Golan contro Holder

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Golan v. Holder
Golan contro Holder
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TribunaleCorte suprema degli Stati Uniti d'America
Caso565 U.S. 302 (2012)
Data5 ottobre 2011
Sentenza18 gennaio 2012; 12 anni fa
Opinione del caso
Le parole "limited time" della clausola del copyright non impedisce l'estensione della durata dei termini di protezione del copyright delle opere anche alle opere nel pubblico dominio.

Golan contro Holder è una sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti d'America del 2012 che riguarda il diritto d'autore.[1]

La sentenza del gennaio 2012 stabilì il ripristino del copyright, sotto i termini dell'URAA, per tutte le opere precedentemente finite già nel pubblico dominio.[2][3]

Lo stesso argomento in dettaglio: Uruguay Round Agreements Act.
La progressiva espansione della durata del diritto d'autore negli Stati Uniti (includendovi 35 anni di durata media della vita dell'autore dopo la creazione di un'opera).

Dopo l'entrata in vigore di due importanti e radicali revisioni della materia del diritto d'autore statunitense, ovvero il URAA[4] del 1995 e il Copyright Term Extension Act (CTEA) del 1998, si tennero alcuni casi giudiziari a riguardo negli anni successivi, i quali andavano a sollevare un possibile contrasto tra l'estensione dei termini temporali del copyright e il ripristino dello stesso su opere già nel pubblico dominio da una parte e la clausola contenuta nella Costituzione statunitense che il diritto d'autore dovesse essere concesso solo per un periodo delimitato (letteralmente "limited times"). Tali casi, però, non intaccarono tali leggi, pur cominciando a produrre un ampio dibattito tra gli esperti del settore, poiché potenzialmente milioni di opere creative di ogni tipo rischiavano di tornare sotto protezione del copyright.[5]

Tra il 2004 e il 2007 si tenne il caso Golan v. Gonzales che portò la corte d'appello a stabilire che effettivamente la sezione 514 dell'URAA andava a modificare la tradizionale dottrina del diritto d'autore statunitense in una maniera tale da minare il diritto alla libertà di espressione e che, quindi, tale disposizione dovesse sottostare al I emendamento della Costituzione.[6]

Una causa simile giunse nel frattempo direttamente di fronte alla Corte Suprema, iniziata dai direttori d'orchestra Lawrence Golan e Richard Kapp.[7]

In un'udienza dell'aprile 2009 il giudice Babcock evidenziò come effettivamente le disposizioni dell'URAA sul ripristino del copyright per opere già nel pubblico dominio violassero il primo emendamento costituzionale.[8][9] Egli suggerì alle cosiddette "reliance parties" (ovvero un soggetto giuridico che ha basato i propri affari in tutto o in parte su opere un tempo nel pubblico dominio ma poi ripristinate come opere protette da copyright)[10] di fare in modo di far garantire una tutela dei propri diritti senza limiti di tempo.

Nel giugno 2010 venne deciso dal 10° distretto federale che il ripristino del copyright su opere già nel pubblico dominio non fosse incostituzionale.[11] A quel punto Golan compilò un certiorari e portò il caso direttamente alla Corte Suprema statunitense.[12][13] Poco dopo un insieme di organizzazioni e aziende (come Google, Electronic Frontier Foundation, Creative Commons, Cato Institute e altre ancora[14]) formularono un amicus curiae per fornire informazioni nella causa.[12]

Il 18 gennaio 2012 fu pronunciata la sentenza finale dalla Suprema Corte diretta dal presidente John G. Roberts (alla cui decisione si accodò anche la giudice Ginsburg), confermando la decisione della 10° corte distrettuale per 6 voti favorevoli a 2 e affermando, quindi, che il ripristino del copyright su opere già nel pubblico dominio non violasse quanto enunciato nella Costituzione federale e successivi emendamenti (in particolare la copyright clause).[3][15] Venne altresì affermato che la Convenzione di Berna del 1886 è il principale trattato internazionale che regola il coordinamento internazionale in materia di diritto d'autore e che l'eventuale modifica del termine temporale del copyright in senso restrittivo dei diritti terzi su un'opera non viola il V emendamento.[11]

