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Paolo Filippo Bragaglia
Paolo F. Bragaglia | |
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Nazionalità | Italia |
Genere | Musica elettronica Colonna sonora |
Periodo di attività musicale | anni 1980 – in attività |
Etichetta | FridgeZone, Minus Habens Records |
Sito ufficiale | |
Paolo Bragaglia (Recanati, 1º luglio 1965) è un musicista e compositore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Paolo F. Bragaglia inizia la propria attività di musicista negli anni '80 come chitarrista partecipando alla prolifica scena new wave italiana e delle Marche con i gruppi Dagon, i Tzar's Re-Vox[1], i 3B Unit[2]. È in questo periodo che inizia il suo interesse per strumenti come sintetizzatori e drum machine, dedicandosi in seguito sempre più a strumenti elettronici di natura analogica e digitale.[3]
Negli anni '90 realizza diverse colonne sonore per cortometraggi e video che verranno poi pubblicati nel 2002 dalla milanese FridgeZone nel CD dal titolo Kinomuziq[4]. Il disco che vede la partecipazione anche di Steve Piccolo dei Lounge Lizards in alcuni brani, comprende fra le altre cose colonne sonore realizzate per autori come Paolo Doppieri e Beniamino Catena[5].
Nel 1999 esce il suo primo disco solista dal titolo Magnum Chaos per FridgeZone. L'album, strumentale, molto personale e di difficile collocazione stilistica, vedeva in alcuni suoi brani il violino di Mauro Pagani o la partecipazione di Oliviero de Quintajé[6].
Il 30 novembre 2002 venne presentato l'album Mensura (Fridge Zone, 2002) al Teatro comunale di Treia in una serata che sancì la collaborazione con Monica Demuru alla voce e vede al basso Matteo Moretti e David Cervigni alle percussioni[7]. Dal brano Doppler effect venne realizzato il videoclip diretto da Paolo Doppieri mentre le immagini del tour che seguì il disco furono curate da Monaldo Moretti.
Dal 2006 Bragaglia cura la direzione artistica del festival di musica elettronica Acusmatiq che si tiene alla Mole Vanvitelliana di Ancona e che ha visto la partecipazione di artisti come Thomas Brinkmann, Chris Cutler, ZAPRUDER filmmakersgroup, Gianpaolo Antongirolami, Fennesz, Luca Miti, Francesco Fuzz Brasini, Otolab, Roberto Paci Dalò, Robert Lippok, Howie B, Mouse on Mars, Biosphere, Chris & Cosey, costola dei Throbbing Gristle e la realizzazione del Museo Temporaneo del Synth Marchigiano all'interno del festival nelle edizioni del 2008 e 2009[8].
Nel 2010 Paolo F. Bragaglia fonda il duo Synusonde assieme al pianista ravennate Matteo Ramon Arevalos realizzando nel 2011 l'album Yug che mescola sonorità legate alla musica contemporanea con l'elettronica[9]. L'album che esce per la Minus Habens Records vanta collaborazioni con Massimo Simonimi e con l'ondista francese Bruno Perrault.
Negli anni successivi realizza e collabora ad altre colonne sonore per film e documentari e tra questi il film d'animazione Robin Hood (2014) e per il cortometraggio Pene e Cruditè - Nude and Crude di Mario Addis, per il documentario Behind the Urals - The Nightmare Before Chernobyl (2015) di Alessandro Tesei e per l'opera prima di Beniamino Catena intitolato Io sono Vera (2020)[10].
Nel 2018 Paolo F. Bragaglia fonda assieme ad altri musicisti ed appassionati di sintetizzatori e batterie elettroniche il Museo del Synth Marchigiano ed Italiano. Prende così corpo un lavoro sul territorio volto alla riscoperta di quegli strumenti musicali che tanto caratterizzarono la musica internazionale tra gli anni '60 e gli anni '80, perlopiù costruiti nel Distretto degli strumenti musicali di Castelfidardo – Loreto – Recanati, divenendo anche meta di tutti quei musicisti di musica elettronica che lavorano con questi strumenti, riattualizzandone le sonorità. Nasce in questo contesto il progetto musicale MacchineNostre che vede in duo Paolo F. Bragaglia ed Agostino Maria Ticino come braccio esecutivo del museo, impegnati nel mescolare i vecchi strumenti con i nuovi suoni. Tra i concerti da loro eseguiti va ricordato quello in cui aprirono il concerto dei Clock DVA del 16 dicembre 2017, iniziando ad usare uno dei rari esemplari della storica batteria elettronica della EKO chiamata Eko Computerythm[11], oppure quello del 1 luglio 2022 al MayDay Festival di Sant'Elpidio a Mare, dove sono sul palco assieme a Boosta dei Subsonica ed al musicista tedesco di musica elettronica sperimentale Hainbach[12].
