Discussione:Carlo Gubitosa

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--Cotton Segnali di fumo 23:00, 17 ago 2007 (CEST)[rispondi]

Enciclopedicità...

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Salve, ho appena aggiunto alcune ragioni che giustificano la citazione dell'autore:

Nel 1996 ha scritto uno dei primi testi divulgativi sulla telematica di base che hanno portato questi argomenti nel settore della saggistica, mentre prima si parlava di telematica solo a livello di manualistica.

Nel 1999 ha pubblicato il primo libro italiano realizzato con una licenza di libero utilizzo in stile Creative Commons, molti anni prima che fossero inventate queste licenze.

Basta cosi' o c'e' bisogno di altre informazioni?


Con tutti i libri che ha scritto, occorre domandarsi se e` enciclopedico? Secondo me non ci sono dubbi...

--Lou Crazy (msg) 04:19, 13 ago 2008 (CEST)[rispondi]

In realtà si è discusso proprio di questo al bar un mesetto fa circa: uno scrittore scrive, è il suo lavoro, se scrive tanto non significa nulla. (Imho è anzi un fattore negativo, per scrivere un buon libro ci vuole veramente molto tempo)Potenzialmente chiunque può scrivere decine e decine di libri e autopubblicarseli ad esempio, con questo non voglio dire se il personaggio sia enciclopedico o meno, solo che nella voce non si ravvisa la sua straordinarietà.--AnjaManix (msg) 12:16, 13 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Secondo questo ragionamento, dovremmo cancellare in quanto non enciclopedici sia Emilio Salgari che Honoré de Balzac. D'altronde, con la stessa logica, un calciatore segna gol, e` il suo lavoro, se ne segna tanti non significa nulla. Cancelliamo tutti i capocannonieri. Federica Pellegrini nuota, e` il suo mestiere, se nuota veloce non significa nulla.. guai a chi scrive nella sua voce che ha qualche record mondiale. Dovremmo anche cambiare il criterio di enciclopedicita` per i complessi musicali, ora devono aver pubblicato due o piu` album, ma se ne pubblicano tanti sono sicuramente schifezze di album, cambiamo il criterio ed includiamo solo i complessi che hanno pubblicato al massimo due album! --Lou Crazy (msg) 00:07, 14 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Ovviamente stai scherzando, Salgari è enciclopedico anche solo per aver scritto ad esempio I misteri della jungla nera da cui sono stati tratti (almeno) 4 film ed è riconosciuto a livello mondiale non locale. Se pensi che sia ritenuto enciclopedico solo per la quantità di libri che ha scritto mi lasci senza parole.... Poi per il resto, ha senso paragonare fiori e treni? Stiamo parlando di scrittori o di che altro?--AnjaManix (msg) 02:28, 14 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Spero quindi che tu ti sia reso conto che il discorso "scritto troppi libri = non enciclopedico" non sta in piedi... --Lou Crazy (msg) 22:20, 14 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Veramente nella risposta continuavo ad essere coerente con il discorso (non mio, ma generale)--AnjaManix (msg) 03:51, 15 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Chiarisci: secondo te il discorso "scritto troppi libri = non enciclopedico" e` sensato oppure no? --Lou Crazy (msg) 02:51, 17 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Chiarisco (di nuovo) scrittore che ha scritto anche solo un libro che è diventato importante nella letteratura mondiale è sicuramente enciclopedico, uno scrittore che ha scritto tanti libri ma che non si è distinto per le sue opere non è enciclopedico (proprio ora ho "sistemato" uno scrittore che aveva scritto 70 libri ma solo alcuni erano citati, perchè solo per quelli veniva ricordato) --AnjaManix (msg) 03:11, 17 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Lo considero un no, insomma. --Lou Crazy (msg) 05:28, 17 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Ma non era un "dipende"?:-)--AnjaManix (msg) 15:50, 17 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Cioe` secondo te ci sono casi in cui aver scritto tanti libri e` criterio di NON enciclopedicita`? --Lou Crazy (msg) 02:03, 18 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Io posso scrivere 100 libri sulle mie 500.000 formichine e autoprodurmi, divento enciclopedico secondo te?--AnjaManix (msg) 19:10, 20 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Il punto e` che prima hai scritto che aver scritto 100 libri puo` rendere MENO enciclopedici di quanto non saresti altrimenti!!!! --Lou Crazy (msg) 03:29, 21 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Fra chi scrive cento libri sulle proprie formiche e chi scrive un sol libro "indovinarto" nella sua vita? Certo. Se Poi scrive un discreto libro e poi 80 sulle proprie formiche? Lo stesso. Se vogliamo ampliare il discorso: Scrivo un romanzo nel romanzo si parla ad esempio di una gara automobilistica, la persona per poter scrivere una cosa del genere si deve documentare e occorrono mesi per documentarsi. Pensa a quante cose si scrivono in un libro... Peggio ancora se invece di un romanzo si parla di saggio. Non è sullo "scrivere quel libro" ma è sul "documentarsi per scrivere quel libro" che occorre tanto tanto tempo, conosco scrittori che per loro stessa ammissione affermano che "l'opera (creata da loro) in se non è granchè per mancanza di tempo".--AnjaManix (msg) 13:44, 21 ago 2008 (CEST)[rispondi]
Eh no, parlavi solo di numeri, all'inizio... a parita` di qualita` dei libri, non si puo` certo sostenere che averne scritti troppi renda meno enciclopedici! --Lou Crazy (msg) 01:26, 22 ago 2008 (CEST)[rispondi]

