Indice
Yarmouth Castle
Yarmouth Castle | |
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Le navi passeggeri gemelle Yarmouth e Yarmouth Castle | |
Descrizione generale | |
Tipo | Piroscafo Nave trasporto truppe (1942-1946) |
Armatore | Eastern Steamships Lines (1927-1954) Eastern Shipping Corporation (1954-1963) Caribbean Cruise Lines (1963-1964) Yarmouth Cruise Lines (1964-1965) |
Impostazione | 1 maggio 1926 |
Varo | 12 febbraio 1927 |
Nomi precedenti | Evangeline (1927-1954) |
Destino finale | Incendiata e naufragata tra Miami e Nassau il 13 novembre 1965 |
Caratteristiche generali | |
Stazza lorda | 5043 tsl |
Lunghezza | 115 m |
Larghezza | 17 m |
Altezza | 8,1 m |
Velocità | 18 nodi (33,34 km/h) |
Equipaggio | 141 |
Passeggeri | 750 (costruzione) 365 (fine servizio) |
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La Yarmouth Castle (in precedenza Evangeline) era una nave passeggeri statunitense. Costruita inizialmente per servire la tratta New York-Yarmouth, durante la seconda guerra mondiale funse da nave trasporto truppe. Ceduta in seguito a compagnie di navigazione minori, fu impiegata sulle rotte dei Caraibi. Destinata infine a collegare la Florida e le Bahamas, durante la notte del 13 novembre 1965 la nave fu divorata da un incendio, per poi affondare poche ore più tardi, causando la morte di 90 persone.
Costruzione e servizio
[modifica | modifica wikitesto]La Evangeline fu costruita dai cantieri William Cramp & Sons di Filadelfia tra il 1926 e il 1927. Entrò quindi in servizio sulle rotte di collegamento tra Stati Uniti d'America e Canada, per poi essere requisita dal governo statunitense durante la seconda guerra mondiale come nave trasporto truppe. Tornò al servizio civile nel 1946, venendo poi messa in disarmo e rimessa in servizio diverse volte tramite numerosi passaggi di proprietà.[1] Col tempo la nave subì numerosi interventi di ammodernamento, spesso non coordinati tra loro, che ne peggiorarono la qualità complessiva.
Incendio e naufragio
[modifica | modifica wikitesto]Durante una traversata tra Miami e Nassau, poco dopo la mezzanotte del 13 novembre 1965 i passeggeri e l'equipaggio della Yarmouth Castle notarono del fumo invadere alcuni corridoi e la sala macchine. L'origine dell'incendio venne presto rintracciata nella cabina 610, allora usata come deposito; il rogo era ormai tuttavia già fuori controllo, e non si poté fare nulla per domarlo.[1]
La sala radio e il ponte di comando furono tra le prime sezioni ad essere divorate dalle fiamme, e nessun SOS poté quindi essere inviato alle navi vicine. Inoltre l'allarme antincendio della nave non si attivò, probabilmente già soggetto a cattiva manutenzione e danneggiato dall'incendio, non facendo quindi rendere conto a numerosi passeggeri del pericolo imminente. A quel punto il capitano, Byron Voutsinas, in preda al panico, assieme ad alcuni membri dell'equipaggio lanciò una singola scialuppa e abbandonò la nave e i restanti passeggeri al loro destino.[1] Fortunatamente, non lontano navigava la nave da crociera Bahama Star, da cui era visibile l'incendio della Yarmouth Castle e che accorse quindi subito in soccorso dell'imbarcazione in difficoltà. L'evacuazione fu eseguita nel più totale disordine, essendo molte scialuppe già andate a fuoco e molti passeggeri rimasti intrappolati nella nave e costretti a lanciarsi in mare dagli oblò.[1]
Voutsinas, nel frattempo salvato dal rimorchiatore finlandese Finnpulp, fu costretto a tornare sulla Yarmouth Castle per tentare di coordinarne l'evacuazione. Nonostante la coraggiosa assistenza della Bahama Star e del Finnpulp, che salvarono la maggior parte dei passeggeri, 90 persone morirono nell'incendio della nave.[1] La sovrastruttura della Yarmouth Castle, fatta prevalentemente di legno, alimentò l'incendio per molte ore, finché la nave, poco dopo le 6:00, cominciò a inclinarsi, per poi infine capovolgersi e affondare in pochi minuti.[1]
Il relitto della Yarmouth Castle giace ancora oggi a largo delle Bahamas, in un tratto di mare particolarmente profondo. Data la profondità media della zona di circa 3 200 metri sotto il livello del mare, ciò che resta della nave non è stato ancora individuato né esplorato, cosa che sarebbe comunque impossibile senza appositi mezzi sottomarini.[1]
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Il disastro è ricordato dal cantautore Gordon Lightfoot nella canzone Ballata della Yarmouth Castle.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g (EN) Matthew Anderson, SS Yarmouth Castle, su shipwreckworld.com.
- ^ (EN) Gordon Lightfoot, Ballad of Yarmouth Castle, 1969.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Yarmouth Castle
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d'America, Inchiesta sul disastro della Yarmouth Castle (PDF).
- (EN) Fascinating Horror, The Yarmouth Castle disaster, 13 aprile 2021.