Nel 2021 esce l'albm a nome Paolo Bragaglia & Ganzfeld Frequency Test intitolato The Man from the Lab (Minus Habens Records), in cui il musicista propone un immaginario elettronico, una "colonna sonora mentale"[13] che si propone come musica per una serie televisiva realizzata in un mondo dispotico di una dimensione alternativa. L'album propone così sonorità contaminate dalla new wave inglese della fine degli anni 70 che dialogano con suoni elettronici contemporanei'[14].
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Discografia solista
[modifica | modifica wikitesto]- 1999 – Magnum Chaos (CD album, FridgeZone)
- 2002 – Kinomuziq (CD collection, FridgeZone)
- 2003 – Mensura (CD album, FridgeZone)
- 2004 – Deuterotipi (CDr, Spazio Obraz)
- 2004 – “PPP” Perenni Psichiche Pulsazioni (CD + libro, Palazzo Venezia)
- 2006 – Mystère du Printemps (CD album, Minus Habens Records)
- 2008 – Urban Beauty Show-original soundtrack (CD, Minus Habens Records)
- Singoli solista
- 2006 – Dazzling Beat (CD, Minus Habens Records)
- 2007 – Uh-Oh (7" picture disk, Minus Habens Records)
Con i Synusonde
[modifica | modifica wikitesto]- 2011 – Yug (CD album – Minus Habens Records)
Come Paolo F. Bragaglia & Ganzfeld Frequency Test
[modifica | modifica wikitesto]- 2021 - The Man from the Lab (CD album – Minus Habens Records)
Compilation
[modifica | modifica wikitesto]- 1999 - Schlecht Und Ironisch – Laibach Tribut – con il brano Mars (CD compilation, Radio Luxor)
- 2000 - Electronic Shark - con i brani Lous e Atra Silva (CD, Paul & Shark Yachting)
- 2015 - 391 - Vol.1 Marche - Voyage Through The Deep 80s Underground In Italy (CD, Spittle Records)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Luca Frazzi (a cura di), 391 Voyage Through the Deep 80s Underground in Italy, in Rumore 100 - 100 dischi essenziali della new wave & postpunk italiani, #3 agosto / settembre 2023.
- ^ 391 - Vol.1 Marche - Voyage Through The Deep 80s Underground In Italy (2015, Spittle Records)
- ^ Recensione di Magnum Chaos su Rockit
- ^ Roberto Michieletto, Kinomuziq (recensione), in Ritual, #11 anno III - Aprile 2003.
- ^ Recensione di Kinomusiq su Neural.it Archiviato il 27 febbraio 2005 in Internet Archive.
- ^ Zaelia Bishop, Magnum Chaos (recensione), in Ritual, #3 anno I - Luglio/Agosto 2000.
- ^ Aurelio Pasini, Sul Palco: Paolo F. Bragaglia. Teatro comunale, Treia (MC), 30/11/2002, in Il mucchio selvaggio, #516 14/20 Gennaio 2003.
- ^ Marco Paolucci, Quattro Chiacchiere Digitali con Paolo Bragaglia e Leonardo Gabrielli del Museo del Synth Marchigiano, su kathodik.org, 19 aprile 2021.
- ^ Antonello Cresti, Solchi Sperimentali Italia. 50 anni di italiche musiche altre, CRAC Edizioni, 2015, ISBN 978-88-97389-24-8.
- ^ Il Cinematografo, Paolo F. Bragaglia (scheda), su cinemaitaliano.info, 19 aprile 2021.
- ^ TdiC, Concerto evento di musica elettronica: a Civitanova i Clock DVA, su tdic.it, 2017.
- ^ Marisa Colibazzi, C’è il MayDay Festival Invasione di musica, su ilrestodelcarlino.it, 1º luglio 2022.
- ^ Libera Capozucca, The Man from the Lab (recensione), su rockit.it, 5 novembre 2021.
- ^ Luca Montanari, The Man from the Lab (recensione), su thesoundcheck.it, 18 ottobre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gianluca Polverari: Marche doc, Rockerilla #400 pg. 22, Dicembre 2013, Editore: Edizioni Rockerilla
- Antonello Cresti, Solchi Sperimentali Italia. 50 anni di italiche musiche altre, CRAC Edizioni, 2015, ISBN 978-88-97389-24-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Paolo Filippo Bragaglia, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Paolo Filippo Bragaglia, su IMDb, IMDb.com.
- Sito ufficiale, su paolobragaglia.com. URL consultato il 27 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2011).
- Paolo F. Bragaglia su Discogs, su discogs.com.
- Paolo F. Bragaglia su Rockit, su rockit.it.
- Sito ufficiale dei Synusonde, su synusonde.com. URL consultato il 27 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 marzo 2011).
- Myspace ufficiale dei Synusonde, su myspace.com.