"Il primo testo sulla telematica di base che rompe i confini della manualistica per portare nel settore della saggistica la riflessione sulla comunicazione sociale realizzata attraverso le reti di BBS e Internet".

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Sì, il primo. Ma per favore. --Superzen (msg) 23:05, 16 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Superzen, so che puo' sembrare strano, ma diciassette anni fa, ovvero nel 1996, internet non era ancora diffusa nell'utenza di massa, e se ne parlava solo nei manuali tecnici per smanettoni. Ricordo che all'epoca la scelta dell'Editore Apogeo fu una bella scommessa, perche' un testo di questo tipo rischiava di essere troppo divulgativo per gli smanettoni che acquistavano manuali tecnici e troppo specializzato per il pubblico generalista che leggeva saggi. La scommessa fu fatta e ando' bene. Pero' se conosci un testo di saggistica in lingua italiana sui temi della rete e della telematica sociale pubblicato in una data anteriore al 1996 ti saro' grato per la segnalazione. --Carlogubitosa (msg) 10:31, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]
Qualche fonte, autorevole, terza e verificabile a riguardo?--Dome A disposizione! 10:42, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]
  • @Carlogubitosa. Caro Gubitosa, vedo che tu stesso hai eliminato dalla voce di Teknopedia la frase "Il primo testo sulla telematica di base che rompe i confini della manualistica per portare nel settore della saggistica la riflessione sulla comunicazione sociale realizzata attraverso le reti di BBS e Internet", oggetto del titolo dato a questa discussione aperta da me. Ed hai fatto benissimo. Pensa che anche a voler limitare la ricerca alla.....mia libreria (chissà che cosa verrebbe fuori da un'approfondito esame bibliografico online o anche soltanto cartaceo), ho qui davanti a me, sulla mia scrivania: Franco Carlini Chips & Salsa. Storie e culture del mondo digitale, Manifestolibri, Roma, 1995, ISBN 88-7285-092-4. Ancora di Carlini ti posso citare: Internet, Pinocchio e il Gendarme. Le prospettive della democrazia in rete, Manifestolibri, Roma, 1996. Ci fu poi un testo del 1996 che col tempo è diventato un vero e proprio classico del settore: Marco Calvo, Fabio Ciotti, Gino Roncaglia, Marco A. Zela Internet '96, Editori Laterza, che ebbe sei edizioni (diventò Internet 2000 e Internet 2004 e oltre venti ristampe) e che non si limitava certo alla sola manualistica, ma entrava, ampiamente, come si suol dire, "nel sociale". Senza voler nulla togliere al tuo saggio che presumo sia stato estremamente valido, qui mi sono limitato a citarti tre opere (una del 1995) che sicuramente possono essere considerate, per usare le tue stesse parole, "[testi] di saggistica in lingua italiana sui temi della rete e della telematica sociale". E sono stati, nel loro settore, degli autentici best seller. --Superzen (msg) 16:12, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]
1994 Internet per tutti, di Paolo Attivissimo (vedere il primo capitolo) --Bramfab Discorriamo 16:22, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Salve Superzen, per quanto riguarda le date hai perfettamente ragione nel citare il testo di Carlini "Chips & Salsa". A suo tempo conobbi personalmente Carlini e abbiamo avuto modo di stimarci reciprocamente. Ma ti faccio notare alcune cose a parziale sostegno della mia posizione, visto che quel libro lo lessi anch'io appena uscito. 1) "Chips & Salsa" era una raccolta di articoli apparsi sull'omonima rubrica del "Manifesto", e non un vero e proprio saggio organico. 2) Il centro della discussione di quella rubrica non era la telematica di base e gli utilizzi sociali delle reti, ma una analisi sociologica sulle TECNOLOGIE nell'accezione piu' varia del termine. 