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Jorge Cauz
Jorge Aguilar-Cauz (Città del Messico, 1º gennaio 1965) è un imprenditore ed enciclopedista statunitense di origini messicane.
È stato presidente dell' Encyclopedia Britannica dal novembre 2003 a dicembre 2017. Durante gli anni 2000 avviò i primi progetti aperti e collaborativi del gruppo editoriale della Britannica. Nel 2010 lanciò la prima edizione digitale completa dell'enciclopedia, abbandonando del tutto la pubblicazione cartacea due anni dopo
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Conclusa la Business School della Northwestern University, divenne collaboratore dell'Andersen Consulting, dell'A.T. Kearney Management Consultants[1] (in America e in Europa) e della Rohm and Hass Company.[2][3][4]
Nel 1999 entrò a far parte dell'Encyclopædia Britannica Inc., società editrice dell'omonima enciclopedia, per la quale ricoprì una serie di ruoli fino a diventare vice-direttore operativo delle attività internazionali, direttore operativo del settore Internet ed infine Presidente del gruppo, svolgendo un ruolo decisivo nel riposizionamento strategico dell'enciclopedia. .
In un'intervista rilasciata nel 2000, dichiarò che in un mercato dominato da Internet erano prese in considerazione soltanto le enciclopedie gratuite, e pertanto anche la Britannica doveva mutare radicalmente il proprio modello di business. Decise allora di creare una versione digitale gratuita con alcune limitazioni ed una completa, a pagamento. Il riposizionamento nel mercato dei contenuti digitali cominciò a dare i suoi frutti con un ritorno all'utile nel 2004.[5]
Jeff Stibel ripercorse nel 2013 le tappe principali della storia di Teknopedia e dell'Enciclopedia Britannica. Secondo il neurobiologo e imprenditore statunitense, Teknopedia ebbe una crescita esponenziale dal 2001 al 2007, fino a raggiungere la soglia di 2 miliardi di parole, contro i 50 milioni della Britannica. Superato questo punto di rottura, il numero di nuove voci si stabilizzò a 60.000 al mese, mentre quello di nuovi editori scese a quota 10.000; dal 2008 il sito iniziò a perdere 1.500 editori al mese, divenuti 15.000 nel 2009. Il piano strategico della Wikimedia Foundation annunciato nel 2011, tramite iniziative di reclutamento di nuovi collaboratori, nel 2015 portò l'enciclopedia ad avere 200.000 contributori attivi per mese e 50 milioni di voci, più che raddoppiate in soli quattro anni.[6]
Preso atto di questi numeri, Cauz diresse la Britannica verso una maggiore interattività, aprendo un canale di comunicazione coi lettori per ricevere suggerimenti e proposte di miglioramento. Sempre nel 2008, lanciò il progetto WebShare, nel quale gli editori esterni referenziati avevano l'opportunità di diventare redattori della Britannica. Nel 2010 debuttò la prima edizione digitale completa dell'Enciclopedia[7], che nel 2012, prima[senza fonte] fra le enciclopedie tradizionali, abbandonò definitivamente la propria pubblicazione in formato cartaceo, divenendo esclusivamente online.
Cauz puntualizzò le differenze rispetto a Teknopedia: qualità delle fonti, accuratezza delle voci, brandizzazione.[6] Contestualmente, ribadì che la Britannica non avrebbe mai potuto competere con le dimensioni di Teknopedia, ma sarebbe sempre rimasta corretta dal punto di vista fattuale[8], con una media di errori inferiore[9] fino al 30%[10], e una reputazione di forte accademicità, una solida capacità di giudizio e un processo di revisione editoriale regolamentato.[11][12]
A parere di Stibel, Cauz sottovalutò l'importanza della quantità di contenuti come fattore dei progetti in crowdsourcing, non portando mai la Britannica ad eguagliare la completezza ed esaustività di Teknopedia. Quest'ultima rimase (al 2013) il sesto sito più visitato al mondo sia in virtù del numero di voci e di argomenti coperti, che di un andamento naturale e tipico di tutte le reti: una crescita marcata fino ad punto di rottura, seguita da un declino temporaneo necessario per "atterrare" ad un equilibrio stabile nel lungo termine.
A dicembre del 2017 Cauz è stato sostituito da Karthik Krishnan in qualità di Amministratore Delegato Globale del Gruppo. Continua al suo interno l'attività di consulente.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Harvard Student Publications Board, Careers and the MBA, vol. 26, Graduate School of Business Administration, Università di Harvard, 1994, p. 5. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019).
- ^ Quotazione al Bloomberg, su bloomberg.com, 20 giugno 2019. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019).
- ^ Jorge Cauz - Presidente e Caporedatore della Encyclopedia Britannica, Inc., su relationshipscience.com. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019).
- ^ (EN) Profilo biografico nel blog della Britannica, su britannica.com. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2008).
- ^ (EN) John Keilman, L'Enciclopedia Britannica mostra che una buona informazione vale il prezo pagato, su Chicago Tribune, 11 marzo 2008. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2009).
- ^ a b (EN) Jeff Stibel, Breakpoint: Why the Web will Implode, Search will be Obsolete, and Everything Else you Need to Know about Technology is in Your Brain, St. Martin's Press, 23 luglio 2013, pp. 95-96, ISBN 978-1-137-36097-7, OCLC 892926204. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019).
- ^ Nuove versioni dell'Encyclopædia Britannica: Jorge Cauz nominato presidente, su corporate.britannica.com (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2006).
- ^ (EN) Julie Bosman, L'Enciclopedia Britannica abbandona l'edizione cartacea dopo 244 anni, su New York Times, Media Decoder Blog.
- ^ Gianroberto Casaleggio, Beppe Grillo e Dario Fo, Il Grillo canta sempre al tramonto: Dialogo sull'Italia e il MoVimento 5 Stelle, Adagio eBook, 18 marzo 2014, p. 58, ISBN 978-88-96337-52-3, OCLC 1038444363. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019).
- ^ (EN) Economist Newspaper Limited, vol. 379, 2006, p. 45, OCLC 1081684. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019).
- ^ (EN) The New Yorker, vol. 82, 20-26, F-R Publishing Corporation, 2006, p. 42. URL consultato il 28 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2019).
- ^ L’Enciclopedia Britannica non sarà più stampata, su ilpost.it, 14 marzo 2012. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 16 marzo 2012).
- ^ Il gruppo Encyclopedia Britannica nomina Kathik Krishnan Amministratrice Delegata Globale, su corporate.britannica.com, Encyclopedia Britannica Group, 12 dicembre 2017. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2019).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stephen Hutcheon, Alert per Teknopedia, ecco che arriva la Britannica 2.0, su smh.com.au, 23 gennaio 2009. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 13 gennaio 2019).
- (EN) Come ho trasformato l'Enciclopedia Britannica, in Harvard Business Review, 7 febbraio 2013. URL consultato il 20 giugno 2019 (archiviato il 20 giugno 2019).