Indice
Chiesa di San Lorenzo (Langhirano)
Chiesa di San Lorenzo | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Torrechiara (Langhirano) |
Indirizzo | strada del Castello |
Coordinate | 44°39′20.39″N 10°16′28.53″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Lorenzo |
Diocesi | Parma |
Fondatore | Pier Maria II de' Rossi |
Stile architettonico | romanico, barocco e neoromanico |
Inizio costruzione | XII secolo |
Completamento | 1831 |
La chiesa di San Lorenzo è un luogo di culto cattolico dalle forme romaniche, barocche e neoromaniche, situato in strada del Castello nel borgo medievale adiacente al castello rossiano quattrocentesco di Torrechiara, frazione di Langhirano, in provincia e diocesi di Parma; fa parte della zona pastorale di Langhirano-Lesignano Bagni-Tizzano-Corniglio-Monchio-Palanzano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'originaria chiesa dedicata a san Lorenzo fu costruita nei pressi del torrente Parma in epoca medievale; la prima testimonianza[1] della sua esistenza risale infatti al 1230, quando la piccola cappella dipendeva dalla pieve di San Martino di Arola.[2]
Sul luogo dell'attuale edificio posto sul colle all'interno del borgo medievale fu invece eretto nel XII secolo un piccolo oratorio, che Pier Maria II de' Rossi fece quasi completamente abbattere e ricostruire nel 1453, durante i lavori di costruzione dell'adiacente castello; la struttura fu anch'essa intitolata a san Lorenzo.[3]
Intorno alla metà del XVI secolo la cappella di valle fu distrutta da una piena del torrente Parma; nel 1564 fu quindi elevato a sede parrocchiale l'oratorio adiacente al maniero.[3]
Verso la fine del XVII secolo la chiesa fu sopraelevata e al suo interno furono realizzate le volte di copertura.[4]
Agli inizi del XVIII secolo il tempio fu profondamente modificato: fu ribaltato l'orientamento della struttura, ricostruendo la facciata sul luogo dell'antica parete piatta di fondo, furono aggiunti i contrafforti, furono intonacati e decorati in stile barocco gli interni, furono aperte la finestre laterali e fu sopraelevato il campanile. Nel 1726 fu edificata in adiacenza la canonica, mentre nel 1755 fu sopraelevata l'abside e fu completata la sagrestia.[4]
Tra il 1829 e il 1831 la chiesa fu completamente ristrutturata[4] e durante i lavori fu ricostruita la facciata.[3]
Nel 1941 il luogo di culto fu nuovamente restaurato.[4]
Tra il 1973 e il 1975 l'edificio fu rinforzato, sostituendo le strutture di copertura della navata e del campanile; nel corso dei lavori gli interni furono parzialmente modificati, recuperando l'antica pavimentazione in cotto e chiudendo le nicchie laterali.[4]
Il 23 dicembre del 2008 un terremoto causò alcuni danni al luogo di culto, che tra il 2011 e il 2013 fu consolidato strutturalmente.[4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata, su ogni lato, da una cappella e da un piccolo locale.[4]
La semplice facciata a capanna, rivestita, come il resto dell'edificio, interamente in pietra frammista ad alcuni inserti in laterizio, è caratterizzata dalla presenza del portale d'ingresso centrale, delimitato da cornice e architrave superiore in aggetto; più in alto è murata una lapide marmorea, sormontata da una lunetta tamponata ad arco a tutto sesto; in sommità si sviluppa lungo il profilo a doppia falda del tetto il cornicione modanato.[4]
In continuità col prospetto si innalza, sullo spigolo sud-ovest, il campanile a pianta pressoché rettangolare; la torre in pietra, frutto di modifiche nei secoli, in sommità è rivestita in laterizio, in corrispondenza delle aperture ad arco a tutto sesto della cella campanaria.[4]
Dai fianchi, rivestiti irregolarmente in pietra, aggettano le cappelle laterali e i contrafforti in pietra.[4] Il paramento del lato sud conserva due tracce dell'edificio rossiano, costituite da un cornicione decorato con mattoni disposti a denti di sega e una finestra parzialmente chiusa posta sul retro della torre campanaria. Sul prospetto opposto è invece ancora visibile una lunetta in tufo contenente un altorilievo raffigurante una croce di Malta, risalente all'edificio medievale.[3]
All'interno la navata, coperta da volta a botte lunettata, è affiancata da una serie di lesene coronate da capitelli dorici, a sostegno del doppio cornicione perimetrale in aggetto; sui lati si affacciano attraverso ampie arcate a tutto sesto le due cappelle, coperte da volte a botte.[4] Sul fianco sud sono inoltre visibili alcune pietre e due monofore appartenenti all'antica struttura originaria.[3]
Il presbiterio absidato, coperto da catino, è circondato da una serie di lesene; al centro si innalza l'altare maggiore in legno intagliato e dorato, realizzato nella seconda metà del XX secolo riassemblando i pezzi di un altare settecentesco collocato in una cappella laterale;[4] sul retro si staglia la pala raffigurante la Madonna con Bambino tra i santi Lorenzo, Giovanni Battista, Caterina e Pietro Martire.
L'interno conserva inoltre altre opere di pregio, tra cui un dipinto rappresentante l'Addolorata fra i santi Rocco e Sebastiano, realizzato da Giuseppe Peroni nel 1748.[3]
La sagrestia ospita infine una lapide marmorea recuperata dall'edificio rossiano, che testimonia che il luogo di culto fu fondato il 2 agosto del 1453.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma
- ^ Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, pp. 59-60.
- ^ a b c d e f g Chiesa di Torrechiara [collegamento interrotto], su portaletorrechiara.net. URL consultato il 6 marzo 2017.
- ^ a b c d e f g h i j k l Chiesa di San Lorenzo "Torrechiara, Langhirano", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 6 marzo 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Torrechiara
- Diocesi di Parma
- Parrocchie della diocesi di Parma
- Castello di Torrechiara
- Pier Maria II de' Rossi
- Regione ecclesiastica Emilia-Romagna
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