Bozza:Vincenzo Pepe (giurista)

Questa pagina è la bozza di una voce (per i revisori: criteri • pubblica).

---

Ne è stata richiesta la pubblicazione, ma la revisione non è ancora stata effettuata. Abbi pazienza!151.84.89.235

Data richiesta

Esito revisione

4 novembre 2024

La bozza sembra più un CV che una voce enciclopedica: il testo deve essere in forma discorsiva e riportare solo informazioni enciclopedicamente rilevanti. Quelle attuali non rendono chiaro cosa ha fatto di rilevante il soggetto, alias rende la voce non enciclopedica. Da chiarire anche se la voce è stata scritta in WP:Conflitto di interessi o su WP:COMMISSIONE. --Utente:Torque

Elemento Wikidata: Vincenzo Pepe (Q21543723)

La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento biografie è stata messa in dubbio.

Motivo: Voce curriculare, non ha molto senso mettere 145 note per una voce di queste dimensioni, ci sarebbe anche da verificare la rilevanza dei libri, da una prima occhiata quelli elencati in voce non sono molto diffusi e i premi non sono rilevanti. Voce scritta in evidente WP:COI.

---

Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.

Vincenzo Pepe (Torchiara, 3 febbraio 1958) è un giurista, ambientalista e scrittore italiano.

Nato a Torchiara, in provincia di Salerno, Vincenzo Pepe ha conseguito le lauree in giurisprudenza e scienze politiche, seguite dal dottorato di ricerca presso l'Università di Montpellier. È professore ordinario^[1][2] all'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, dove si occupa prevalentemente di diritto pubblico e diritto ambientale^[3][4][5]. Ha all'attivo oltre cento pubblicazioni scientifiche di carattere nazionale e internazionale^[6][7][8][9]. Presso l'ateneo campano, già Seconda Università degli Studi di Napoli, dirige un master universitario in turismo sostenibile^{[10][11][12][13][14]} avente come docenti Gabriel Zuchtriegel^[15], Enrico Vanzina^[16], Vera Slepoj^[17], Osvaldo Bevilacqua^[18], Luciano Pignataro^[19] e Vittorio Sgarbi^{[20][21][22][23][24]}. Oltre a essere componente del consiglio scientifico della Scuola DPCE^[25], è il direttore responsabile della rivista scientifica Sintesi^[26], edita da Franco Angeli. Dal 2024, è il Coordinatore dell'unico dottorato di ricerca in diritto ambientale attivo in Italia, avente come denominazione Ambiente, Diritto comparato e Transizioni^[27].

Insieme a Gerardo Marotta^[28], Elena Croce^[29] e Alfonso Andria^[30], Vincenzo Pepe ha dato vita alla Fondazione Giambattista Vico^[31], della quale è stato il primo presidente^[32][33][34]. Con l'istituto di alta cultura^[35] ha promosso interventi di restauro presso la Chiesa di San Biagio Maggiore e la Chiesa di San Gennaro all'Olmo nel centro storico di Napoli^{[36][37][38][39][40]}. Ha inoltre curato il recupero di Palazzo De Vargas a Vatolla^{[41][42][43][44][45]}, dimora dove Giambattista Vico visse dal 1686 al 1695^[46][47][48]. Tale castello^[49] ospita attualmente un museo^{[50][51][52][53][54][55]} dedicato al filosofo e la sede della medesima Fondazione^{[56][57][58][59][60][61]}.

A Vatolla, luogo definito da Vico come un «bellissimo sito di perfectissima aria»^[62], Vincenzo Pepe ha condotto ricerche scientifiche sulla dieta mediterranea, accompagnate da iniziative legislative per la sua valorizzazione^[63][64][65]. Tali studi si sono concentrati in particolare sulla cipolla di Vatolla, considerata elemento caratteristico di tale modello alimentare, promuovendo la produzione tradizionale e lo sviluppo sostenibile del Cilento^{[66][67][68][69][70]}. Nel castello vichiano^[71] di Vatolla, proprio dove il filosofo elaborò le basi della Scienza Nuova^[72] durante il suo periodo di perfezionamento^[73], si svolge la cerimonia di conferimento del Premio Internazionale Giambattista Vico; in tale circostanza, i premiati tengono una lectio magistralis nella storica residenza del giureconsulto Vico. Tra i vincitori del premio ideato da Pepe figurano Hans Georg Gadamer^[74], Aldo Masullo^[75], Fulvio Tessitore^[76], Giancarlo Coraggio^[77], Sabino Cassese^[78], Gianni Letta^[79], Lucio D'Alessandro^[80], Gennaro Sangiuliano^[81] e Renato Brunetta^[82].

