Sulaiman Shikoh

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Suleiman Shikoh
Miniatura del 1652
Shahzada dell'impero Moghul
Governatore di Thatta
In carica1649 –
1651
Governatore di Awadh
In carica1655 –
1657
Comandante in capo dell'esercito di Dara Shikoh
In carica1641 –
1650
NascitaSultanpur, 15 marzo 1635
MorteForte di Gwalior, 16 maggio 1662
Luogo di sepolturaCimitero dei traditori di Gwalior
DinastiaMoghul
PadreDara Shikoh
MadreNadira Banu Begum
ConsorteAnup Kanwar
Jiya Begum
FigliSalima Banu Begum
Junaid Shikoh
Fatima Banu Begum
ReligioneIslam sunnita

Mirza Suleiman Shikoh (in persiano سُلَیمان شِکوہ‎; Sultanpur, 15 marzo 1635Forte di Gwalior, 16 maggio 1662) è stato un principe indiano della dinastia Moghul. Era figlio del pretendente al trono Dara Shikoh, ma, come suo padre, fu catturato e giustiziato da suo zio, l'imperatore Aurangzeb.

Sulaiman Shikoh nacque il 15 marzo 1635 a Sultanpur, come primogenito di Dara Shikoh, figlio maggiore dell'imperatore Moghul Shah Jahan dalla sua consorte favorita Mumtaz Mahal, e di sua moglie, Nadira Banu Begum, la quale, come figlia di Parviz Mirza e Jahan Begum, aveva sangue reale Moghul da entrambi i lati. Aveva tre fratelli e tre sorelle minori[1].

Nel 1642, suo padre fu designato come erede al trono, con Sulaiman come potenziale secondo in linea di successione. Tuttavia, nel 1658, il fratello minore di Shah Jahan, Aurangzeb, depose Shah Jahan e iniziò una guerra civile per il trono. Il 29 maggio 1658, Data Shikoh perse la decisiva battaglia di Samugarh e, alla fine, tentò la fuga attraverso il passo Bolan insieme alla moglie, che morì nella traversata, e ai due figli sopravvissuti, Sipihr Shikoh e Jahanzeb Begum, mentre Sulaiman si rifugiò a Srinagar, nel Garhwal. Tuttavia, l'anno dopo Dara Shikoh fu catturato e giustiziato. Mentre Aurangzeb risparmiò Sipihr, Sulaiman, in qualità di erede, rappresentava una minaccia[2][3][4][5][6][7].

Aurangzeb incaricò quindi Raja Jai Singh di intercedere presso Prithvi Pat Shah, Raja di Garhwal, per ottenere la consegna di Sulaiman, ma ottenne ripetuti rifiuti[3][4][5][6][7]. Quando poi Aurangzeb corruppe un ministro di Pat Shah perché avvelenasse Sulaiman e il complotto fu scoperto e il ministro decapitato, Pat Shah minacciò di ribellarsi ai Moghul. Tuttavia, l'esecuzione di un ministro indù per proteggere un principe straniero, nonché mussulmano, alimentò il risentimento contro il Raja. All'interno, i ribelli si riunirono intorno al figlio di Pat Shah, Medni Shah, mentre all'esterno la capitale fu posta sotto assedio da un esercito guidato da Ram Singh, figlio di Jai Singh[7][8]. Sebbene Pat Shah continuasse a giurare che avrebbe protetto Sulaiman fino alla morte, il principe scelse di lasciare la città, tentando una fuga notturna con lo scopo di raggiungere il Tibet. Fu però tradito, catturato e consegnato a Medni Shah e RAM Singh. Sebbene alcune fonti suggeriscono che a tradire Sulaiman sia stato lo stesso Pat Shah, molte altre lo ritengono innocente. Suo figlio, per il suo tradimento, fu esiliato a Delhi, dove morì nel 1662[6][7][9].

Il 5 gennaio 1661, Suleiman fu condotto davanti ad Aurangzeb, in catene. I resoconti descrivono il principe come tanto dignitoso da commuovere chi lo vide, tanto che l'imperatore gli offrì salva la vita[2][8]. Sulaiman rifiutò, dicendo che preferiva morire subito piuttosto che languire in prigione. Irritato, Aurangzeb decise invece di rinchiudere Sulaiman nel forte di Gwalior e destinarlo a una morte lenta e prolungata, facendolo avvelenare gradualmente con dosi sempre più elevate di oppio. Tuttavia, un anno e mezzo dopo Suleiman era ancora vivo e in salute, così il 16 maggio 1662 Aurangzeb ordinò che venisse strangolato. Fu poi sepolto nel locale cimitero, nella zona destinata ai traditori, dove fu sepolto anche suo zio Murad Bakhsh[2].

Suleiman Shikoh aveva diverse consorti, ma ne sono note solo due:[10]

Suleiman Shikoh aveva almeno un figlio e due figlie:[11][12]

  • Salima Banu Begum. Sposò il principe Moghul Muhammad Akbar, da cui ebbe Neku Siyar, che fu pretendente al trono;
  • Junaid Shikoh, morto infante;
  • Fatima Banu Begum. Sposò Khwaja Bahauddin, figlio di Khwaja Parsa.
  1. ^ Waldemar Hansen, The Peacock Throne: the drama of Mogul India, Repr, Motilal Banarsidass, 1996, p. 121, ISBN 978-81-208-0225-4.
  2. ^ a b c (EN) Ananth Karthikeyan, Sulaiman Shikoh, The Refugee Prince, su DNA India.
  3. ^ a b (EN) Muḥammad Hāshim Khāfī Khān, Muntakhab-ul Lubab, Sang-e-Meel Publications, 2006, ISBN 978-969-35-1882-5.
  4. ^ a b (EN) Jean-Baptiste Tavernier, Travels in India, Cambridge University Press, 10 maggio 2012, ISBN 978-1-108-04602-2.
  5. ^ a b (EN) Niccolò Manucci, Storia do Mogor: or, Mogul India, 1653-1708. by Niccolao Manucci. Translated with introd. and notes by William Irvine, Editions Indian, 1967.
  6. ^ a b c (EN) François Bernier, Bernier's Voyage to the East Indies: Containing the History of the Late Revolution of the Empire of the Great Mogul : Together Whith the Most Considerable Passages for Five Years Following, in Thet Empire : to which is Added a Letter to the Lord Colbert, Touching the Extent of Indostan ... with an Exact Description of Delhi and Agra, 1670.
  7. ^ a b c d (EN) Kalika Ranjan Qanungo, Dara Shukoh, S. C. Sarkar, 1952.
  8. ^ a b (EN) Ajay Singh Rawat, Garhwal Himalaya: A Study in Historical Perspective, Indus Publishing, 2002, ISBN 978-81-7387-136-8.
  9. ^ (EN) Henry George Walton, British Garhwal: A Gazetteer ..., 1910.
  10. ^ (EN) Rekha Misra, Women in Mughal India: (1526 - 1748 A.D.), Munshiram Manoharlal, 1967, p. 157, ISBN 978-81-215-0347-1.
  11. ^ Nagendra Kr Singh, Encyclopaedia of Muslim Biography: S-Z (2001), p.74
  12. ^ Muḥammad Sāqī Mustaʻidd Khān, Jadunath Sarkar, Maāsir-i-ʻĀlamgiri: a history of the emperor Aurangzib-ʻl̀amgir (reign 1658-1707 A. D.) (1947), p.103

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]