3) Chips & Salsa nasce nelle sue intenzioni come testo divulgativo e non credo che si possa considerare una evoluzione della manualistica tecnica. Quando dico "rompere i confini della manualistica per entrare nella saggistica", intendo indicare quel lento passaggio culturale che ha trasformato Apogeo da piccola casa editrice indipendente di manuali tecnici per una nicchia di lettori specializzati in marchio editoriale di saggistica sulle tecnologie successivamente acquisito da Feltrinelli. Carlini ha fatto il percorso inverso, ovvero ha infuso sapere tecnologico in un ambito umanistico. Ma di fatto, il piu' grande editore di manualistica tecnica dell'epoca non era di certo Manifesto libri, bensi' Apogeo, e questo editore ha deciso (senza merito da parte mia, ma con notevole lungimiranza da parte degli editori) di fare un passo avanti rispetto alla manualistica per approfondire anche gli usi sociali delle reti, e quella che all'epoca si chiamava "Telematica Sociale di Base" e si esprimeva sulle reti di BBS. In ogni caso, non perche' ritenga di aver detto una cosa falsa, ma perche' ritengo di aver detto una cosa non dimostrabile col rigore necessario a Teknopedia, ho rimosso quella espressione che poteva risultare opinabile e controversa. Spero pero' che tu ti sia convinto che da parte mia non c'e' stata nessuna intenzione di cheating o millanteria, ma solo la convinzione di aver rotto in quella determinata casa editrice e in quel determinato periodo storico la barriera che separava gli editori di manuali tecnici da quelli di saggi sociologici, e di averlo fatto in quel modo per primo assieme agli altri due coautori. Se ti prenderai la briga di sfogliare "Telematica per la pace", che e' tuttora reperibile on line, vedrai che rispetto ai testi di Carlini quel libro ha delle sezioni molto "geek" su argomenti come la crittografia personale e il PGP, i comandi AT del modem, ITAPAC e il Videotel, conditi con capitoli sull'utilizzo di queste tecnologie per la pace e i diritti umani. C'era perfino un dischetto allegato con software vario e documenti di approfondimento. Di certo questa dimensione a cavallo tra la saggistica di analisi sociale (con capitoli che spaziavano dall'africa alle lotte femmministe allo zapatismo fatto via modem) e il manuale informatico di consultazione non la ricordo in testi precedenti, mennemo negli ottimi manuali di Paolo Attivissimo, che rientrano ancora nel settore della manualistica pur rivolgendosi a un pubblico di neofiti, e non credo si possano annoverare nel settore della saggistica, perche' spiegano principalmente COME e non PERCHE' usare internet. Mi sembra che questo ibrido tra analisi sul piano tecnico e sintesi posizione sul piano culturale non ci fosse neppure nei vari InternetXX di Laterza che erano invece dei tentativi di sistematizzare le risorse internet disponibili all'epoca. Con questo non voglio rubare nessun merito a nessun altro, ma solo segnalare la componente di originalita' presente nel lavoro realizzato da me e dagli altri due autori di "Telematica per la pace". Che poi questa originalita' non sia enciclopedica e' un discorso a parte, cosi' come esula da questa discussione il ragionare sull'affinita' di questo ibrido manuale/saggio con le raccolte di articoli di Carlini o con l'elenco di risorse di Laterza. Per amore di precisione, tuttavia, se proprio vogliamo fare i pignoli aggiungo che Internet '96 in ogni caso mi sembra che sia uscito leggermente dopo "Telematica per la pace". Qui c'e' una recensione del giugno 1996 che annuncia il libro in uscita, mentre qui e' indicata la data di aprile 1996 sul sito di Apogeo come data di uscita di "Telematica per la pace". In ogni caso, di saggi sulle tecnologie di rete ce n'erano gia' stati, basta guardare la stessa bibliografia di "Telamatica per la pace", dove sono menzionati testi di Zambardino, di Marco D'Auria e dello stesso Marescotti. Ma quello che ho cercato di evidenziare e' che l'ibrido tra saggio divulgativo e manuale tecnico e' qualcosa di cui non avevo e non ho tuttora notizia prima dell'esperimento fatto con Apogeo. Spero che comunque la buona fede con cui ho inserito queste informazioni sia stata chiara e ti saluto ringraziandoti se sei arrivato a leggere fin qui.--Carlogubitosa (msg) 17:06, 21 giu 2013 (CEST)[rispondi]