Nel 2007, Vincenzo Pepe ha fondato l'associazione di protezione ambientale FareAmbiente^[83][84][85] con il contributo di ricercatori e docenti universitari^[86][87]. L'organizzazione ha ottenuto il riconoscimento dal Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 349 del 1986^[88]. Come presidente nazionale dell'associazione^[89][90], Pepe ha pubblicato il saggio Fare Ambiente (Franco Angeli, 2009), che illustra teorie e modelli giuridici di sviluppo sostenibile^[91][92], seguito dall'opera Non nel mio giardino (Baldini & Castoldi), nella quale propone un approccio alla tutela ambientale basato su scienza, ricerca e tecnologia^[93][94]. Inoltre, è il responsabile nazionale delle guardie zoofile di FareAmbiente, un corpo di vigilanza composto da agenti di polizia giudiziaria che operano nella tutela degli animali e nella repressione degli illeciti a loro danno^[95][96].

Autore di numerose pubblicazioni nel campo del diritto dell'ambiente^[97][98], tra cui opere come Il diritto alla protezione civile (1996), Lo sviluppo sostenibile tra governo dell'economia e profili costituzionali (2002), Protezione civile e pianificazione del territorio (2006) e Non nel mio giardino (2013), Vincenzo Pepe ha elaborato in Pensare il futuro (Cairo Editore, 2018) una visione dell'ambientalismo basata su approccio scientifico e tecnocentrico^{[99][100][101]}. Nelle sue analisi sostiene l'inclusione dell'nucleare nel mix energetico italiano^[102][103] e ha espresso posizioni favorevoli alla legge 24 luglio 2024, n. 105 sulla semplificazione edilizia^[104][105], ritenendo che la regolarizzazione delle lievi difformità edilizie possa contribuire alla riduzione del consumo di suolo^[106]. È membro della Commissione Interministeriale per la revisione del Codice dell'Ambiente, nominato con Decreto del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica e del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa il 7 novembre 2023^[107]. Nel 2024 è stato nominato responsabile nazionale del Dipartimento Ambiente della Lega dal Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana Matteo Salvini^[108][109].

• Il diritto alla protezione civile, Milano, Giuffrè, 1996, ISBN 978-88-1405-584-3.
• Lo sviluppo sostenibile tra governo dell'economia e profili costituzionali, Roma, La Tribuna, 2002, ISBN 978-88-8294-254-0.
• Essais sur des innovations de droit public en Italie et France, Napoli, Edizioni Palazzo Vargas, 2002, ISBN 978-88-7513-002-2.
• Protezione civile e pianificazione del territorio, Milano, Cedam, 2006, ISBN 978-88-1326-161-0.
• Fare Ambiente, Milano, Franco Angeli, 2009, ISBN 978-88-5680-106-4.
• Governo del territorio e valori costituzionali, Roma, Cedam, 2009, ISBN 978-88-1329-123-5.
• Saggi Vichiani, Napoli, Rebettino Editore, 2010, ISBN 978-88-4982-581-7.
• Non nel mio giardino, Roma, Baldini & Castoldi, 2013, ISBN 978-88-6852-029-8.
• La democrazia di prossimità nella comparazione giuridica, Roma, Edizioni Scientifiche Italiane, 2015, ISBN 978-88-4952-945-6.
• Pensare il futuro, Roma, Cairo Editore, 2018, ISBN 978-88-6052-910-7.
• Giambattista Vico e la comparazione giuridica, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2020, ISBN 978-88-4954-072-7.

• 2017 - Premio Pio Alferano, consegnato a Castellabate dal critico d'arte Vittorio Sgarbi^[110][111], conferito dalla omonima Fondazione per il suo impegno nel campo dell'ambiente e della cultura in Italia^{[112][113][114]}.
• 2019 - Cittadinanza onoraria conferita dal Comune di Salento per l'attività scientifica e per l'impegno profuso a favore della cultura^[115][116].
• 2024 - Encomio conferito dal Comune di Stio per “l'impegno e la dedizione con cui si prodiga in maniera impeccabile e amorevole alla promozione del sapere”^[117].

Portale Biografie

Portale Diritto