Necropoli di Fiusey
Necropoli di Fiusey | |
---|---|
Lo scavo della tomba V, tipica sepoltura in cista litica (Foto Rizzo 1910). | |
Utilizzo | necropoli |
Epoca | Neolitico |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Montjovet |
Scavi | |
Data scoperta | 1909 |
Archeologo | Ernesto Schiaparelli |
Amministrazione | |
Ente | Soprintendenza di Torino |
Mappa di localizzazione | |
La necropoli di Fiusey (pron. fr. AFI: [fjyzɛj]) è un sito archeologico posto su di uno spiazzo collinare a monte della località omonima[1] del comune di Montjovet, in Valle d'Aosta, sulla destra orografica della Dora Baltea, sul versante opposto rispetto al sito archeologico di Chenal[2] o a Ciseran, dove si sospetta un insediamento dell'età del bronzo[3].
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La necropoli neolitica di Montjovet, frutto di una scoperta fortuita del 1909, è stata scavata l'anno stesso da Ernesto Schiaparelli per conto della Soprintendenza di Torino. Al di sotto di sepolture medioevali, le indagini archeologiche hanno rivelato la presenza di cinque tombe a inumazione in cista litica, prive di corredo funerario, in cui si conservavano scheletri disposti secondo il rituale della sepoltura secondaria. Questo tipo di sepoltura presenta delle analogie con quelle svizzere del tipo Chamblandes.
La descrizione dettagliata delle tombe della necropoli di Montjovet si deve a Giulio Emanuele Rizzo, ripreso ancora in anni recenti da altre pubblicazioni di archeologi: «Tre di queste erano "in forma di cassa, costruita con lastroni grezzi e scheggiati", chiusa da analoghi lastroni; una ospitava uno scheletro rannicchiato sul fianco sinistro, un'altra, più corta, solo un cranio, la terza ossa di tre scheletri "deposti in disordine". Delle due rimanenti, una mostrava uno “scheletro deposto in disordine nel nudo terreno”, l’altra "due soli cranii, nel lato di un sepolcro determinato da due scheggioni di pietra".»[2]
Come ricorda l'antropologa Savina Fumagalli, «quello del Montjovet fu il primo reperto neolitico che in Piemonte (sic) diede qualche frutto nel campo antropologico».[4]
Nel tempo, ipotesi divergenti sono state fatte sull'integrità o meno delle tombe da parte degli studiosi.[5]
A qualche centinaio di metri a est della necropoli di Fiusey, a 460 m s.l.m. sono state ritrovate delle incisioni rupestri (coppelle e canaletti) su due massi erratici, verso l'inizio del sentiero per Gettaz.[6]
-
Punteruolo in selce gialla ritrovato in una tomba (disegno di Giulio Emanuele Rizzo)
-
Una roccia coppellata in frazione Fiusey, a qualche centinaio di metri dalla necropoli.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La signora di Introd, www.introd.vda.it, consultato l'11 aprile 2020.
- ^ a b Andrea Arcà et alii, cit., 2016, p. 148.
- ^ Montjovet, www.varasc.it, consultato l'11 aprile 2020
- ^ Savina Fumagalli, cit., p. 109.
- ^ «Stimolante a questo proposito il dibattito legato ad eventuali pratiche o riti di sepoltura secondaria, da una parte già messi in evidenza con vigore in Rizzo 1910 per Fiusey e in Barocelli 1919 per Villeneuve Champrotard: è evidente l'uso del cosidetto seppellimento secondario. Gli scheletri erano stati verosimilmente deposti nelle tombe più o meno privati delle parti molli e dopo disfatti i legami delle ossa (...) Violazioni recenti sono da escludere; e dalle minute ed accurate osservazioni fatte nello scavo nulla risultò che possa far pensare a violazioni di remota antichità (ibid., p. 254); dall'altra negati più recentemente e quindi in Mezzena 1982, pp. 153-154, che propende per rimaneggiamenti successivi, anche a seguito di nuove deposizioni, o naturali, principalmente sulla base dell'interramento originario delle ciste che, in quanto parziale, lasciava scoperto il tetto della cassetta litica.» Fonte: Andrea Arcà et alii, cit., 2014-2015, p. 70.
- ^ Damien Daudry, cit., 1969-1970, p. 91
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giulio Emanuele Rizzo Sepolcri neolitici di Montjovet, Atti dell’Accademia delle Scienze di Torino, XLV, 1909-1910, pp. 830-842, 4 foto.
- Andrea Arcà, Damien Daudry, Angelo Fossati, Luca Raiteri, Le incisioni rupestri di Chenal e La Barma (AO) e i percorsi della pietra verde, tra Piemonte occidentale, Valle d'Aosta e Bretagna, in Bulletin d'Etudes Préhistoriques et Archéologiques Alpines, a cura della Société Valdôtaine de Préhistoire et d Archéologie, numero speciale a cura di Damien Daudry Actes du XIV e Colloque sur les Alpes dans l Antiquité Evolène / Valais (Suisse 2-4 octobre 2015), XXVII, Aosta, 2016, pp.145-160.
- Savina Fumagalli, Crani neolitici di Villeneuve nella Valle d'Aosta, Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo Civico di Storia Naturale in Milano, pp.105-144. (fonte)
- Andrea Zanotto, Valle d'Aosta antica e archeologica, Musumeci, 1986.
- Andrea Arcà et alii, La parete incisa del riparo di Chenal (AO): i corredi di documentazione, in Bulletin d'Etudes Préhistoriques et Archéologiques Alpines a cura della Société Valdôtaine de Préhistoire et d’Archéologie, XXV-XXVI, Aosta, 2014-2015. (fonte)
- (FR) Damien Daudry, Coup d'œil sur les rochers gravés du Val d'Aoste, in Bulletin d'Etudes Préhistoriques Alpines, a cura della Société de Recherches et d'Etudes préhistoriques alpines d'Aoste, Aosta, Musumeci, 1968-1969, pp. 55-85.
- (FR) Damien Daudry, Coup d'oeil sur les rochers gravés du Val d'Aoste - Premier supplément, Bulletin d'Etudes Préhistoriques Alpines, a cura della Société de Recherches et d'Etudes préhistoriques alpines d'Aoste, Aosta, Musumeci, numero unico II, 1969-1970, pp. 83-100.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Necropoli di Fiusey
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La signora di Introd, www.introd.vda.it (fonte)
- Utilizzo a scopo irriguo e idroelettrico delle acque del Ru Chevrère et Montjovet. Verifica preventiva dell'interesse archeologico, relazione definitiva (prima emissione: settembre 2016), a cura di Regione Autonoma Valle d'Aosta - Comuni di Montjovet e Champdepraz, (Mappa del sito dettagliata: p.31 del PDF).