S...collegamenti esterni

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sposto dalla voce links esterni per vagliare la loro utilità che non sono riuscito ad intravedere--Nico48 (msg) 00:40, 25 giu 2013 (CEST)[rispondi]

togliere la F

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Sinceramente penso che la F possa essere tolta, e sostituita da eventuali mirati template cn. Non lo faccio io vista la delicatezza della situazione in cui un autore edita di se stesso, quindi è meglio che cia condivisione, tutto qua.--Alexmar983 (msg) 15:49, 28 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Ancora no, la sezione riguardante l'attività giornalistica è completamente senza fonti. --ḈḮṼẠ (msg) 15:56, 28 giu 2013 (CEST)[rispondi]
In genere la F la riserviamo per voci messe molto peggio di queste, con pochissime fonti decontestualizzate, comunque capisco che quando ci sono di mezzo utente "omonime" si voglia sempre applicare doppia prudenza. --Alexmar983 (msg) 16:01, 28 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Carissimi, la voce su Teknopedia me la sono vista comparire parecchio tempo fa senza che io ne sapessi niente, e siccome era sbagliata perfino la data di nascita (!) ho pensato bene di rettificare in qualita' di diretto interessato, e di farne manutenzione nel corso del tempo. Mi e' stato spiegato solo di recente che non e' una persona non dovrebbe curare la voce che lo riguarda, e so che la legge non ammette ignoranza, ma pensavo che contributi oggettivi fossero bene accetti. (Ad esempio quando pubblico un nuovo libro mi premuro di aggiornare l'elenco delle pubblicazioni della voce su Teknopedia. Faccio male?) Faccio una domanda che non vuole essere polemica, ma mi serve davvero per capire come funziona la sezione biografica. Guardando altre voci come riferimento, ho scoperto ad esempio che nella voce relativa a Paolo Attivissimo sono contenute affermazioni senza fonte del tipo "Dal 1997 al 2001 ha curato una rubrica settimanale d'informatica su La Gazzetta dello Sport", "dal 1980 al 1990 ha lavorato come conduttore nelle emittenti Pavia Radio City e Radio Luna Pavia, per poi passare a World Music Radio", eccetera. Cio' nonostante, la voce in questione non e' segnalata come priva di fonti. Per me si puo' anche limitare la parte biografica a informazioni oggettive e verificabili del tipo "E' iscritto all'Ordine dei Giornalisti nell'albo Pubblicisti dal 1999", oppure indicare solo le collaborazioni giornalistiche di cui rimane traccia in rete, ma mi piacerebbe comunque capire come mai alcune collaborazioni giornalistiche sono date per scontate senza bisogno di documentarle e altre invece vengono segnalate come prive di fonti. (Adesso non vorrei che per questa segnalazione venisse bollinata con la F anche la pagina del buon Paolo :-) per cui prendete questo mio discorso come un esempio tra i tanti possibili per chiedere delucidazioni e non necessariamente come una segnalazione). --Carlogubitosa (msg) 22:49, 30 giu 2013 (CEST)[rispondi]

