Utente:Junior/eutanasia e religione

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Voce principale: Eutanasia.
Lo stesso argomento in dettaglio: Buddhismo.

Cristianesimo

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Cristianesimo.

Chiesa Cattolica

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Cattolicesimo.

Una definizione di eutanasia — citata anche da autori che non condividono le valutazioni etiche del magistero cattolico — si trova nella Dichiarazione sull'eutanasia Iura et bona, pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede il 5 maggio 1980, al n. 6: «Per eutanasia s'intende un'azione o un'omissione che di natura sua, o nelle intenzioni, procura la morte, allo scopo di eliminare ogni dolore. L'eutanasia si situa, dunque, al livello delle intenzioni e dei metodi usati». Si può notare come in tale definizione sia compresa ogni "tipo" di eutanasia verso gli esseri umani: attiva e passiva, volontaria ed involontaria.

La Chiesa cattolica è schierata molto nettamente contro l'eutanasia, considerando tali pratiche equivalenti all'omicidio o al suicidio.[1]. Allo stesso modo afferma che non bisogna confondere l'eutanasia con la rinuncia all'accanimento terapeutico, ossia i casi in cui la morte dell'ammalato sia ritenuta "imminente e inevitabile".[2] La posizione cattolica su questo argomento viene così descritta dalla Pontificia Accademia per la Vita[3]: «Nell'immediatezza di una morte che appare ormai inevitabile e imminente "è lecito in coscienza prendere la decisione di rinunciare a trattamenti che procurerebbero soltanto un prolungamento precario e penoso della vita" (cfr Dich. su Eutanasia, parte IV), poiché vi è grande differenza etica tra "procurare la morte" e "permettere la morte": il primo atteggiamento rifiuta e nega la vita, il secondo accetta il naturale compimento di essa» (9 dicembre 2000).

Una sintesi efficace della posizione della Chiesa cattolica si trova anche nell'enciclica Evangelium Vitae[4]. Fatto salvo il caso particolare dell'accanimento terapeutico e la doverosa partecipazione per la sofferenza inaudita che spesso tali malati soffrono, le parole di Giovanni Paolo II esprimono in proposito una netta condanna:

«Anche se non motivata dal rifiuto egoistico di farsi carico dell'esistenza di chi soffre, l'eutanasia deve dirsi una falsa pietà, anzi una preoccupante "perversione" di essa: la vera "compassione", infatti, rende solidale col dolore altrui, non sopprime colui del quale non si può sopportare la sofferenza. [...] La scelta dell'eutanasia diventa più grave quando si configura come un omicidio che gli altri praticano su una persona che non l'ha richiesta in nessun modo e che non ha mai dato ad essa alcun consenso. Si raggiunge poi il colmo dell'arbitrio e dell'ingiustizia quando alcuni, medici o legislatori, si arrogano il potere di decidere chi debba vivere e chi debba morire. [...] Così la vita del più debole è messa nelle mani del più forte; nella società si perde il senso della giustizia ed è minata alla radice la fiducia reciproca, fondamento di ogni autentico rapporto tra le persone.»

Evoluzione dottrinale

[modifica | modifica wikitesto]

{{C|Questa sezione è da controllare da questo punto fino alla citazione della ''Gaudium et Spes'' esclusa, perché contiene informazioni fuorvianti e inesatte. Costituisce ricerca originale perché formula conclusioni ed elabora teorie - la posizione contraria all'eutanasia, della quale non si fa mai menzione - da posizioni della Chiesa Cattolica Apostolica Romana mai formalmente esplicitate fino al 1965. La trattazione non tiene poi conto del fatto che la condanna formale ed esplicita dell'eutanasìa risale al 1965. Da notare che il termine "eutanasìa" era già noto da quasi un secolo, quindi non è lecita l'obiezione che le encicliche precedenti potessero riferirsi a qualcosa per la quale non fosse ancora stato coniato il termine.|religione|marzo 2007}}

Il rifiuto dell'eutanasia da parte della Chiesa Cattolica ha il suo fondamento nel divieto dell'omicidio e del suicidio,[5] proibiti dal quinto comandamento: "Non uccidere". Ecco qui di seguito i passaggi storici di tale dottrina.

