Cercartetus concinnus
Opossum pigmeo sud-occidentale | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Diprotodontia |
Sottordine | Phalangeriformes |
Superfamiglia | Phalangeroidea |
Famiglia | Burramyidae |
Genere | Cercartetus |
Specie | C. concinnus |
Nomenclatura binomiale | |
Cercartetus concinnus (Gould, 1845) | |
Areale | |
L'opossum pigmeo sud-occidentale (Cercartetus concinnus Gould, 1845) è un piccolo marsupiale della famiglia dei Burramidi originario dell'Australia[2]. Gli studi genetici indicano che il suo parente più prossimo è probabilmente l'opossum pigmeo orientale[3], dal quale i suoi antenati si separarono circa otto milioni di anni fa[4].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'opossum pigmeo sud-occidentale si differenzia da tutte le altre specie del genere Cercartetus per il fatto di avere gran parte del pelo di colore cannella acceso, non grigio[5]. Ha le regioni inferiori di colore bianco candido, diversamente dai suoi parenti, e una macchia relativamente indistinta di pelo più scuro davanti agli occhi. Possiede orecchie più grandi, di forma ovale, grandi occhi, e lunghe vibrisse. La coda è lunga e prensile ed è ricoperta, più che da peli, da squame sottili. Le zampe posteriori hanno il primo dito opponibile, mentre tutte e quattro le zampe presentano larghi cuscinetti all'estremità delle dita[6].
Nonostante abbia dimensioni relativamente piccole se paragonate a quelle della maggior parte degli altri opossum, è uno degli opossum pigmei più grandi, con esemplari adulti che hanno una lunghezza testa-corpo di 5,7-7,2 cm e una coda di 7,7-8,7 cm. Pesa 8-21 g. La femmina possiede un marsupio ben sviluppato, aperto sul davanti, contenente sei capezzoli. Pur essendo così piccolo, ha una lingua insolitamente lunga, che raggiunge gli 1,2 cm[6].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]L'opossum pigmeo sud-occidentale conduce vita solitaria e notturna[5]. Durante il giorno rimane nascosto nelle cavità degli alberi o in altre fenditure naturali, in nidi abbandonati di uccello o tra la fitta vegetazione. Di notte effettua spostamenti alla ricerca di cibo o di partner con cui accoppiarsi, coprendo ogni notte distanze di circa 50 m, e nel corso dell'anno può migrare anche verso altre zone a seconda della disponibilità locale delle piante di cui si nutre. Trascorre la maggior parte del tempo sugli alberi, utilizzando la forte presa delle zampe e la coda prensile per aggrapparsi ai rami, alla ricerca di materiali per costruire il nido e di fiori da aprire per avere accesso al nettare. Emette un richiamo descritto come una sorta di rapido cinguettio[6].
Si nutre prevalentemente di nettare e polline, soprattutto di quelli di piante del genere Melaleuca ed Eucalyptus, e può giocare anche un ruolo importante nella loro impollinazione[7]. Integra inoltre la sua dieta con insetti[5]. Tra i suoi predatori figurano sia specie originarie della zona, come quoll, serpenti e rapaci notturni, che introdotte recentemente dall'uomo, come volpi rosse e gatti domestici[6].
Gli opossum pigmei sud-occidentali sono in grado di entrare in una specie di torpore quando il clima è inclemente o rigido, in modo da conservare energie e riserve di cibo. Durante i periodi di torpore, che possono durare fino a sette giorni alla volta, la temperatura corporea scende fino a divenire simile a quella dell'ambiente circostante, e il consumo di ossigeno cala fino all'1% del normale. Dormono piegati in avanti, con le orecchie ripiegate sugli occhi e la lunga coda arrotolata sotto il corpo. Rispetto ad altri mammiferi di dimensioni simili, si svegliano dal torpore piuttosto rapidamente[8].
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Gli opossum pigmei sud-occidentali possono riprodursi in ogni periodo dell'anno, sebbene generalmente si accoppino in primavera, e danno alla luce nidiate di quattro-sei piccoli. La madre spesso ospita nell'utero più di sei embrioni alla volta, ma dal momento che essa possiede solo sei capezzoli è in grado di allevare al massimo solo sei piccoli, dato che i piccoli dei marsupiali rimangono attaccati al proprio capezzolo per gran parte della loro infanzia[9]. Stranamente, tuttavia, la madre è in grado di partorire appena due giorni dopo aver svezzato la nidiata precedente; i suoi capezzoli, allora, cambiano drasticamente di dimensioni per accogliere i nuovi arrivati più piccoli, e le ghiandole mammarie smettono di produrre latte, convertendolo in colostro[6].