Francamente appena letto il parere di Alexmar983 mi ero messo a scrivere d'essere d'accordo. Stavo salvando quando mi è comparso un conflitto d'edizione con l'utente Civa61; allora avevo deciso di soprassedere un poco. Certo la differenza sta nel fatto che Attivissimo non si è scritto la voce da solo, tuttavia penso che non dobbiamo neanche esagerare con la diffidenza. Concludendo: anch'io sono per togliere la F. --Superzen (msg) 23:07, 30 giu 2013 (CEST)[rispondi]
Provo a rispondere al problema posto da Carlo Gubitosa. Il fatto, Carlo, è che Teknopedia è ben lontana dall'essere internamente coerente: se una certa info riceve un avviso di mancanza di fonti, ciò non significa affatto che tutte le voci nella stessa situazione riceveranno lo stesso trattamento. E il motivo è ovvio: Teknopedia, anche quella italiana, è qualcosa di troppo grande per essere gestito a livello centralizzato. Funziona in ordine sparso, grazie ai (relativamente tanti) contributi utente e i (relativamente pochi) contributi degli amministratori. A questo si può aggiungere un'ulteriore considerazione: spesso le notizie di cui si richiede la fonte sono le più controverse. Se una notizia è pacifica, o se è una cosa che interessa a ben pochi, magari a nessuno verrà in mente di richiedere le fonti. Nel tuo caso, forse, a richiamare l'attenzione è stato proprio il caso particolare di un utente che si cura la propria pagina. --Borgil (nin á quetë) 21:55, 2 set 2013 (CEST)[rispondi]
Essendo un utente che si occupa di "evitare l'ordine sparso" (ameno su periodi medio-lunghi) trovo che inserire un avviso F in una voce abbastanza fontata sia un'eccessiva attenzione. Si può tranquillamente rimuoverlo e sostituirlo con specifici cn o avvisi a paragrafi. La "professionalità" è la capacità di essere indipendenti nella valutazione dalle cause accidentali, il che non vuol dire che non esistano eventi accendali, o che le loro influenze non vadano considerati e analizzati in quanto tali, ma non confonderei l'inizio con la fine di qualcosa.--Alexmar983 (msg) 14:21, 15 set 2013 (CEST)[rispondi]

Salve a tutti, e' uscito un mio nuovo libro a Fumetti, speravo che qualcuno di quelli che seguono la pagina se ne accorgesse, se lo aggiungo da me sto violando qualche regola? Per la questione della F qualcuno ha qualche proposta di miglioramento della voce? --Carlogubitosa (msg) 01:37, 6 set 2013 (CEST)[rispondi]

Non è il mio settore ma in genere ho sempre visto queste voci biografiche di scrittori essere molto complete sul profilo delle pubblicazioni, quindi la risposta credo sia un sì. In ogni caso se è di un editore enciclopedico, rilevante, penso propio che non ci siano problemi. Per la F, provo a inserire qualche cn alle frasi più sguarnite, forse basterà citare pagine specifiche di fonti che già son riportate.--Alexmar983 (msg) 14:21, 15 set 2013 (CEST)[rispondi]
Allora per la biografia iniziale, con le attività penso che la cosa più semplice sia rimandare alla descrizione autore o alle prefazioni biografiche dei tuoi libri pubblicate da editori rilevanti. Se ci mettono la faccia loro nel pubblicare che hai fatto certe cose, allora sono rilevanti per comprenderti, e lo possiamo fare anche noi.
"Telematica per la Pace" non ha una fonte non terza. in generale io ripescherei tutte le recensioni dei tuoi libri su giornali o riviste di settore qualificate e mi atterei abbastanza scrupolosamente a cosa hanno scritto loro.--Alexmar983 (msg) 14:38, 15 set 2013 (CEST)[rispondi]

