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Lontano dal male
Lontano dal male | |
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Junio Valerio Borghese in uniforme della RSI | |
1ª ed. originale | 2023 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | giallo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Torino |
Lontano dal male è un romanzo breve di genere giallo dello scrittore italiano Franco Ricciardiello, ambientato a Torino nel giugno 1971. Racconta un duplice delitto avvenuto in una palazzina d’appartamenti abitati da militari dell’Esercito Italiano con le loro famiglie, nel clima torbido dei mesi successivi al fallito golpe Borghese.
«Un romanzo breve, circa cento pagine, al quale ho voluto dare un’ambientazione inconsueta: l’indagine si svolge in ambiente militare, e in un periodo particolare della nostra storia, pino di inquietudini, che segue il ’68 e l’Autunno caldo, quando già si profila all’orizzonte la stagione dello stragismo di Stato, dei servizi segreti deviati, del tentativo di depistare una democrazia ancora fragile.»
Trama
[modifica | modifica wikitesto]In un condominio dell’immaginaria via Sinagoga a Torino, di proprietà dell’Esercito Italiano, e abitato da ufficiali di vari reparti di stanza a Torino e dalle loro famiglie, avviene un duplice omicidio: un tenente colonnello ucciso con un colpo di pistola al cuore e il suo attendente, un giovane di leva, morto per essere precipitato dal quarto piano nel cortile del palazzo. L’unica persona presente nell’appartamento è la moglie dell’ufficiale, priva di sensi per avere ingerito medicinali in un probabile tentativo di suicidio. Dell’indagine è incaricato il dottor Quarta, un magistrato di mezza età, che si avvale di un maresciallo dai carabinieri di consumata esperienza, Genatiempo, che per carattere è più propenso a farsi coinvolgere nelle ragioni dei sospettati; i due devono muoversi in un ambiente corrotto dal tarlo del male, tra militari nostalgici e le loro belle mogli, in una stagione della nostra storia in bilico tra la contestazione e la lotta armata.[2]
«La storia è raccontata dal punto di vista alternato di due personaggi: il primo è un ufficiale dell’esercito, commilitone delle due vittime, tipica espressione del modo di pensare frustrato ma gerarchico dei militari; il secondo è un carabiniere della polizia giudiziaria, il quale per esperienza ha un concetto disincantato della giustizia che deve contribuire a assicurare in prima persona, con il proprio lavoro. Ci sono poi due mogli, entrambe insofferenti a loro modo del ménage familiare perché “i tempi stanno per cambiare”, un magistrato con una certa esperienza, un soldato di leva che sente il richiamo della stagione della contestazione giovanile, e alcune adolescenti che non sono più in sintonia con i valori dei propri genitori.»
Nel testo sono citati anche i PID (Proletari in Divisa), articolazione di Lotta continua all’interno dell’Esercito Italiano nel corso degli anni Settanta.
Critica
[modifica | modifica wikitesto]«Pur non essendo direttamente interessati dall’omicidio, gli abitanti del palazzo vedono cambiate le loro vite, stravolto il loro microcosmo e scoperchiato il vaso di Pandora che per anni aveva nascosto così bene i loro vizi e le loro becere ipocrisie. E così accade anche a noi lettori – o forse solo a me, lettrice – di aprire un giallo che si credeva innocuo e richiuderlo poche ore dopo, spaesati, quasi stupiti, avendo previsto sì, il salto temporale indietro di cinquant’anni, ma non anche lo spostamento dall’asse della propria tranquilla, noiosa e soporifera confort zone.»
Scritto su richiesta di Andrea Franco e Diego Di Dio, editor della collana “Passepartout” di Settechiavi Editore[5], il romanzo si alimenta in parte dell’esperienza personale dell’autore, che in un’intervista al sito Il Salotto Letterario dichiara:
«Io ho fatto il servizio militare obbligatorio dieci anni più tardi dell’estate in cui il romanzo è ambientato. Molte cose erano cambiate, altre ancora erano rimaste immutate; mi riferisco soprattutto a una mentalità reazionaria che covava nell’ambiente dei graduati e degli ufficiali, a un maschilismo ormai agonizzante che era il riflesso di una società meschina, patriarcale, quasi sanfedista, con una classe dirigente formata nell’ambiente servile del ventennio fascista. Diciamo quindi che non è autobiografico, però ho lavorato su ricordi, impressioni e sentimenti vissuti da vicino.»
Per “Contorni di Noir”, nella nostra epoca votata alla tecnologia, al profiling, a rilievi scientifici con aggeggi costosissimi, Lontano dal male riconduce all’essenziale, all’indagine basata sulle persone, in cui conta l’intuito dell’inquirente, la sua conoscenza dell’animo umano, per smascherare una rete di non detti, non visti, segreti e sotterfugi[4]
Per Caterina Franciosi, il romanzo si presenta come un giallo storico in grado di offrire numerosi spunti di lettura e riflessione a livello sociale, politico e culturale:[6]
«Franco Ricciardiello riporta in vita l’Italia degli anni Settanta, nella fattispecie l’ambiente torinese, conferendo a sfondi e atmosfere toni realistici e vivaci. Ciascun personaggio è ben calato e tratteggiato in questi scenari e contribuisce a sua volta ad aumentare il senso di malinconia, disincanto, frustrazione e, a tratti, di vero e proprio malessere che permea gli ambienti a cui militari, carabinieri e magistrati sono ancora legati ma dei quali percepiscono tutta la limitatezza.[6]»
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]Lontano dal male, Settechiavi Editore, 2023, ISBN 979-12-8094-707-9.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ ”Lontano dal male” il nuovo giallo di Ricciardiello, La Stampa 17 maggio 2023
- ^ Alessandra Micheli, Il blog consiglia, su lesfleursdumal2016.wordpress.com.
- ^ a b Intervista all’autore Franco Ricciardiello Intervista all’autore Franco Ricciardiello, su ilsalottoletterario115876967.wordpress.com.
- ^ a b |Rossella Lazzari su “Contorni di noir” Franco Ricciardiello - Lontano dal male, su contornidinoir.it.
- ^ Lontano dal male, su ricciardielloblog.wordpress.com.
- ^ a b Caterina Franciosi per Il Salotto Letterario Franco Ricciardiello - Lontano dal male - Settechiavi, su ilsalottoletterario115876967.wordpress.com.