Utente:Paperoastro/Sandbox4

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da es:Parque nacional de la Caldera de Taburiente

Parque Nacional de la Caldera de Taburiente
Tipo di areaParco nazionale
Class. internaz.II
StatiSpagna (bandiera) Spagna
ProvinceCanarie Santa Cruz de Tenerife
Comuniaaa
Sito istituzionale


Il Parco Nazionale de la Caldera de Taburiente è un'area protetta spagnola situata nell'isola di La Palma (Isole Canarie).

Il parco è situato al centro dell'isola e coincide con la formazione geologica della Caldera de Taburiente, un'antichissima caldera vulcanica del diametro massimo di circa 7 km. Il suo interno si trova fra 600 e 900 metri sul livello del mare, mentre le creste che formano il cerchio roccioso che la circonda raggiunge i 2424 metri nel suo punto più alto (il Roque de los Muchachos) dove si trova uno degli osservatori astronomici più importanti dell'emisfero nord.

La caldera fu dichiarata parco nazionale nel 1954 e Riserva della biosfera nel 2002, insieme al resto dell'isola. Attualmente il parco si estende su una superficie di 46,9 km², che diventano 59,56 km², se si considera anche la Zona periferica di protezione.

Come il resto dell'arcipelago, La Palma è di natura vulcanica e si distingue dalle altre isole per la gran quantità di risorse idriche che possiede, sia sotterranee che superficiali.

L'interno della Caldera de Taburiente

L'origine della Caldera de Taburiente coincide con quella dell'isola de La Palma: l'isola di formò, come il resto delle isole Canarie, dall'emersione di un vulcano sottomarino che, grazie al susseguirsi delle eruzioni, raggiunse un'altezza di circa 3.500 m sul livello del mare. La successiva formazione della caldera può essere avvenuta attraverso due meccanismi: un'eruzione esplosiva che svuotò violentemente l'interno del vulcano, oppure l'apertura di una breccia in un punto basso del cratere che fece defluire rapidamente la lava.


Patrimonio biologico

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Uno dei principali obiettivi della gestione del parco stabiliti nel Plan Rector de Uso y Gestión (PRUG) della Caldera è la messa in opera di programmi di recupero genetico delle specie in pericolo di estinzione della zona, giacché questo parco possiede numerose spese autoctone molte delle quali in pericolo di estinzione.

Pino delle Canarie (Pinus canariensis) .
Cisto della varietà symphytifolius.
Cisto marino (Cistus monspeliensis).
Foresta di Laurisilva.
Aeonium virgineum

La specie che domina e modella il paesaggio è il Pino delle Canarie (Pinus canariensis); una delle peculiarità di questa specie è che esso tollera gli incendi, grazie al suo millenario adattamento al fuoco prodotto dalle eruzioni vulcaniche: la corteccia si brucia, ma l'interno continua a vivere. Affianco al Pino delle Canarie si incontra il Cistus symphytifolius, specie autoctona delle isole Canarie, che, riuscendo a colonizzare suoli molto poveri, si è diffuso sull'inospitale suolo vulcanico dell'isola. Si incontra anche il cisto marino (Cistus monspeliensis) ai cui piedi cresce una pianta parassita praticamente interrata, il Cytinus hypocistis.

All'interno della caldera è presente la laurisilva: formazioni di Myrica faya (faya o haya de Canarias) e erica arborea che nelle Canarie è chiamato monte verde, di grande importanza ecologica è quindi fonte abbondante di humus e agente condensante della foschia che si forma nella caldera, apportando acqua al terreno.

All'interno dei barranco dove l'umidità è più abbondante, incontriamo il resto dei boschi di lauraceae: l'Ilex canariensis, l'alloro della varietà azorica, il barbusano, il viñátigo o il marmolán.

Altre specie frequenti sono il salice canario, il Tajinaste, l'helecho común (Pteris aquilina), l'Aeonium, la Greenovia, l'Aichryson, l'Euphorbia il Senecio kleinia.

Attorno ai 1700 metri di altezza si trovano gli adenocarpi (Adenocarpus viscosus), il cedro delle Canarie, la viola palmera, l'Echium gentianoides e il Teline benehoavensis.

La maggior parte della fauna del parco è formata da artropodi, principalmente insetti, non sufficientemente studiati, tanto che si ignora quante specie differenti possano esserci; come negli altri gruppi tassonomici, le specie endemiche sono numerose. Abbondano le escolopendra, che raggiungono in alcuni casi la lunghezza di un palmo e i ragni lupo. Ad un'altitudine di 2000 metri si trova una grotta dove vive un coleottero endemico di La Palma che ha come particolarità quella di aver perduto gli occhi e la pigmentazione.

I vertebrati sono scarsi e la maggioranza sono specie introdotte dall'uomo con l'eccezione dei pipistrelli, di alcuni anfibi e dei rettili. Sono diffusi tra i mammiferi l'arruí (pecora crinita), capre e lepri che costituiscono una minaccia per le piante endemiche, alcune razze di gatti randagi e quattro specie di pipistrelli come il Molosso di Cestoni (Tadarida teniotis). Fra gli uccelli sono diffusi il gheppio canario (Falco tinnunculus canariensis), il piccione selvatico canario (Columba livia canariensis]], la Columba junoniae (chiamata in spagnolo paloma rabiche), il corvo palmero Pyrrhocorax pyrrhocorax barbarus, il corvo imperiale delle Canarie (Corvus corax tingitanus), il merlo (Turdus merula agnetae]], la cinciallegra palmera (Parus caeruleus palmensis) e la capinera (Sylvia atricapilla atricapilla). Fra gli anfibi nel parco è diffusa la raganella meridionale (Hyla meridionalis). Rettili: la Tarentola delalandii (una specie del genere tarentola) e una specie di lucertole endemiche dell'isola Gallotia galloti palmae).

Véase también

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Enlaces externos

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