Bombay Sapphire
Bombay Sapphire | |
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Categoria | Bevanda alcolica |
Tipo | Gin |
Marca | Bacardi |
Anno di creazione | 1987 |
Nazione | Inghilterra |
Vendite | 5,4 mln l (7 mln di bott. circa)[1] (2012) |
Slogan | Infused with imagination |
Valori nutrizionali medi in 100 g | |
Valore energetico | 79 kcal/330 kJ |
Proteine | 0 g |
Carboidrati | 0 g |
Grassi | 0 g |
Acqua minerale | |
Sodio | 1 mg |
Alcolico | |
Alcol | 13,3 g |
Colore | Incolore |
Aspetto | Limpido e brillante |
Gradazione alcolica | 40% vol |
Gusto | Ginepro, esperidato, morbido |
www.bombaysapphire.com | |
Bombay Sapphire è una marca di gin prodotta dalla multinazionale degli alcolici Bacardi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il suo nome trae origine dalla popolarità che il gin ha riscosso durante il periodo di dominazione coloniale britannica dell'India (il Raj britannico), il nome del distillato si riferisce alla Stella di Bombay, uno zaffiro di 182 carati trovato in Sri Lanka e attualmente custodito al National Museum of Natural History di Washington.
Prodotto
[modifica | modifica wikitesto]Il Bombay Sapphire è un gin metodo London dry con un titolo alcolometrico di 40% vol. Il processo di produzione prevede una tripla distillazione tramite tre alambicchi in rame "Carter Head": a differenza del metodo standard, che prevede l'infusione dei botanicals, gli alambicchi Carter Head hanno i botanicals posizionati sopra il serbatoio alcolico, in modo che i vapori passino attraverso gli ingredienti e ne catturino l'aroma. Per ridurre la gradazione alcolica il tutto viene allungato con acqua del lago Vyrnwy.
L'aroma del distillato è caratterizzato dalla commistione di dieci ingredienti:
- Bacche di Ginepro (Toscana, Italia)
- Mandorla (Spagna)
- Limone (Murcia, Spagna)
- Liquirizia (Cina)
- Radice di Iris (Toscana, Italia)
- Angelica (Dresda, Germania)
- Coriandolo (Marocco)
- Cannella (Indocina)
- Pepe di Giava (Giava, Indonesia)
- Grani del paradiso (Africa occidentale)
Ne deriva un gin morbido e limpido, dal sapore molto equilibrato e delicato, leggermente agrumato, il che lo rende un gin adatto ai palati più delicati e per l'utilizzo come base di molti cocktail.
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]Esistono diverse varianti del Bombay Sapphire:
- Bombay Sapphire London Dry (1987) - la ricetta classica
- Bombay Sapphire East (2014) - versione ideata dal maestro botanico Ivano Tonutti, la ricetta contiene pepe del Vietnam e lemongrass thailandese. Il sapore è più deciso, citrino e piccante, per contrastare la dolcezza degli ingredienti dei paesi più occidentali. La bottiglia è la stessa della versione tradizionale, ma l'etichetta è blu con un ideogramma cinese come vezzo.[2]
- Bombay Sapphire Star of Bombay (2015) - versione superpremium ideata dal maestro distillatore Nikolas Fordham e dal maestro botanico Ivano Tonutti, prevede il metodo di distillazione "Slow single batch" e l'aggiunta di due botanicals, buccia di bergamotto italiano e semi di Abelmosco. Ha un titolo alcolometrico di 47,5% vol, e un sapore deciso e aromatico; la bottiglia, disegnata da Thomas Heatherwick, ricalca la versione originale, ma con una forma più snella e svasata, con bassorilievi sui lati e scanalature più decise. È stata lanciata in aprile nell'aeroporto di Sydney.[3]
- Bombay Bramble Gin (2020) - prodotto a partire dalla ricetta classica, a cui vengono aggiunti more e lamponi 100% naturali, che gli conferiscono il caratteristico colore rossastro e il sapore fruttato e intenso.[4]
Confezione
[modifica | modifica wikitesto]Il distillato viene venduto in una caratteristica bottiglia azzurra dalla forma geometrica che ricorda proprio il minerale a cui il distillato deve il nome, sull'etichetta è riportata anche una effigie della Regina Vittoria, Imperatrice d'India.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Massachusetts Beverage Business | BeverageBusiness.com Archiviato l'8 luglio 2013 in Internet Archive.
- ^ Marco Cremonesi, Bombay Sapphire East, il pepe come non l'avete mai assaggiato, su barfly.corriere.it, 7 maggio 2014.
- ^ Copia archiviata, su distillery.bombaysapphire.com. URL consultato il 17 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2015).
- ^ Bombay Bramble Gin: Recensione Gin, su ilGin.it, 4 agosto 2021. URL consultato l'8 gennaio 2022.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bombay Sapphire
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bombay Sapphire Sito Ufficiale, su bombaysapphire.com.