  • «Non è mai lecito — scrive Sant'Agostino (n.354, m.430)) — uccidere un altro: anche se lui lo volesse, anzi se lo chiedesse perché, sospeso tra la vita e la morte, supplica di essere aiutato a liberare l'anima che lotta contro i legami del corpo e desidera distaccarsene; non è lecito neppure quando il malato non fosse più in grado di vivere».(Epistula 204, 5: CSEL 57, 320.)[6]
  • L'inglese Thomas More (anche noto in italiano come Tommaso Moro o, per i cattolici, san Tommaso Moro') nella sua Utopia (opera che non descrive mai in modo chiaro il punto di vista dell'autore, che preferisce esprimersi con sottile e velata ironia) - scrisse (circa 1516): «Nella migliore forma di repubblica i malati incurabili sono assistiti nel miglior modo possibile. Ma se il male non solo è inguaribile, ma dà al paziente continue sofferenze allora sacerdoti e magistrati, visto che il malato è inetto a qualsiasi compito, molesto agli altri, gravoso a sé stesso, sopravvive insomma alla propria morte, lo esortano a morire liberandosi lui stesso da quella vita amara, ovvero consenta di sua volontà a farsene strappare dagli altri… sarebbe un atto religioso e santo».
  • Pio XII, Discorso ad un gruppo internazionale di medici (24 febbraio 1957): AAS 49 (1957), 129-147; [8]
  • Paolo VI, Messaggio alla televisione francese: "Ogni vita è sacra" (27 gennaio 1971): Insegnamenti IX (1971), 57-58; [9]
  • Paolo VI, Discorso all'International College of Surgeons (1 giugno 1972): AAS 64 (1972), 432-436; [10]
  • ( qui bisogna aggiungere il Magistero durante il Pontificato di JPII, fra cui: )
  • Giovanni Paolo II, Allocutio ad Episcopos Statuum Foederatorum Americae Septentrionalis, die 5 oct 1979: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, II, 2 (1979) 629ss.[13] [2] (it: Ai Vescovi degli Stati Uniti d'America (5 ottobre 1979))
  • ( altro se c'e' )

Nel 1936 la neonata Pontificia Accademia delle Scienze chiamò tra i suoi membri un fautore dell'eliminazione selettiva dei disadattati, il chirurgo francese Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912.[15] Questi, già da tempo convertito al cattolicesimo a seguito di una sua esperienza mistica a Lourdes e in seguito, dal 1941, collaboratore dei nazisti al tempo nella Repubblica di Vichy, solo un anno prima della sua cooptazione nella pontificia accademia avrebbe scritto:[senza fonte]

«Criminali e malati di mente devono essere umanamente ed economicamente eliminati in piccoli istituti per l'eutanasia, forniti di gas adatti. L'eugenetica è indispensabile per perpetuare la forza. Una grande razza deve propagare i suoi migliori elementi; le donne si deteriorano volontariamente attraverso alcool e tabacco. D'altro canto rifiutano d'avere figli grazie alla loro educazione, al progredire del femminismo, alla crescita d'una miope autoaffermazione. L'eugenetica può esercitare una grande influenza sul destino delle razze civilizzate; l'espandersi di pazzi e deboli di mente deve essere prevenuta perché è peggiore di qualsiasi fattore criminale. L'eugenetica chiede il sacrificio di molti singoli esseri umani.»

Lo stesso argomento in dettaglio: Pontificia Accademia delle Scienze.
Lo stesso argomento in dettaglio: Alexis Carrel.

Chiese Riformate

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Protestantesimo.

Non essendo le posizioni etiche soggette a imposizioni gerarchiche come nella Chiesa cattolica, ma più che altro frutto di una sintesi tra le sensibilità delle varie comunità e della maggior vicinanza dei pastori con il tessuto sociale in cui la comunità vive e opera, in altre confessioni cristiane il dibattito sull'eutanasia è più ampio. Ad esempio, nel caso dei Valdesi,[16], il Sinodo si è pronunciato favorevolmente alla pratica dell'eutanasia per combattere l'inutile sofferenza[17] e anche singoli pastori non mostrano, di principio, pregiudiziali all'adozione di misure a tutela della dignità dei malati. Afferma il pastore valdese prof. Ermanno Genre (peraltro in piena polemica con le posizioni della gerarchia cattolica), decano della Facoltà valdese di teologia di Roma: «…La legge approvata in Olanda merita di essere conosciuta prima che "scomunicata": è una legge che tutela il diritto del cittadino, per evitare che altri decidano per lui … È semplicemente vergognosa l'operazione vaticana che tende a screditare una nazione che in fatto di diritti umani e di dignità della persona non ha proprio nulla da imparare né dal Vaticano né dall'Italia».[18]

