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Cattedrale di Santa Maria Madre di Dio
Cattedrale di Santa Maria Madre di Dio | |
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Cattedrale di Santa Maria Madre di Dio | |
Stato | Lituania |
Località | Vilnius |
Religione | Chiesa ortodossa |
Architetto | Michael Schulz |
Stile architettonico | barocco e neoclassico |
La cattedrale di Santa Maria Madre di Dio (in lituano: Vilniaus Dievo Motinos Ėmimo į Dangų katedra) di Vilnius, è la chiesa madre della Chiesa ortodossa russa in Lituania e sede dell'eparchia di Vilnius e Lituania.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima chiesa fu costruita da architetti ucraini nel 1346 durante il regno del Granduca di Lituania Algirdas. Cinquanta anni dopo, nel 1495, in questa chiesa avvenne luogo il matrimonio di Elena Ioanovna, figlia di Ivan III di Russia, con il granduca Alessandro Jagellone. La Granduchessa Elena fu sepolta in seguito nella cattedrale nel 1513. Il paese viene poi convertito al chiesa cattolica e la chiesa sopravvisse sotto la protezione dei prìncipi Ostrogski.
La cattedrale fu abbandonato nel 1748 in seguito ad un incendio che la devastò. È stata ricostruita in stile barocco nel 1785. Dopo la terza spartizione della Polonia, la città divenne parte dell'Impero russo e la cattedrale passò sotto il controllo dell'università di Vilnius. L'architetto tedesco-baltico Michael Schulz la ristrutturò in stile neo-classico per destinarla a sala di anatomia, auditorium e biblioteca. Dal 1840 l'edificio fu trasformato quindi in archivio, con negozi, una fucina e appartamenti.
Dopo l'insurrezione polacca del 1863 la costruzione tornò al suo uso originale, quando il generale Mikhaïl Mouraviov-Vilenski vi fece celebrare funzioni in suffragio dei soldati e ufficiali russi caduti. La chiesa è stata restaurata tra il 1865 e il 1868 dagli architetti Rezanov e Tchaguine in stile neo-medievale ed è stata dedicata nell'autunno 1868.
Dopo la rivoluzione russa e nel corso del XX secolo la minoranza russa presente a Vilnius cerca di preservare la tradizione ortodossa e far rifiorire la cattedrale. La cattedrale fu danneggiata durante l'attacco tedesco sul fronte orientale dell'Operazione Barbarossa. Sotto l'Unione Sovietica la cattedrale non è chiusa al culto e la parrocchia riprende regolarmente le sue attività nel 1948. L'edificio sarà poi restaurato nel 1957, nel 1980 e, dopo l'indipendenza della Lituania, nel 1998.[1]
Galleria d'immagini
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Immagine del retro della cattedrale
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Immagine della ricostruzione nel periodo 1865–1868
Note
[modifica | modifica wikitesto]Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale della chiesa ortodossa russa in Lituania, su orthodoxy.lt. URL consultato il 5 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2013).