calderini, 2012, pp. 293-305, ISBN 978-88-506-5408-6.

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