Guerriero di Castiglione

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Protome bovina del "Guerriero di Castiglione"

Il cosiddetto Guerriero di Castiglione è una lastra funeraria scolpita, scoperta casualmente nell'antico insediamento insediamento siculo di Castiglione di Ragusa nel febbraio del 1999. L'opera è custodita presso il Museo archeologico ibleo di Ragusa.[1]

Il guerriero fu scoperto in una necropoli databile tra la fine del VII e il primo quarto del VI sec. a.C. formata da 18 tombe, tra cui un monumentale tumulo con tomba a fossa centrale.[1]

La fattura indica una produzione locale, con influenze corinzie e siracusane, e attesta la ricezione in ambiente indigeno degli stilemi greci.[1]

Il monumento scultoreo fu tratto da un'unica lastra di calcare locale. Raffigura in rilievo un personaggio armato, munito di un grande scudo tondo. La testa del guerriero è posta frontalmente: scolpita a tutto tondo, è alquanto sproporzionata. Il guerriero monta un cavallo: il destriero incede di profilo verso sinistra. Il profilo superiore della lastra è decorato con protomi di un toro (a destra) e di una sfinge (a sinistra).[2][1]

La lastra aveva probabilmente la funzione di architrave di una porta, come sembra indicare l'altorilievo di un cavallo raffigurato di profilo nella superficie inferiore della lastra.[1]

In basso a sinistra, davanti alle zampe del cavallo, è incisa un'iscrizione metrica in greco. Stesa su tre righe, è sinistrorsa e in alfabeto dorico: il testo è la dedica al personaggio raffigurato, Pyrrinos, figlio di Pytikkas. È presente anche, caso eccezionale, la firma dell'artista, Sqyllos, il cui nome è accompagnato dal verbo epoiese ('fece'). Il defunto era forse un indigeno o più probabilmente un greco, morto nel centro siculo posto nell'entroterra di Camarina.[1]

  1. ^ a b c d e f Laura Buccino, I caratteri generali della colonizzazione greca in Occidente, in Il mondo dell'archeologia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004. URL consultato il 15 aprile 2024.
  2. ^ Federica Cordano, Il Guerriero di Castiglione di Ragusa. L'epigrafe, in F. Cordano e Massimo Di Salvatore (a cura di), op. cit. pp. 51-58.

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