Terremoti all'Aquila
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Questa è la lista dei principali eventi sismici che hanno colpito il distretto sismico dell'Aquilano a partire dal XIV secolo.
Eventi principali
[modifica | modifica wikitesto]Vengono qui riepilogati gli eventi sismici che hanno colpito L'Aquila con intensità stimata superiore al VI grado della scala Mercalli:
Data | Epicentro | Potenza | Descrizione | Dettagli | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Località | Coordinate | Mw | Io | Note storiche | Vittime | ||
1315 | 3 dicembreL'Aquila | 42°21′N 13°24′E | 5.6 | 8-9 | Viene storicamente individuato come il primo terremoto a colpire la città, sorta alla metà del XIII secolo. La sequenza sismica cominciò nel febbraio del 1315 e continuò per circa un anno, con la scossa principale che si verificò il 3 dicembre. Rimasero gravemente danneggiati il Duomo dell'Aquila e la chiesa di San Francesco a Palazzo.[1] |
- | dettagli |
1349 | 9 settembreFiamignano (RI) | 42°16′12″N 13°07′12″E | 6.3 | 9 | È uno dei più importanti terremoti a colpire l'Appennino centrale anche se il numero e la localizzazione degli eventi sismici è particolarmente dibattuto e comprende tre potenziali scosse in una vasta regione tra l'Abruzzo Ultra e il Molise. Causò gravissimi danni e circa 800 vittime solo in città.[2] |
2 500 | dettagli |
1398 | 3 aprileL'Aquila | 42°21′N 13°24′E | 4.6 | 6 | Evento minore che causò alcuni danni.[3] |
- | - |
1461 | 26 novembrePoggio Picenze (AQ) | 42°18′36″N 13°32′24″E | 6.5 | 10 | Insieme agli eventi del 1703 e 2009, è considerato il principale degli eventi sismici che hanno colpito L'Aquila. In città si verificarono danni e crolli, mentre i centri vicini di Onna, Poggio Picenze, San Pio delle Camere e Sant'Eusanio Forconese furono letteralmente rasi al suolo. Il sisma fece danni anche fuori dal comprensorio aquilano, causando tra gli altri il crollo della chiesa di San Francesco della Scarpa a Sulmona.[4] |
150 | dettagli |
1619 | 7 luglioCapitignano (AQ) | 42°31′48″N 13°18′00″E | 5.3 | 7-8 | Evento che causò danni e vittime nell'alto Aterno, in particolare a Mascioni di Campotosto e Montereale.[5] |
alcune | - |
1646 | 19 giugnoL'Aquila | 42°21′N 13°24′E | 4.8 | 6-7 | - | - | |
1672 | 8 giugnoCampotosto (AQ) | 42°34′12″N 13°18′00″E | 5.3 | 7-8 | Evento che causò danni e vittime nell'alto Aterno e dell'alto Tronto, in particolare ad Amatrice e Montereale. All'Aquila si verificarono crolli in numerosi edifici e alle mura cittadine.[7] |
17 | - |
1703 | 2 febbraioPizzoli (AQ) | 42°25′48″N 13°17′24″E | 6.7 | 10 | È il maggiore e il più devastante evento sismico verificatosi all'Aquila nonché, insieme ai terremoti del 1461 e 2009, uno dei tre eventi distruttivi della città. La sequenza sismica, particolarmente lunga e intensa, cominciò nel 1702 e culminò il 14 gennaio in una prima devastante scossa (7.0 Mw) che colpì la Valnerina e l'alto Aterno causando circa 6000 morti e la distruzione di moltissimi centri abitati. Una seconda scossa (6.7 Mw) si verificò nei pressi di Pizzoli, pochi chilometri a nord-est dell'Aquila, e causò il danneggiamento pressoché totale di tutto il patrimonio architettonico cittadino. Il crollo della chiesa di San Domenico causò, da solo, circa 600 vittime; nel contado si stimarono 3700 decessi mentre in totale, l'intera crisi sismica, fece registrare quasi diecimila vittime. Alcuni danni si verificarono anche a Roma.[8] |
3 700 | dettagli |
1750 | 1º febbraioL'Aquila | 42°21′N 13°24′E | 4.8 | 6-7 | Evento minore che causò alcuni danni.[9] |
- | - |
1762 | 6 ottobreBarisciano (AQ) | 42°18′36″N 13°35′24″E | 5.5 | 8 | Evento che causò danni e vittime tra la valle dell'Aterno e l'altopiano di Navelli, in particolare a Castelnuovo e Poggio Picenze.[10] |
10 | - |
