Francesco Del Grosso (militare)

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Francesco Del Grosso
NascitaSan Secondo Parmense, 18 settembre 1899
MorteBarracas, 22 luglio 1938
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Regio Esercito
MVSN
CorpoCorpo Truppe Volontarie
GradoPrimo seniore
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra d'Etiopia
Guerra civile spagnola
CampagneFronte italiano
Spedizione italiana in Spagna
BattaglieBattaglia di Passo Uarieu
Battaglia di Guadalajara
Battaglia dell'Ebro
Comandante di540ª Bandera "Lupi" - 824ª bandera "Tembien"
Decorazioni2 medaglie d'argento al Valor Militare- 1 Medaglia di bronzo - 3 croci di guerra -
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Francesco Del Grosso (San Secondo Parmense, 18 settembre 1899Barracas, 22 luglio 1938) è stato un militare e pistard italiano.

Prese parte alla prima guerra mondiale come sottotenente degli arditi[1] del 157º Reggimento fanteria "Leoni di Liguria"[2]. Sul monte Corno si guadagno la prima croce di guerra al valor militare. Nell'ottobre 1921 si iscrisse al PNF[3] e prese parte allo squadrismo e poi alla marcia su Roma. Inquadrato in seguito nella MVSN gli fu assegnato il grado di centurione[1]. Fu poi promosso primo seniore della 74ª Legione CC.NN. "Taro".

Oltre che militare Del Grosso fu anche un valente ciclista, nel 1923 vinse il campionato italiano di velocità dilettanti.[4][5] In virtù dei risultati conseguiti si guadagnò la partecipazione ai Giochi olimpici di Parigi del 1924[6] difendendo i colori dell'Italia sia nella gara dei 50 chilometri, sia nella gara di velocità dove si qualificò per le semifinali eliminato dalla futura medaglia d'argento Jacob Meijer, e nella cui classifica finale risultò ottavo.[7] Tornato dai Giochi passò al professionismo dove corse sino al 1928 senza tuttavia raggiungere risultati di rilievo.[8]

Con l'inizio della guerra d'Etiopia rinunciò alla promozione a 1º seniore per partire volontario per la guerra d'Etiopia con la 180ª Legione CC.NN. "Alessandro Farnese" di Parma prendendo parte alla battaglia di Passo Uarieu nel corso della quale fu decorato con un'altra croce di guerra.

Nuovamente volontario[9] nella guerra civile spagnola, assunse inizialmente il comando della bandera "Lupi"[10] del 5º gruppo banderas inserito nella 2ª divisione CC. NN. "Fiamme nere".

Assunse in seguito il comando dell'824ª bandera "Tembien" e il 13 marzo 1937 all'inizio della battaglia di Guadalajara alla guida di un reparto autocarrato che procedeva in avanscoperta lungo la carrettera de Francia raggiunse nella notte il km 83º dove subì l'accerchiamento avversario presso Trijueque da parte della brigata comandata da Enrique Líster, la quale era appoggiata anche da mezzi corazzati sovietici. Del Grosso, nonostante le forti perdite (39 morti e 60 feriti) riuscì ad evitare lo sbandamento del proprio reparto e a ritirarsi portando in salvo i feriti[1]. Del Grosso fu decorato con la terza croce di guerra.

Ufficiale presso il 5º reggimento CC.NN., il 17 luglio 1938, presso Barracas, nelle fasi preparative della Battaglia dell'Ebro mentre si trovava presso la bandera "Lupi" fu ferito a morte da una mitragliatrice nemica. Morì cinque giorni dopo[1].

Nel corso della guerra civile spagnola Del Grosso fu inoltre decorato con due medaglie d'argento al valor militare e una di bronzo.

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale superiore a disposizione di un comando di reggimento, impegnato in aspri combattimenti, si dimostrava intelligente ed ardito collaboratore nell'azione di comando, offrendosi spesso per recasi, sotto intenso fuoco di mitragliatrici e artiglieria, ad illustrare situazioni e a dare direttive ai reparti impegnati. Caduto sul campo un comandante di battaglione assumeva il comando del reparto impegnato in duro combattimento e lo portava decisamente alla conquista degli obiettivi assegnati. In successiva ardita operazione neutralizzava, con l'abile e deciso impiego del proprio battaglione, un improvviso attacco nemico facilitando così il conseguimento di brillanti risultati.»
— Ebro 13 marzo 1938-XVI[11]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Sempre distintosi in tutte le azioni precedenti per valore personale e perizia, sia quale comandante di battaglione che quale ufficiale superiore a disposizione. Più volte incaricato di rischiose missioni e di difficili compiti, li portava sempre brillantemente a termine. Nel dirigere valorosamente l'azione di un battaglione per la occupazione di importanti posizioni rimaneva ferito a morte, ma manteneva contegno stoico e sereno destando l'ammirazione dei dipendenti»
— Barracas - 17 luglio 1938-XVI[11]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di battaglione mentre guidava il suo reparto all'attacco di una posizione avversaria munitissima, attaccato da tergo da altra posizione pure fortemente guarnita, con ammirevole serenità, pur nelle forti perdite subite dal suo reparto, guidava con perizia e accortezza le sue compagnie, così da riuscire, in momento quanto mai critico della lotta, ad aggirare la posizione ed a trascinarvi, col suo valore personale e con l'esempio, il suo battaglione, conquistandole e inseguendo quindi il nemico col fuoco delle sue armi.»
— Campo della Adrenilla, 23 agosto 1937-XV[11]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Esempio di calma e coraggio ai dipendenti manteneva saldamente una importante posizione ripetutamente attaccata.»
— Monte Corno di Vallarsa, ottobre 1918[11]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Percorreva ripetutamente zone scoperte, battute da fucileria nemica, per assicurare i collegamenti, dimostrando sprezzo del pericolo ed elevato senso del dovere.»
— Amba Tzelà, 21 gennaio 1936-XIV[11]
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di battaglione dimostrò in ogni contingenza coraggio, serenità e perizia. Attaccato mentre era di avanguardia autocarrata seppe disimpegnarsi prontamente e bene, respingendo il nemico ed infliggendogli gravi perdite.»
— Strada di Francia km 83, Trijueque - 10-11-12-13-marzo 1937-XV[11]
  1. ^ a b c d http://www.parmaelasuastoria.it/ita/De%20Acii-Del%20Verme.aspx?idMostra=38&idNode=242#DEL Archiviato il 21 gennaio 2016 in Internet Archive. GROSSO FRANCESCO
  2. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=e-1926%20vol_2/e-1926%20vol_2_00000056.JPG
  3. ^ Morini, p. 106.
  4. ^ LA POLVEROSA PEDALATA ITALIANA D'EPOCA, su lapolverosa.eu. URL consultato il 16 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2015).
  5. ^ HOME, su borgodelpozzo.it. URL consultato il 16 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
  6. ^ Contrada Trinità....San Secondo Parmense, su borgodelpozzo.it. URL consultato il 15 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2015).
  7. ^ Ciclismo en pista - Francesco Del Grosso (Italia), su los-deportes.info. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  8. ^ Cycling Archives, Francesco Del Grosso, su sitodelciclismo.net. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  9. ^ Morini, p. 178.
  10. ^ Copia archiviata, su borgodelpozzo.it. URL consultato il 27 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2015).
  11. ^ a b c d e f http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/#
  • Franco Morini, Parma in camicia nera, Edizioni Zara, Parma, 1987

Collegamenti esterni

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