Si tratta di Beccogiallo, tra le piu' note case editrici italiane di fumetti. Sono anche su Teknopedia. Il libro e' uscito a luglio. In ogni caso non capisco il criterio in cui un libro viene valutato in base all'editore che lo pubblica. Per me ogni libro dotato di ISBN, e quindi pubblicato da un editore regolarmente registrato nella banca dati ISBN, puo' essere enciclopedico o meno, ma IMHO questo non dipende di sicuro dalla dimensione o dalla notorieta' dell'editore che lo ha pubblicato. Ma forse mi sbaglio, e ringrazio chi sara' cosi' gentile da spiegarmi come si decide su Teknopedia Italia se un libro e' degno di citazione bibliografica oppure no. --Carlogubitosa (msg) 22:27, 16 set 2013 (CEST)[rispondi]

premesso come si decida esattamente non saprei dirtelo, io mi sempre basato su ricerche il piu' possibile approfondite valutando caso per caso in funzioni di citazioni e recensione delle opere pubblicate, nello spirito che e' corretto divulgare qualcosa che in un modo o nell'altro o è gia' noto o è riconosciuto come rilevante indipendentemente da wikipedia. Su wikipedia compare la rivista satirica antifascista, Il Becco Giallo, ma c'è incertezza sul titolo (la Treccani non lo riporta con l'articolo, altrimenti avrei già spostato il titolo). Invece ho standardizzato il link rosso a Edizioni BeccoGiallo, anch'essa riportata in qualche bibliografia di voce, che definirei una casa editrice emergente (nata nel 2005) non troppo marginale nel suo settore (di cui non sono esperto, mi baso su osservazioni "generali"). Diciamo che non correrei a farne la voce, ma quali che siano le nostre norme esatte di citazione di bibliografia per gli scrittori, questo volume mi sembra assolutamente degno essere citato in voce, in "Libri a fumetti". Per scrupolo invece, personalmente lo descriverei in uno specifico sottoparagrafo di "Dai manuali alla saggistica " solo se corredato in fonte di una recensione terza (e qui ci riallacciamo a quanto ho accennato sopra, di riportare se sono a disposizione recensioni pubblicate da riviste, libri et similia il piu' possibilmente autorevoli nel settore e/o generaliste).--Alexmar983 (msg) 08:56, 17 set 2013 (CEST)[rispondi]
Perchè l'ISBN può averlo anche un libro autopubblicato su LULU o simili che ha venduto 0 copie...--Alkalin l'admIncasinato 22:34, 16 set 2013 (CEST)[rispondi]

Alexmar, Beccogiallo non la definirei "emergente", in questi anni e' cresciuta al punto da essere acquistata dalla Fandango Libri uno o due anni fa. In ogni caso io mi riferivo proprio all'inserimento del libro nell'elenco "Libri a Fumetti", mica per ogni libro bisogna fare un sottoparagrafo, anzi se vorrai asciugare la voce ti ringrazio. Quanto alle recensioni, "Ilva. Comizi d'acciaio" e' stato recensito dal Corriere della Sera, da Repubblica.it e sull'Espresso On Line ci hanno fatto anche una galleria di tavole tratte dal fumetto. --Carlogubitosa (msg) 21:10, 18 set 2013 (CEST)[rispondi]

credo che otto anni indichino una casa editrice ancora giovane, soprattutto se comparata alle case editrici ben più storiche che abbiamo su it.wiki. Io sono abbastanza tendente all'inclusione ma se posso preferisco occuparmi di "contestualizzare" una casa editrice a partire da almeno una ventina di anni di attività, anche se per molti utenti spesso si tende a vedere i cinquanta anni come "soglia di sicurezza". Non la intenda come qualcosa di rigido, alla fine contano l'impatto e il numero di citazioni e la rilevanza nel proprio settore, e certo io non sono di quelli che si trova una voce del genere propone di cancellarla. Diciamo che pragmaticamente preferisco lasciare un link rosso, visto il marasma di voci da fare di gruppi editoriali o editori ben più antichi e internazionali. Comunque le recensioni non lasciano dubbi che il libro sia sensato citarlo. Al momento inserisco qualche riga con lo stile attuale, non perché non mi piaccia lo stile asciutto ma perché non sono esperto di questo tipo di voci e preferirei avere davanti il quadro completo e fontato prima di tagliare. Posso chiederle se ha recuperato qualche altra citazione di sue biografie pubblicate su libri o almanacchi?--Alexmar983 (msg) 22:47, 18 set 2013 (CEST)[rispondi]