Le conseguenze della sentenza (e della sezione 514 dell'URAA, che veniva quindi definitivamente confermata) sono state ingenti. Molte opere finite nel pubblico dominio ritornavano a disposizione su richiesta degli autori oppure degli eventuali eredi, con precisi termini stabiliti per l'adeguamento di ogni soggetto "reliance party" alla nuova dottrina.[10]

Su Wikimedia Commons ad esempio (un portale della Wikimedia Foundation che si propone di diventare il più grande contenitore al mondo di immagini e altri file multimediali sotto licenza libera o in pubblico dominio, con oltre 100 milioni di file disponibili al 2024) nel 2014 fu tentato un ripristino di tutto il materiale che doveva essere cancellato per via dell'URAA (i server di Wikimedia Commons si trovano negli Stati Uniti e, pertanto, devono sottostare ai dettami del diritto d'autore statunitense) con la decisione della Wikimedia Foundation stessa di voler mantenere tutti i file sospetti fino a che non fosse un'esplicita richiesta da parte delle autorità di cancellarle.[16] Tale decisione fu poi rivista con una linea ben più precauzionale poco dopo[17], venendo fissati i principi di comportamento a riguardo nelle proprie linee guida[18][19].

  1. ^ (EN) Supreme Court Takes Up Scholars’ Rights, su chronicle.com, 29 maggio 2011.
  2. ^ (EN) Golan v. Holder, 565 U.S. 302, su courtlistener.com, 18 gennaio 2012.
  3. ^ a b (EN) SCOTUS Adds More Fuel to the Copyright Debate With Golan V. Holder, su HuffPost, 18 gennaio 2012. URL consultato il 25 agosto 2024.
  4. ^ Uruguay Round, su Treccani.
  5. ^ (EN) Revoking the Public Domain?, su cyber.harvard.edu, 3 dicembre 2004. URL consultato il 25 agosto 2024.
  6. ^ (EN) GOLAN v. GONZALES | 501 F.3d 1179 (2007), su Leagle.com, 4 settembre 2007. URL consultato il 25 agosto 2024.
  7. ^ (EN) Golan v. Holder: U.S. Supreme Court to Consider Freedom of Expression and the Rights of Americans to Use Foreign Copyrighted Materials in the Public Domain, su nouveaulaw.com, 21 marzo 2011. URL consultato il 25 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2013).
  8. ^ (EN) Ochoa on Golan v. Holder and Copyright Restoration, su blog.ericgoldman.org, 6 aprile 2009. URL consultato il 25 agosto 2024.
  9. ^ (EN) Court: Congress can't put public domain back into copyright, su Ars Technica, 6 aprile 2009. URL consultato il 25 agosto 2024.
  10. ^ a b (EN) Reliance party, su copyright.gov.
  11. ^ a b (EN) GOLAN v. HOLDER | 609 F.3d 1076 (2010), su Leagle.com, 21 giugno 2010. URL consultato il 25 agosto 2024.
  12. ^ a b (EN) Docket 10-545: Proceedings and Orders, su supremecourt.gov, giugno 2012. URL consultato il 25 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2013).
  13. ^ (EN) Is the Copyright Public Domain Irrevocable? An Introduction to Golan v. Holder (PDF), su vanderbiltlawreview.org, Ottobre 2011. URL consultato il 25 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2011).
  14. ^ (EN) Golan v. Holder: Should Shostakovich be Public Domain?, su imslpjournal.org, 12 giugno 2011. URL consultato il 25 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
  15. ^ (EN) Opinion recap: The public domain shrinks, su SCOTUSblog.com, 18 gennaio 2012. URL consultato il 25 agosto 2024.
  16. ^ (EN) Commons:Massive restoration of deleted images by the URAA, su Wikimedia Commons, Febbraio-Aprile 2014.
  17. ^ (EN) Commons:Review of Precautionary principle, su Wikimedia Commons, Aprile-Giugno 2014.
  18. ^ (EN) Commons:Project scope/Precautionary principle, su Wikimedia Commons.
  19. ^ (EN) Commons:Licensing - Uruguay Round Agreements Act, su Wikimedia Commons.

Voci correlate

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Altri progetti

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