1786 | 31 luglioL'Aquila | 42°21′N 13°24′E | 4.9 | 6 | Evento minore che causò alcuni danni.[11] |
- | - |
1790 | ? gennaioL'Aquila | 42°21′N 13°24′E | 5.3 | 7-8 | Evento minore che causò alcuni danni. Non si conosce la data esatta.[12] |
- | - |
1848 | ? dicembreL'Aquila | 42°21′N 13°24′E | 4.6 | 6 | - | - | |
1874 | 24 febbraioVilla Santa Lucia degli Abruzzi (AQ) | 42°19′48″N 13°46′48″E | 5.1 | 6-7 | Evento che causò danni e vittime tra Campo Imperatore e la valle del Tirino, in particolare a Villa Santa Lucia degli Abruzzi. Danni lievi all'Aquila.[14] |
alcune | - |
1916 | 22 aprileLucoli (AQ) | 42°17′24″N 13°24′00″E | 5.1 | 6-7 | Evento minore, forse collegato al terremoto della Marsica del 1915, che causò alcuni danni.[15] |
- | - |
1958 | 24 giugnoFossa (AQ) | 42°19′12″N 13°30′00″E | 5.0 | 7 | Evento minore che causò alcuni danni.[16] |
- | - |
2009 | 6 aprileSan Gregorio (L'Aquila) | 42°18′36″N 13°30′36″E | 6.3 | 9-10 | È il più recente sisma verificatosi all'Aquila nonché, insieme ai terremoti del 1461 e 1703, uno dei tre eventi distruttivi della città. La sequenza sismica, iniziata sul finire del 2008 e intensificatasi già nel marzo 2009, culminò con una devastante scossa nella notte tra il 5 e il 6 aprile causando il danneggiamento di tutti gli edifici del comprensorio. Particolare rilevanza assunsero il crollo della cupola della chiesa delle Anime Sante e la distruzione del palazzo della Prefettura, divenute le immagini simbolo dell'evento, oltre che il cedimento di un'intera ala della Casa dello Studente. Nel complesso si contarono 308 vittime, di cui circa 200 in città. Le repliche si protrassero per molti mesi.[17] |
308 | dettagli |
2017 | 18 gennaioCapitignano (AQ) | 42°31′48″N 13°16′48″E | 5.5 | 7-8 | Sequenza sismica, collegata al terremoto del Centro Italia che colpì Amatrice e Norcia nel 2016, che culminò in quattro scosse ravvicinate, tutte di magnitudo superiore a 5, con epicentro a Capitignano. Causò numerosi danni, in particolare nell'alto Aterno. La sequenza sismica viene inoltre messa in relazione con la valanga di Rigopiano che causò 29 vittime e 11 feriti. |
- | dettagli |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 3 dicembre 1315, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 9 settembre 1349, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 3 aprile 1398, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 26 novembre 1461, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 7 luglio 1619, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 19 giugno 1646, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto dell'8 giugno 1672, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 2 febbraio 1703, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 1º febbraio 1750, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 6 ottobre 1762, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 31 luglio 1786, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del gennaio 1790, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del dicembre 1848, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 24 febbraio 1874, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 22 aprile 1916, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 24 giugno 1958, su emidius.mi.ingv.it.
- ^ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Terremoto del 6 aprile 2009, su emidius.mi.ingv.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Orlando Antonini, I terremoti aquilani, pp. 31-42, Tau Editrice, 2010.
- Giorgio Baglivi, Opera omnia ed de terraemotu romano, pp. 310 e seguenti, Venetiis, 1752.
- Alessandro Clementi e Elio Piroddi, L'Aquila, Bari, Laterza, 1986.
- Luigi Mammarella, L'Abruzzo ballerino. Cronologia dei terremoti in Abruzzo dall'epoca romana al 1915, pp. 77-83, Adelmo Polla Editore, 1990.