Riguardo a quello che dice Alkalin, a me risulta qualcosa di diverso. Che io sappia, chiunque puo' stampare un libro, ma non tutti possono dotarlo di un codice ISBN. Basta sfogliare la voce ISBN su Teknopedia per verificare che questi codici non sono disponibili a chiunque ma sono assegnati e disponibili soltanto agli editori veri e propri, e a "tutti quegli enti, fondazioni e istituti, sia pubblici sia privati, che hanno una qualche forma di produzione editoriale". Quindi no, Alkalin, non basta autopubblicare un libro su LULU affinche' sia dotato di ISBN, ma deve essere pubblicato da un editore registrato presso il database ISBN della propria nazione. --Carlogubitosa (msg) 21:10, 18 set 2013 (CEST)[rispondi]

Lulu ti vende il codice ISBN e figurerà come casa editrice, vedi Come pubblicare un ebook sul sito della Lulu.--Moroboshi scrivimi 12:50, 19 set 2013 (CEST)[rispondi]

Ah ecco, grazie per la segnalazione, non sapevo che fosse iniziato il mercato degli ISBN ai privati... il bello di Teknopedia e' che ogni giorno si impara una cosa nuova... curioso anche che sul sito Lulu risulti la dicitura "Editore Tizio Caio" per un libro autoprodotto da Tizio Caio mentre facendo una ricerca ISBN viene indicato "Publisher Lulu.com". Forse quando vendono ISBN ai loro utenti non sono molto chiari sul fatto che comunque quegli ISBN sono associati ad un editore chiamato LULU. Ma quanti servizi e "Metaeditori" di questo tipo ci sono in Italia? Direi che si contano sulle dita di una mano, in tutti gli altri casi gli ISBN sono associati ad aziende editoriali vere e proprie... quanto al criterio dell'indicare in bibliografia solo testi pubblicati da editori attivi da almeno mezzo secolo, sinceramente mi sembra abbastanza opinabile. Se Saviano, autore enciclopedico, decidesse di pubblicare un libro con una casa editrice di recente costituzione, perche' mai quel libro non dovrebbe comparire nella bibliografia di Saviano? Per me invece dovrebbe andarci anche una eventuale autoproduzione di Saviano nel caso in cui Saviamo decida di fondare una iniziativa editoriale autonoma, perche' il valore enciclopedico di un autore rende tali i suoi scritti indipendentemente dall'azienda che ne ha realizzato la pubblicazione, e IMHO una bibliografia su Teknopedia dovrebbe restituire gli stessi risultati di una ricerca fatta su un database ISBN inserendo il nome dell'autore in questione. --Carlogubitosa (msg) 13:05, 20 set 2013 (CEST)[rispondi]

(conflittato) indubbiamente e' opinabile quanto dice lei sull'indicare o no in bibliografia di un autore importante il lavoro edito da una casa recente, e non penso che sia affatto cosi' priva di buon senso la questione, ma non e' quello di cui parlavo. Io mi riferivo a voci che e' prioritario creare, ovvero se abbia senso lasciare quell'editore in nero, farne un link rosso con beneficio del dubbio, farne un link rosso e segnalarlo nelle voci da fare del competente progetto, fare direttamente un link blu correndo a fare una voce perche' troppo rilevante ed e' grave che ancora manchi, ovvero una scala "operativa". Come ho detto sui criteri stilistici esatti sull'inclusione di opere in bibliografia io non sono esperto. Nel caso della editrice in esame mi sono limitato a fare un link rosso, ritenendo che non vi fosse urgenza di fare la voce.--Alexmar983 (msg) 14:04, 20 set 2013 (CEST)[rispondi]
Non vorrei dire una scemata, ma se un autore è enciclopedico, ma mi pare che in genere si elenchino in bibliografia anche le sue autoproduzioni ( che CMQ non concorrono a renderlo enciclopedico)--Alkalin l'admIncasinato 13:49, 20 set 2013 (CEST)[rispondi]

