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Villa Bernasconi è un tipico esempio di villino isolato con torretta in stile Liberty. Situata in Cernobbio, fu commissionata dall'imprenditore Davide Bernasconi all'architetto di Milano Alfredo Campanini.

Villa Bernasconi
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Divisione 1Lombardia
LocalitàCernobbio (CO)
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1906
Realizzazione
ArchitettoAlfredo Campanini

Fu commissionata al Cav. Ing. Davide Bernasconi, imprenditore tessile comasco, all'architetto Alfredo Campanini. Sita nei pressi del centro cittadino, la villa fu edificata su un lotto di terreno ai limiti degli stabilimenti serici di proprietà della famiglia. Fu ultimata nel 1906. Dopo alcuni decenni di usi differenti dalla dimora familiare (è stata anche sede della Guardia di Finanza), la villa è stata acquistata nel 1989 dal Comune di Cernobbio che, in più riprese a partire dal 1995, l'ha recuperata e restaurata. [1]

Farfalla del Bombyx mori in cemento decorativo

La villa si sviluppa su due piani, a pianta libera, con un seminterrato e una torretta. L'accesso avviene attraverso due differenti percorsi. Quello principale, sul lato est, tramite una scalinata porta a una veranda con serramento metallico e decorazioni policrome. Da questa veranda si accede a una sala quadrata centrale o allo scalone. Il secondo ingresso, sul lato sud, conduce a un loggiato/balcone in curva e da qui al salone di rappresentanza. Il principale elemento della composizione è il vano dello scalone centrale che diviene torretta panoramica, continuando in altezza oltre il piano superiore. La dinamica articolazione dei volumi di diversa altezza è caratterizzata dalle decorazioni attorno alle aperture, raccordate da due fregi: il primo, più basso, di mattoni; il secondo, più alto, di piastrelle policrome in ceramica.

Decorazioni esterne

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Ogni elemento decorativo è stato progettato dal Campanini nei minimi dettagli, integrando armoniosamente materiali e forme, coordinando il lavoro di artigiani di alto livello. La facciata è impreziosita da cementi decorativi in intonaco di cemento martellinato e inciso, a simulare una muratura a grandi blocchi. Ogni elemento architettonico è impreziosito da vere e proprie sculture, rappresentanti figure - bachi, fiori e farfalle - del ciclo di vita del baco da seta, ingigantite nelle dimensioni e ipertrofiche nel loro sviluppo.

Farfalle nel fregio a piastrelle policrome

Altro elemento decorativo sono i fregi in piastrelle di ceramica, diversi tra loro, con fiori ed elementi vegetali stilizzati, in forti contrasti di colore. Nella fascia alta sono rappresentate le farfalle dei bachi da seta, mentre sotto la gronda sono presenti inserti di piastrelle con fondo azzurro e petali bianchi, forse ispirati alla magnolia. Più in basso corrono fasce minori di piastrelle semplici con foglie. Nel coronamento delle aperture, altri inserti ancora in fondo azzurro con fiori bianchi a petali appuntiti (forse gigli).

I ferri battuti sono il risultato dalla collaborazione tra il Campanini e Alessandro Mazzucotelli, sostenuta sulla base della ricerca stilistica e di alcuni disegni preparatori ritrovati a casa dell'architetto[2]. I ferri di Villa Barnasconi sono molteplici: la cancellata, i parapetti delle scale e dei balconi, alcuni serramenti. Grande la varietà dei temi: foglie larghe e carnose, elementi grafici di eco viennese nei parapetti delle scale secondarie, rose e fili di ferro nella struttura dello scalone principale.

Le vetrate sono realizzate da un mosaico di piccole parti, di vetro colorato vivo e uniforme, tenute insieme da una legatura metallica.

  1. ^ Claudia Taibez, Da privato a pubblico: il lungo percorso verso la fruizione, in Stefano Della Torre (a cura di), Cernobbio. Villa Bernasconi. Storia e restauro, Como, NodoLibri, 2007, pp. 39-48, ISBN 9788871851440.
  2. ^ Gilda Grigioni, Una villa alla moda per l'industriale della seta, in Stefano Della Torre (a cura di), Cernobbio. Villa Bernasconi. Storia e restauro, Como, NodoLibri, 2007, p. 23, ISBN 9788871851440.