Ad abolendam
Ad abolendam Bolla pontificia | |
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Pontefice | Lucio III |
Data | 4 novembre 1184 |
Anno di pontificato | III |
Traduzione del titolo | Per abolire |
Argomenti trattati | Procedure per estirpare l’eresia |
Ad abolendam [1] (detta anche "bolla di Ruscigli", antica residenza estiva del papa nel comune di Gavignano) è una bolla promulgata da papa Lucio III, in occasione del sinodo di Verona del 1184.
Contesto
[modifica | modifica wikitesto]Il decreto fu emanato per combattere l'eresia. La norma venne poi ribadita nel 1215 dal Concilio Lateranense IV.
Lotta all'eresia
[modifica | modifica wikitesto]Un semplice sospetto o una delazione bastava per iniziare il processo; inoltre, chi era a conoscenza di una eresia o presunta tale e non denunciava il fatto, era considerato anch'egli responsabile e perciò sottoposto al medesimo giudizio.[senza fonte]
Nel decreto, si aggiungeva:
«Alle precedenti disposizioni [...] aggiungiamo che ciascun arcivescovo o vescovo, da solo o attraverso un arcidiacono o altre persone oneste e idonee, una o due volte l'anno, ispezioni le parrocchie nelle quali si sospetta che abitino eretici; e lì obblighi tre o più persone di buona fama, o, se sia necessario, tutta la comunità a che, dietro giuramento, indichino al vescovo o all'arcidiacono se conoscano lì degli eretici, o qualcuno che celebri riunioni segrete o si isoli dalla vita, dai costumi o dal modo comune dei fedeli.»
Il testo mostra chiaramente, e diversamente da quanto la Chiesa aveva fatto finora, che spetta al vescovo, o ad un suo delegato, "andare in cerca" degli eretici per processarli. Da qui il termine di "inquisire", ossia ricercare i colpevoli.
Diritto di predicazione
[modifica | modifica wikitesto]Il diritto della predicazione è riservato all'autorità ecclesiastica: i trasgressori, anche con pretesto della religione, vengono vincolati ad "anatema" e sono passibili di scomunica.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dalle prime due parole della bolla o per indicare anche l'oggetto : Ad abolendam diversam haeresium pravitatem
- ^ Massimo Melani, Dottrine generali di storia del diritto medievale - Diritto medievale e cenni di diritto moderno, Lulu.com, 2008, p. 163, ISBN 978-1-4092-3958-1.
- ^ P. Hünermann (a cura di), Enchiridion Symbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, Bologna, 2001.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Alberigo, Giuseppe L. Dossetti, Perikles-P. Joannou, Claudio Leonardi e Paolo Prodi, Conciliorum oecumenicorum decreta, Bologna, 1991, p. 224.
- Andrea M. Erba e Pier Luigi Guiducci, La Chiesa nella storia. Duemila anni di cristianesimo, Torino, Elledici, 2003, ISBN 9788801021868.
- Maria Giuseppina Muzzarelli, Riferire all’autorità, Roma, Viella, 2020, ISBN 9788833133201.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Testo latino del decreto, su digilander.libero.it.