Utente:Adriano Nicosia/Sandbox

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Adriano Nicosia

Adriano Nicosia (San Cataldo, 29 ottobre 1970) è un autore di romanzi,sceneggiatore e redattore di rubrica giornalistica

È nato a San Cataldo in provincia di Caltanissetta il 29 ottobre 1970. Si è diplomato all'Istituto Commerciale Statale "M. Rapisardi" di Caltanissetta. Si è iscritto all'università di giurisprudenza di Catania per studiare legge, studi che non riuscirà a completare per l'intesità degli impegni lavorativi. È stato manager di molte medie aziende.

La sua passione civile lo ha indotto a scendere in politica nel suo comune di residenza. Ha fatto tre legislature: due con il ruolo consigliere comunale e una come Assessore al Territorio e Ambiente. È stato sempre tra i consiglieri più votati.

Nel 2007 il suo primo romanzo, Cogli la rosa evita le spine.

Nel 2009 la pubblicazione del suo secondo romanzo, I misteri del saio edito A & B Editrice.

Nel 2009 la storia del romanzo Cogli la rosa evita le spine viene dichiarata al valor culturale dal Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale del dipartimento cinema, nell'ambito di un progetto di finanziamento cinematografico. Nell'anno 2010 iniziano le riprese del lungometraggio cinematografico dal titolo Un uomo nuovo che avranno fine nell'anno 2011. In questo progetto ha avuto il ruolo di delegato direzionale della produzione, co-sceneggiatore e attore.

Nel 2010 la riedizione del romanzo Cogli la rosa evita le spine edito A & B Editrice.

Ho sempre avuto un animo ribelle, vivace, ma oggi mi sento molto più equilibrato. La voglia di creare è il suono della mia vita, vorrei non perderlo mai. Adriano Nicosia

Cogli la rosa evita le spine

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I principi ispiratori del romanzo

”La voglia di cambiar vita. L’eterna lotta dell’uomo per alzarsi dalla terra e dal fango, l’estrema battaglia per la propria dignità. Perchè è solo liberandosi dalla brutalità della necessità che si conquista la dignità, e con essa la libertà di essere uomini“ Adriano Nicosia

Trama

Leo Roccese decide di allontanarsi dalla sua Sicilia per costruirsi un nuovo futuro. Lo accoglie Roma, così diversa dal suo paese natio e così ricca di lusinghe a lui sconosciute. Risoluto a cambiar vita, con le buone o con le cattive, in breve tempo diventa il capo di un’organizzazione criminale, e grazie alle proprie scelte, e soprattutto al fermo divieto di spargere inutilmente sangue, assume un ruolo centrale nella vita economica, sociale e politica della capitale. “Cogli la rosa, evita le spine” è il consiglio che l’anziano padre gli offre spontaneamente, ammirando di quel figlio l’onestà e la tenacia. Un invito a prendere ciò che di buono presenta ogni situazione e ad abbandonare la negatività, a lasciarsi alle spalle la violenza e l’arrivismo senza freni. Sullo sfondo dell’Italia degli anni Settanta e Ottanta, tra terrorismo e cinismo, e la tempesta di Mani Pulite, la parabola sociale di un uomo e della sua famiglia tra povertà, emarginazione, ignoranza e malavita.

Ispirato a storie vere

I misteri del saio

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Principi ispiratori del romanzo

”La fragilità umana e la tentazione anche quando s'indossa il saio. I guardiani del bene sedotti dalla corruzione, dall'avidità, dal denaro. Forti dalla consapevolezza e dalla fiducia che riponevano in loro i fedeli,abbagliati dalle ricchezze effimere terrene, saccheggiavano le anime“.

Trama

Mazzarino è un paese dell'entroterra siciliano, in provincia di Caltanissetta. Siamo alla fine degli anni '50 e il convento del 1500 dei Frati Cappuccini è isolato rispetto alla piccola cittadina. Al centro del chiostro si trova un pozzo dove un frate, giunto d'Assisi, piantò la talea di un rovo: un rovo senza spine. Si dice che lo stesso San Francesco gli si è lanciato sopra, ma senza ferirsi perché la pietà di quella pianta si è rifiutata di colpirlo ritraendo gli aculei. In quegli anni il convento è molto attivo e dinamico, pieno di novizi e frati, e numerose sono le famiglie benestanti che contribuiscono in gran parte al suo sostentamento. Sono quattro i protagonisti dell' “immorale” vicenda: frate Vittorio e la sua macchina dattilografica che tiene a disposizione di tutti fuori la porta della sua stanza; frate Agrippino, due volte ricoverato in ospedale psichiatrico, psicologicamente labile e bersaglio terrorizzato per una fucilata esplosa nella sua stanza dalla porta semiaperta.; l’ottantenne frate Carmelo; frate Venanzio, vittima ma il più esperto e il più compromesso. Un altro protagonista è l’ortolano Lo Bartolo, un fervente comunista che i frati hanno cercato di convertire procurandogli un lavoro e sistemandogli i figli in vari collegi siciliani. Ma la gratitudine, si sa, non alberga quasi mai nel cuore dell'uomo. All'inizio Lo Bartolo costringe i frati a ritirare le bustarelle presso le vittime per poi investirli in un ruolo molto più pesante: intermediari della tangente. La cittadina di Mazzarino vive qualche anno di tensione fino all'omicidio del possidente Cannada. I frati e l'ortolano finiscono in manette nel 1960. È da qui inizia il famoso paradosso dello "stato di necessità".

Ispirato a una storia vera

Principi ispiratori del romanzo

“Le storie particolari risvegliano sempre la mia curiosità, soprattutto quelle che esaltano le passioni e le forti emozioni dell’animo umano, in “Miti Tua” particolarmente di quello femminile. La mia attenzione non è stata rivolta proprio agli eventi in sé, mi sono concentrato sulla protagonista, su quello che provava, sulle sue emozioni, sulle sue condizioni. Ho voluto proprio osservare Assunta Vassallo dal lato della donna, lasciando che quello maschile fosse totalmente neutro, per quanto mi è stato possibile. In quegli anni pesava certamente l’interesse verso la morale e le passioni, e la donna ne è stata travolta. La protagonista è alla ricerca dell’amore, è innamorata dell’amore. Il suo sentimento è in una condizione tale che deve affrontare il nodo spinoso dell’interazione fra il mondo esterno e quello interno, fra volontà e condizionamenti, virtù e vizio, e libero arbitrio. A quell’epoca non esisteva il divorzio. Assunta incarna la passione, l’ira che in conflitto con la ragione s’impossessa dell’anima fino a stravolgere gli istinti naturali. È ella stessa terreno, campo di battaglia, dove si scontrano amore è incesto, passione e ragione, fragilità e grandezza d’animo”.

Trama

A 16 anni, contro il parere della famiglia, Assunta si sposa. Il matrimonio, però, si rivela deludente e al di fuori di tutte le sue aspettative: da ragazza allegra ed esuberante si trasforma in una donna silenziosa, triste e annoiata. Ritrova la sua energia, la sua femminilità, frequentando il cugino che sembra ridarle il diritto di amare e di essere amata, una forza soffocata per troppo tempo. Il marito diventa, allora, l ossessionante motivo della sua tristezza, la trappola che ostacola la vitalità riscoperta.

Ispirato a una storia vera


Sceneggiature

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Co-sceneggiatore film Un uomo nuovo Cinecittà Luce - Scheda Film

personaggio Angelo Inserra, film Un uomo nuovo

Collegamenti esterni

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