Nel marzo 2006 il prof. Sergio Rostagno, coordinatore della Commissione bioetica della Tavola Valdese, dichiarò: «L'eutanasia non è un attentato alla vita umana, ma una norma che vuole indicare come si può morire con dignità. Ci batteremo perché venga introdotta in Italia»[19]. Riguardo al citato incidente diplomatico con i Paesi Bassi causato dalle dichiarazioni di Giovanardi, Rostagno aggiunse che, al contrario, la legge olandese era stata ben valutata dai Valdesi al momento della sua promulgazione, pur con tutti i suoi limiti.[19]

Recentemente, anche nella Chiesa d'Inghilterra è iniziata una discussione non pregiudizialmente ostile alla pratica dell'eutanasia: il primo a sollevare il tema è stato, nel novembre 2006, il reverendo Tom Butler, vescovo di Southwark, che ha sostenuto la giustezza della sospensione delle cure («in alcune circostanze») anche se si sa che esse porteranno alla morte[20]. La discussione sull'argomento seguiva di poco la presa di posizione della Reale associazione degli ostetrici e ginecologi britannici, che aveva proposto l'eutanasìa infantile - anche attiva - per casi di gravissime invalidità neonatali che hanno come unico sbocco una vita vegetativa[20].

Chiesa Ortodossa

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Ortodossia.
Lo stesso argomento in dettaglio: Ebraismo.
Lo stesso argomento in dettaglio: Induismo.
Lo stesso argomento in dettaglio: Islam.

Altre religioni

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni.
  1. ^ Enciclica Evangelium Vitae, ultimo periodo del n.65
  2. ^ Enciclica Evangelium Vitae, secondo paragrafo del n.65
  3. ^ Il rispetto della dignità del morente], Pontificia Accademia per la Vita, 9 dicembre 2000
  4. ^ Enciclica Evangelium Vitae, § 64-67, 25 marzo 1995
  5. ^ Enciclica Evangelium Vitae, ultimo periodo del n.65
  6. ^ Enciclica Evangelium Vitae, nota n.85
  7. ^ Enciclica Evangelium Vitae, nota n.81
  8. ^ Enciclica Evangelium Vitae, nota n.81
  9. ^ Enciclica Evangelium Vitae, nota n.81
  10. ^ Enciclica Evangelium Vitae, nota n.81
  11. ^ Enciclica Evangelium Vitae, nota n.81
  12. ^ Heinrich Denzinger. Enchiridion symbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, a cura di Peter Hünermann (ed. it.: Simboli e dichiarazioni sulla fede cattolica e i costumi, Edizioni Dehoniane Bologna, Bologna 1995), Verlag Herder, Freiburg 1991
  13. ^ Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione sull'eutanasia Iura et bona, introduzione, terzo capoverso
  14. ^ Enciclica Evangelium Vitae, nota n.76
  15. ^ Vedi anche «Il ritorno dell'eugenetica», in Le Monde Diplomatique, giugno 1998.
  16. ^ Eutanasia e la Chiesa Valdese da Perlulivo.it.
  17. ^ L'eutanasia e il suicidio assistito, a cura del Gruppo di lavoro sui problemi etici posti dalla scienza, nominato dalla Tavola valdese.
  18. ^ «Eutanasia», da NEV - Notizie evangeliche, 1° dicembre 2000, citato in ChiesaValdese.org.
  19. ^ a b «L'eutanasia non è un attentato alla vita umana», da NEV - Notizie evangeliche, 22 marzo 2006, citato in ChiesaValdese.org.
  20. ^ a b Daniele Lorenzi. «La Chiesa anglicana apre all'eutanasia; la Chiesa cattolica tiene chiuso», da korazym.org, 14 novembre 2006.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Posizioni religiose

[modifica | modifica wikitesto]

Movimenti ed associazioni

[modifica | modifica wikitesto]


  Portale Medicina: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di medicina
  Portale Religioni: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di religioni