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Epinotia tedella
Epinotia tedella (Clerck, 1759) è un lepidottero appartenente alla famiglia Tortricidae), diffuso in Europa; si tratta di una minatrice fogliare dell'abete rosso.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Adulto
[modifica | modifica wikitesto]Il torace nerastro con le ali anteriori bruno giallastre scure con fasce trasversali bianco argentee e le ali posteriori strette di colore grigio con la frangia bianca. L'addome è dello stesso colore del torace. L'apertura alare è compresa tra 13 e 14 mm.
Uovo
[modifica | modifica wikitesto]Di forma subsferica e colore dapprima biancastro e poi giallo grigio fino a rossiccio. La lunghezza è di 0,7 mm.
Larva
[modifica | modifica wikitesto]È di aspetto grigio gialliccio o bruno verdastro o anche giallo sporco. Sul dorso sono visibili due linee rosso brune che la percorrono longitudinalmente. La lunghezza varia tra 9 e10 mm.
Pupa
[modifica | modifica wikitesto]È di colore marrone più o meno intenso, col cremaster costituito da setole non uncinate. La lunghezza è di 6 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Compie una generazione all'anno e sverna come larva matura in una celletta nel terreno oppure dentro grovigli di aghi sulla pianta. Gli adulti sfarfallano da fine maggio agli inizi di agosto. Le larve, minando più di un ago, penetrandovi dalla parte basale, completano lo sviluppo tra fine ottobre e i primi di dicembre.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Rilevanza economica
[modifica | modifica wikitesto]Effetti sulla pianta ospite
[modifica | modifica wikitesto]Aghi minati e disseccati riuniti, con fili sericei, in mazzetti insieme agli escrementi.
Periodo di incidenza
[modifica | modifica wikitesto]Da giugno ai primi di dicembre.
Metodi di lotta
[modifica | modifica wikitesto]Distribuzione di Bacillus thuringiensis var. kurstaki in giugno e luglio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Wing, P., Epinotia tedella, su The Global Lepidoptera Names Index, Londra, Natural History Museum, ISSN 2405-8858 , OCLC 223993023. URL consultato il 20 gennaio 2018.
- ^ (EN) Markku Savela, Epinotia tedella, su Funet. URL consultato il 20 gennaio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pietro Baronio - Università degli studi di Bologna - Facolà di Agraria
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Epinotia tedella