Caro AlexMar, ho visto che hai fatto un ottimo lavoro di rifinitura, che pero' non ha portato alla rimozione della F, che a dirla tutta un po' mi infastidisce. C'e' da togliere altra zavorra o cos'altro? In ogni caso, io ho le mani legate, confido in te. --Carlogubitosa (msg) 19:54, 9 ott 2013 (CEST)[rispondi]

io per carattere non rimuovo avvisi se ci sono dubbi, lo faccio per cortesia. Per cortesia nemmeno annullo i contributi. Per me basta che ci sia almeno un altro utente che lo ritiene rimuovibile, e lo dica esplicitamente, e si toglie. Il problema è che in questi casi (i.e. interesse del diretto interessato) sono tutti titubanti e se possono vedere il bicchiere mezzo vuoto, lo vedono.
facciamo così: porrei un limite, se entro qualche settimana da adesso non ci sono obiezioni esplicite, io la tolgo.
Comunque se avesse un qualsiasi riferimento cartaceo su libro o giornale "autorevole" (nazionale o di settore) che parla di lei, me ne faccia avere una scansione via mail. Con un'altra fonte generale sulla biografia o un'altra recensione stiamo ancora più tranquilli...--Alexmar983 (msg) 22:37, 16 ott 2013 (CEST)[rispondi]

Salve Alexmar, qui c'e' il breve profilo biografico pubblicato sull'edizione in lingua inglese uno dei miei libri, Jaico Publishing e' uno dei piu' grandi editori dell'India, quindi mi sembra fonte autorevole. Di recente sono stato invitato a parlare anche al Festival di Internazionale, che ha pubblicato un mio breve profilo. In quest'altro libro, che non e' scritto da me, c'e' un altro breve profilo ma capisci bene che in un libro si possono inserire solo brevi schede e non biografie estese... qui vengo citato come giornalista di "Redattore Sociale" e "Terre di Mezzo", ma non so se devo andare a cercare referenze per ogni testata con cui ho collaborato, se e' cosi', credo che si faccia prima a cancellare l'elenco delle testate sostituendolo con una frase generica, per me non c'e' problema. Intanto ti ringrazio per la tua disponibilita' e cortesia. --Carlogubitosa (msg) 12:40, 17 ott 2013 (CEST)[rispondi]

✔ Fatto (uno c'era già, mi pare). Stasera leggo tutto con calma un'ultima volta.--Alexmar983 (msg) 16:14, 17 ott 2013 (CEST)[rispondi]
ho segnalato a tre progetti, sentiamo cosa dicono. Per me a questo punto i "cn" in voce potrebbero bastare. A se qualcuno di passaggio è più esperto di formattazione, cambi pure, ammetto che ho solo aggiunto fonti in modo disorganico e sporadico senza una vera visione d'insieme.--Alexmar983 (msg) 20:32, 17 ott 2013 (CEST)[rispondi]

Ehm... che sarebbero "i CN in voce?" Per caso sono quelli indicati con NC in cima a questa discussione? --Carlogubitosa (msg) 17:30, 18 ott 2013 (CEST)[rispondi]

no, quelli indicano che il monitoraggio deve essere terminato (penso sia "non completato" o qualcosa del genere). Per "cn" intedno la sintassi fra parentesi graffe che fa marcare in rosa una frase (c.n.=citazione necessaria). Comunque vedo che nessuno interviene e, a questo punto penso proprio che lascio passare ancora qualche giorno e poi rimuovo quella F.
Domanda a margine, Altra Economia Edizioni è in effetti il nome corretto con cui si indicano impropriamente le "edzioni Altreconomia"? L'indirizzo di entrambe (rivista e consorzio editoriale) risulta in Corso Lodi [1]?--Alexmar983 (msg) 22:24, 18 ott 2013 (CEST)[rispondi]
Rimossa, auspicando che non ci siano edit war... i più che segnalare a tre progetti non potevo fare.--Alexmar983 (msg) 13:09, 21 ott 2013 (CEST)[rispondi]

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