Burramyidae
Burramidi | |
---|---|
Cercartetus nanus | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Diprotodontia |
Sottordine | Phalangeriformes |
Superfamiglia | Phalangeroidea |
Famiglia | Burramyidae Broom, 1898 |
Nomi comuni | |
opossum pigmei | |
Generi | |
I Burramidi (Burramyidae Broom, 1898) sono una famiglia di marsupiali dell'ordine dei Diprotodonti. Comprende cinque specie di opossum, note collettivamente come opossum pigmei, suddivise in due generi: quattro di esse sono endemiche dell'Australia, mentre una (Cercartetus caudatus) è diffusa anche in Nuova Guinea.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Gli opossum pigmei hanno una lunghezza testa-corpo di 5–12 cm e pesano 10-50 g. Sono animali notturni e onnivori, che si nutrono di invertebrati, frutta, semi, nettare e polline. Sono eccellenti arrampicatori e sono aiutati in questo dalla loro coda prensile. Nonostante non siano in grado di planare come altre specie di opossum, alcune specie possono compiere grandi distanze saltando[1].
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Formula dentaria | |||||||
Arcata superiore | |||||||
3-4 | 2-3 | 1 | 3 | 3 | 1 | 2-3 | 3-4 |
3-4 | 3 | 0 | 2 | 2 | 0 | 3 | 3-4 |
Arcata inferiore | |||||||
Totale: 34-40 | |||||||
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari; |
Gli opossum pigmei del genere Cercartetus si sono evoluti nelle brughiere sclerofille australiane, nelle aree cespugliate e nelle foreste di eucalipti. Si ritiene che la maggior parte delle specie raccolga il polline abbondante presente sui fiori, e occasionalmente anche gli insetti, come fonte di proteine. La piccola dimensione e l'abbondante azoto nella dieta permettono dimensioni di cucciolata fuori dal comune (4-6) e rapidi tassi di crescita e di sviluppo, simili a quelli dei marsupiali carnivori (famiglia Dasiuridi).
Superficialmente, il raro e poco studiato opossum pigmeo di montagna (Burramys parvus), è molto simile. Questo animale passa fino a sei mesi di attività sotto una coltre di neve delle brughiere di alta quota nella catena delle Snowy Mountains. Questa specie arrampicatrice, che si foraggia al suolo e sugli alberi, ha una singolare dieta costituita da semi, frutti carnosi, polline, alcuni insetti e altri invertebrati. Il notevole premolare è adattato per sbucciare e frantumare i semi. I semi in eccesso possono essere immagazzinati per i periodi di carestia invernali.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia dei Burramidi comprende cinque specie, suddivise in due generi[2]:
- Genere Burramys Broom, 1896
- Burramys parvus Broom, 1896 - opossum pigmeo di montagna.
- Genere Cercartetus Gloger, 1841
- Cercartetus caudatus (Milne-Edwards, 1877) - opossum pigmeo dalla coda lunga;
- Cercartetus concinnus (Gould, 1845) - opossum pigmeo sud-occidentale;
- Cercartetus lepidus (Thomas, 1888) - opossum pigmeo della Tasmania;
- Cercartetus nanus (Desmarest, 1818) - opossum pigmeo orientale.
Conservation International (CI) e l'Istituto delle Scienze Indonesiano (LIPI) hanno riportato la possibile scoperta di una nuova specie di Cercartetus durante una spedizione sulle montagne Foja, nel giugno 2007[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Turner, Vivienne and McKay, G. M., 27. Burramyidae, in Walton, D.W. and Richardson, B. J. (eds) (a cura di), Fauna of Australia, Volume 1B: Mammalia, Canberra, Australian Government Publishing Service, 1989, ISBN 0-644-06056-5.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Burramyidae, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Afp.google.com, Two new mammals found in Indonesian 'lost world': green group, su afp.google.com. URL consultato il 16 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2007).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Burramyidae
- Wikispecies contiene informazioni su Burramyidae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mikko's Phylogeny Archive, su fmnh.helsinki.fi. URL consultato il 16 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2007).