Assedio di Erice
Assedio di Erice parte delle guerre greco-puniche | |||
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Mappa della colonizzazione della Sicilia. | |||
Data | 277 a.C. | ||
Luogo | Erice | ||
Esito | Vittoria di Pirro | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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Perdite | |||
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L'assedio di Erice del 277 a.C., nell'ambito delle guerre pirriche e delle guerre greco-puniche, vide contrapposti i Cartaginesi e Pirro re d'Epiro.
Pirro, re d'Epiro, giunse nel 278 a.C. quando le città greche di Sicilia lo chiamarono per aiutarli a respingere la pressione cartaginese. Pirro accorse ai richiami dei sicelioti con un esercito di quasi 40000 uomini si diresse in Sicilia dove iniziò la sua espansione nei territori cartaginesi.
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Pirro, entrato da poco in territorio siciliano, si diresse verso Agrigento. Sulla strada incontrò il tiranno di Agrigento, Finzia, che con lui strinse un'alleanza e promise di consegnargli la città di cui era tiranno[1]. Arrivato alla città si unì con l'esercito di Sosistrato, formandone uno di quasi 40000 uomini, e prese, come per Finzia, possesso dei suoi domini che ammontavano a più di trenta città. Con questi alleati sottomise, in ordine cronologico, le città di Eraclea, Azones, Selinunte, Halicyae, Segesta e molte altre città che Diodoro Siculo, fonte principale insieme a Plutarco, non nomina[1].
Svolgimento
[modifica | modifica wikitesto]La città di Erice, posta su un monte, fu subito notata per la sua posizione strategica da Pirro che organizzò il suo esercito per assalirla[1], nonostante fosse ben armata[2]. Dopo aver posto le macchine d'assedio, uccise tutti i Cartaginesi che opposero resistenza organizzando, nel contempo, l'assalto a sorpresa. La battaglia che si scatenò tra Siracusani e Cartaginesi fu cruenta, Pirro promise che, se avesse vinto, avrebbe organizzato giochi in onore di Eracle[2]. La fortezza fu espugnata e, come da promessa, Pirro offrì al dio gare e sacrifici[1][3].
La buona riuscita dell'assedio indusse Pirro, dopo aver lasciato un presidio in Erice, a dirigersi a Iato e successivamente a Panormo e, dopo le continue vittorie, ad affrontare definitivamente i Cartaginesi presso Lilibeo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Primaria
- Diodoro Siculo, Bibliotheca historica.
- Plutarco, Vite parallele, Vita di Pirro.