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Grande Nibbio
Il Grande Nibbio è il nome attribuito da Edoardo Zanon[1][2] a una macchina volante ideata da Leonardo da Vinci tra la fine del '400 e l'inizio del '500 il cui nome si rifà a quello dell'uccello, il nibbio reale dal cui volo Leonardo aveva tratto ispirazione[3] tenendo presente anche il pipistrello la cui membrana alare viene imitata nella copertura delle ali.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Leonardo si dedicò per lungo tempo alla impostazione teorica del suo ambizioso progetto di realizzare uno strumento per il volo umano: gli studî sul volo risalgono in parte al primo periodo del soggiorno a Milano, tra il 1486 e il 1490, e in parte al secondo periodo del soggiorno a Firenze, verso il 1505. Con una serie di appunti e disegni riportati nel Trattato delli uccelli, rimasto incompleto, Leonardo programmava la sua ricerca sul volo degli uccelli, che doveva essere propedeutica a quella sul volo artificiale: «Dividi il trattato degli uccelli in quattro libri, de' quali il primo sia del volare per battimento d'alie; il secondo del volo sanza batter l'alie, per favor di vento; il terzo del volare in comune, come d'uccelli, pipistrelli, pesci, animali, insetti; l'ultimo del moto strumentale» (Leonardo da Vinci, Manoscritto K, f. 3r)[5].
Approfondito il concetto e la meccanica del volo, unendo natura e ingegneria, per la progettazione tecnica del Grande Nibbio Leonardo eseguì una decina di disegni di parti e componenti parziali della macchina riportati in diversi fogli del Codice sul volo degli uccelli nel quale manca invece una descrizione complessiva unitaria dell'apparecchio per il volo.
Da alcuni disegni tuttavia è possibile presumere che il meccanismo sia stato ideato come un'imitazione del volo battente: essendo questo però difficilmente realizzabile con i mezzi dell'epoca, Leonardo preferì sviluppare una macchina per un volo prevalentemente planato che prevedeva la presenza di un pilota di cui Leonardo s'ingegnò, con numerosi sistemi da lui disegnati, di ridurne lo sforzo e moltiplicare così il rendimento dei suoi muscoli.
Una tradizione non adeguatamente documentata narra del primo esperimento di volo che Leonardo avrebbe realizzato con il "Grande Nibbio". L'episodio fu preannunciato in una annotazione di Leonardo in scrittura sinistrorsa sull'ultima pagina del Codice sul volo degli uccelli risalente al 1505[6], dove profetizza che
«Piglierà il primo volo il grande uccello sopra del dosso del suo magno Cecero e empiendo l'universo di stupore, empiendo di sua fama tutte le scritture e groria eterna al nido dove nacque.»
Il volo di prova con il prototipo sarebbe stato affidato a un suo collaboratore Zoroastro da Peretola, pseudonimo di Tommaso Masini[8], conosciuto dal maestro quando nel 1482 si mise in viaggio verso Milano alla corte dello Sforza accompagnato dal Masini, "meccanico e mago", da un tale Atalante Migliorotti musico, e dal Salai. Il volo sperimentale sarebbe avvenuto nel 1506 sul monte Ceceri, una collina nel comune di Fiesole. La macchina volante lanciata nella vallata avrebbe planato per diversi metri prima di schiantarsi a terra. Nell'urto Masini avrebbe riportato una frattura alle gambe[9].
In tempi più recenti Otto Lilienthal (1848-1896), che ebbe come ispirazione per la costruzione della sua macchina volante il volo degli uccelli, probabilmente utilizzando lo stesso metodo di analisi e sperimentazione di Leonardo, riuscì a compiere con successo migliaia di voli librati fino a quando caduto nell'ultimo volo di collaudo per le ferite riportate perse la vita[1][10]. Una versione del Grande Nibbio è stata realizzata dal Centro ricerche Leonardo 3 e nel 2009 è stata esposta nel Museo di storia naturale del Mediterraneo[4]. Dal 2013 la macchina è esposta nella mostra permanente Il mondo di Leonardo di Milano[11].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Zanon, cap. 1.
- ^ Massimiliano Lisa, Mario Taddei, Edoardo Zanon, Da Vinci's workshop in the ideal city, Leonardo3, 2009 p.167
- ^ Il Codice sul volo degli uccelli di Leonardo da Vinci, su Ticino live, 4 dicembre 2012. URL consultato l'8 marzo 2017.
- ^ a b Cinzia Di Cianni, Decollo con il Grande Nibbio L'aliante segreto di Leonardo (PDF), su avia-it.com, 11 marzo 2009. URL consultato l'8 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2017).
- ^ Leonardo, Firenze, Giunti, 2006, p. 316, ISBN 88-09-04693-5.
- ^ La datazione è attestata da una citazione dello stesso Leonardo, su una pagina in cui aveva scritto la data del giorno in cui aveva osservato un uccello prendere il volo.
- ^ Codice sul volo degli uccelli, su brunelleschi.imss.fi.it.
- ^ Indicato tra gli assistenti di Leonardo da Vinci durante la realizzazione della Battaglia di Anghiari nel 1503.
- ^ Licia Brescia e Luca Tomio, Tommaso di Giovanni Masini da Peretola detto Zoroastro, in Raccolta Vinciana, 1999, pp. 63-77.
- ^ Enciclopedia italiana Treccani alla voce "Lilienthal, Otto"
- ^ Macchina volante di Milano, su leonardo3.net.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Grande Nibbio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Dagradi, L'aereo di Leonardo, in Focus Storia, estate 2014, pp. 44-47.
- Edoardo Zanon, Il Grande Nibbio. Alla scoperta della macchina volante di Leonardo nel Codice del Volo, su leonardo3.net, 2009.