Quando lasciano il marsupio materno, a circa 25 giorni di età, i piccoli non sono ancora in grado di vedere; inizialmente rimangono al sicuro nel nido, e sono completamente svezzati verso i 50 giorni di età. Le femmine raggiungono la maturità sessuale a 12-15 mesi[6].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'opossum pigmeo sud-occidentale occupa un areale frammentato che comprende le regioni sud-occidentali dell'Australia Occidentale, l'intera fascia del grano dell'Australia Meridionale, l'isola dei Canguri e il Victoria, fino a Edenhope a sud[5]. È presente anche nell'estremità sud-occidentale del Nuovo Galles del Sud, Stato nel quale figura sulla lista delle specie minacciate[10]. Abita le aree boschive semiaride, le boscaglie e le brughiere, dominate da piante del genere Callistemon, Melaleuca, Banksia e Grevillea[6]. Sebbene venga generalmente suddiviso in due sottospecie, separate geograficamente tra loro dal Nullarbor Plain, studi genetici non hanno rivelato alcuna differenza rilevante tra le popolazioni orientali e occidentali[4]. Inoltre, nel Nullarbor Plain sono stati rinvenuti dei fossili appartenenti a questa specie, nonostante essa sia da lungo tempo scomparsa dalla regione[6].
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sono state riconosciute due sottospecie:
- C. c. concinnus Gould, 1845: Australia Occidentale sud-occidentale;
- C. c. minor Wakefield, 1963: Australia Meridionale meridionale e sud-orientale, isola dei Canguri e Victoria occidentale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Lamoreux, J. & Hilton-Taylor, C. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Cercartetus concinnus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Cercartetus concinnus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Osborne, M.J. & Christidis, L., Systematics and biogeography of pygmy possums (Burramyidae: Cercartetus), in Australian Journal of Zoology, vol. 50, n. 1, 2002, pp. 25–37, DOI:10.1071/ZO01071.
- ^ a b Pestell, A.J.L. et al., Genetic structure of the western pygmy possum Cercartetus concinnus Gould (Marsupialia: Burramyidae) based on mitochondrial DNA, in Australian Mammalogy, vol. 29, n. 2, 2008, pp. 191–200, DOI:10.1071/AM07023.
- ^ a b c d Peter Menkhorst, A Field Guide to the Mammals of Australia, Oxford University Press, 2001, p. 88.
- ^ a b c d e f g h Harris, J.M., Cercartetus concinnus (Diprotodontia: Burramyidae), in Mammalian Species, vol. 831, 2009, pp. 1–11, DOI:10.1644/831.1.
- ^ Pestell, A.J.L. & Petit, S., Diet of the western pygmy possum, Cercartetus concinnus Gould (Marsupialia: Burramyidae), at Innes National Park, South Australia, and evaluation of diet sampling methods, in Australian Journal of Zoology, vol. 55, n. 5, 2007, pp. 275–284, DOI:10.1071/ZO07037.
- ^ Geiser, F., Hibernation and daily torpor in two pygmy possums (Cercartetus spp., Marsupialia), in Physiological Zoology, vol. 60, n. 1, 1987, pp. 93–102, JSTOR 30158631.
- ^ Ward, S.J., Numbers of teats and pre- and post-natal litter sizes in small diprotodont marsupials, in Journal of Mammalogy, vol. 79, n. 3, 1998, pp. 999–1008, DOI:10.2307/1383108, JSTOR 1383108.
- ^ New South Wales National Parks and Wildlife Service, Western pygmy-possum (Cercartetus concinnus) approved recovery plan (PDF), su environment.nsw.gov.au. URL consultato il 10th June 2011.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cercartetus concinnus
- Wikispecies contiene informazioni su Cercartetus concinnus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Western Wildlife including photo, su westernwildlife.com.au. URL consultato il 13 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2007).
- Images: skulls (including C. concinnus) on Museum Victoria website, su museumvictoria.com.au. URL consultato il 22 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2017).
- Images: Australian mammal images (including C. concinnus) on Museum Victoria website, su museumvictoria.com.au. URL consultato il 22 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2016).