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Beatrice Cori
Beatrice Cori, all'anagrafe Beatrice Cagnoni (Osimo, 20 marzo 1943 – Roma, 8 febbraio 2000), è stata un'annunciatrice televisiva e modella italiana[1], attiva per la Rai dal 1977 al 1999.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Inizia la sua carriera in Rai negli anni settanta. Prima di approdare in televisione era stata fisarmonicista dilettante, insegnante di educazione fisica ed aveva svolto la professione di modella pubblicitaria.
Inizia a lavorare in Rai nel 1973 conducendo sul Programma Nazionale e sul Secondo Programma (le attuali Rai 1 e Rai 2) la rubrica Prossimamente - Programmi per sette sere. Il 4 gennaio 1977 viene assunta in Rai, oltre che come "signorina buonasera", attiva dagli studi di Roma, anche per collaborare a diverse trasmissioni, tra cui Cronache italiane, Sereno variabile e Bella Italia.
Eletta Miss Abruzzo 1978, pur avendo avuto più volte l'occasione di lavorare come attrice e presentatrice, per sua scelta si è dedicata esclusivamente alla mansione di annunciatrice televisiva.
Nel 1980 ebbe anche una breve esperienza di cantante, incidendo un 45 giri dal titolo La Piccola Lulù/Lulù Boy Scout, per la WEA Italiana, dedicato al lungometraggio animato di montaggio dell'omonimo anime giapponese; nello stesso anno prese parte all'Eurovision Song Contest (all'epoca noto come Eurofestival), svoltosi nei Paesi Bassi a L'Aia, come introduttrice di Alan Sorrenti, rappresentante dell'Italia a quell'edizione della kermesse canora europea.
Alta, bionda, formosa e molto fotogenica, con un timbro di voce delicato ed ammiccante, dotata di particolare sex appeal, Beatrice Cori fu ritenuta da tutti, negli anni ottanta e novanta, l'annunciatrice vamp[2] per eccellenza, ruolo che in precedenza era stato attribuito a Mariolina Cannuli.
È rimasto particolarmente famoso un suo annuncio di una partita di calcio del Mondiale Italia '90, nel quale apparve con un ampio e prorompente décolleté, abbinato ad un vestito dalle vistose trasparenze, che le costò una multa e l'allontanamento dal video per qualche giorno[3]. Anche in precedenza a tale episodio, era stata oggetto di richiamo da parte della Rai per aver adottato, nei suoi annunci, delle mises particolarmente audaci e/o eccentriche (se ne ricorda uno in cui la Cori indossava un abito con un papillon di grandi dimensioni o un altro in cui l'annunciatrice indossava un gilet sbottonato con sotto solo un reggiseno), ritenute non consone al ruolo istituzionale attribuito all'epoca alle annunciatrici della TV pubblica italiana.
Nel dicembre del 1998 scopre di essere affetta da un tumore alle ovaie in fase già avanzata, così decide di lasciare la Rai, dimettendosi dall'incarico nella primavera successiva. Non confessa la gravità delle sue condizioni di salute neppure alle colleghe, le quali, venute a conoscenza della situazione solamente nella fase terminale, vengono pregate dalle sorelle della Cori (come racconteranno Rosanna Vaudetti e Nicoletta Orsomando in un'intervista al settimanale Gente), di rispettare il suo isolamento e di ricordarla «bella e allegra come è sempre stata». Così, nel 1999, la Cori lascia il ruolo di annunciatrice per dedicarsi alla salute. Morirà l'anno successivo in una clinica privata romana all'età di 56 anni. È sepolta nel cimitero di Osimo nella tomba di famiglia[4].
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]45 giri
[modifica | modifica wikitesto]- 1980 – La Piccola Lulù/Lulù Boy Scout (WEA Italiana, T 18422)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Beatrice Cori – Biografia, su archivio.raiuno.rai.it, Rai.it, febbraio 2000. URL consultato il 27 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2008).
- ^ VIVA LA RAI, ANCHE SCOLLATA, in la Repubblica, 8 luglio 1990, p. 8. URL consultato il 27 novembre 2010.
- ^ RAI, LA DIVISA ALLE SIGNORE?, in la Repubblica, 8 luglio 1990, p. 21. URL consultato il 27 novembre 2010.
- ^ E' morta Beatrice Cori, annunciatrice della Rai, in la Repubblica, 9 febbraio 2000. URL consultato il 13 ottobre 2017.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Beatrice Cori, su IMDb, IMDb.com.