Giuseppe Majorana (militare)

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giuseppe Majorana
NascitaNervi, 2 luglio 1910
MorteMediterraneo Occidentale, 27 settembre 1941
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Marina
Regia Aeronautica
SpecialitàRicognizione Marittima
Anni di servizio1931-1942
Gradosottotenente di vascello osservatore di complemento
GuerreGuerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
Comandante di287ª Squadriglia Autonoma Ricognizione Marittima Lontana
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
voci di militari presenti su Teknopedia

Giuseppe Majorana (Nervi, 2 luglio 1910Mediterraneo, 27 settembre 1941) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Un CANT Z.506 Alcione viene tirato a riva da un gruppo di avieri.

Nacque a Nervi, provincia di Genova, il 2 luglio 1910.[1] Dopo aver conseguito il diploma presso l'Istituto Superiore Navale di Napoli, nel 1930 partecipò a un corso per allievi ufficiali di complemento presso la Regia Accademia Navale di Livorno.[2] Nominato guardiamarina l'anno successivo, nel 1932 venne posto in congedo per fine servizio di leva.[2] Richiamato alle armi nel 1935 per esigenze di carattere eccezionale legate alla guerra d'Etiopia,[3] fu destinato a prestare servizio presso il Battaglione San Marco con il quale partecipò alle operazioni belliche in Etiopia e alla marcia su Addis Abeba.[2] Promosso sottotenente di vascello nell'agosto 1936, alla fine dello stesso anno fu nuovamente posto in congedo, riprendendo servizio nella marina mercantile.[4] Nuovamente richiamato in servizio attivo nell'aprile 1939 per le esigenze legate all'occupazione dell'Albania, fu imbarcato sul cacciatorpediniere Carabiniere, dopo lo scoppio delle ostilità con la Francia e la Gran Bretagna partecipò a tutte le missioni della sua unità ed alla battaglia navale di Punta Stilo.[3] Dietro sua domanda frequentò il Corso di Osservazione Aerea ad Orbetello e, ottenuto il relativo brevetto di osservatore, passò in servizio presso la 287ª Squadriglia Autonoma Ricognizione Marittima Lontana, equipaggiata con gli idrovolanti CANT Z.506 Alcione. Eseguì numerose missioni belliche distinguendosi particolarmente, dal marzo al luglio 1941, in difficili missioni di ricognizione marittima venendo decorato con una Medaglia d'argento al valor militare.[2] Il 27 settembre 1941, durante una missione di ricognizione marittima sul cielo del Mediterraneo, avvistò una importante formazione navale inglese a segnalò subito al comando i dati relativi alla scoperta.[4] Il suo idrovolante fu attaccato da 6 caccia nemici, alcuni dei quali furono abbattuti.[4] Rimasto ferito alla bocca da due proiettili e con l'aereo in preda alle fiamme riuscì ad ammarare a trovò la forza di indicare ai compagni, con cenni, la rotta più sicura per raggiungere terra con il battellino di servizio, e poi serenamente si spense.[4] Per il coraggio dimostrato in questo frangente venne decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, massima onorificenza italiana.[1]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Abile e valoroso osservatore a bordo di un idro da R.M., dopo aver avvistata una formazione navale e averne trasmesso i dati relativi al moto, mentre, d’accordo col primo pilota, dirigeva per eventuale opera di soccorso verso un apparecchio silurante che precipitava in mare, veniva attaccato da sei caccia di cui due venivano abbattuti ed uno probabilmente. Dopo l’ammaraggio avvenuto con l’apparecchio in fiamme, nonostante fosse già ferito, si prodigava, malgrado l’abbondante perdita di sangue per approntare il battello di salvataggio. Raggiunto da altri proiettili, ferito mortalmente alla bocca, impossibilitato ad articolare parola e conscio della propria imminente fine, determinava stoicamente la posizione del battellino e con cenni indicava la rotta migliore da seguire per raggiungere la terra, onde i camerati potessero trarne possibilità di salvezza. Prossimo all’agonia, cosciente del suo stato, con sovrumana energia, indicava ancora ai compagni il lontano profilo della costa, quindi serenamente e gloriosamente decedeva.Cielo del Mediterraneo, luglio -27 settembre 1941 .[5]»
— Decreto Luogotenenziale 5 maggio 1942.[6]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale Osservatore di elevate capacità professionali già precedentemente distintosi, partì a bordo di un idro da r.m. Per ricercare una formazione navale nemica. Avvistate le unità avversarie, comprendenti una portaerei, permaneva lungamente sul cielo della formazione per comunicare alla propria base i dati sulla entità e sul moto delle navi stesse. Sulla scorta di tali precisi elementi, nostre formazioni aeree attaccarono con successo con bombe e siluri le forze navali. Cielo del Mediterraneo Orientale, 25 marzo-22 luglio 1941
— Regio Decreto 9 gennaio 1942.


  1. ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 210.
  2. ^ a b c d Alberini, Prosperini 2016, p. 348.
  3. ^ a b Combattenti Liberazione.
  4. ^ a b c d Marina Difesa.
  5. ^ Giuseppe Majorana, su Quirinale.it. URL consultato il 20 novembre 2018.
  6. ^ Bollettino Ufficiale 1942, disp.14, pag.638 e disp.29, pag.1424.
  • Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina 1861-1946, Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 2016, ISBN 978-88-98485-95-6.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units of the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 409.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]