Sindrome da idrocuzione

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La sindrome da idrocuzione è una violenta stimolazione dovuta all'impatto della cute con acqua fredda, ad esempio durante un tuffo, che riduce drasticamente la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. In alcuni casi può portare alla perdita di coscienza, causare il vomito o l'arresto cardiorespiratorio.[1]

Origine del termine

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Date le analogie cliniche riscontrate con gli incidenti mortali dovuti all'elettricità, il professore G. Lartigue ha creato il neologismo idrocuzione, similare al termine elettrocuzione.[2]

Il termine è principalmente utilizzato nella patologia forense.[3][4]

Il più delle volte la sincope è preceduta da sintomi chiamati "segnali di allarme". Questi sono:

  • Stato di torpore o ottundimento.
  • Sensazione di vertigini e ronzio nelle orecchie.
  • Mal di testa.
  • Fatica.
  • Arrossamento della pelle con prurito e sensazione di calore, generalmente sull'addome e sulla parte interna delle braccia e delle gambe.
  • Deficit dell'acuità visiva con visione offuscata.
  • Dolore a localizzazione variabile che si manifesta sotto forma di gonfiore, crampi muscolari o dolori articolari.
  • Erezione dei follicoli piliferi (pelle d'oca).
  1. ^ Síndrome de Asfixia Sumersión (PDF), su scielo.isciii.es.
  2. ^ null Lartigue, [Hydrocution in surface swimming and in deep dive], in Annali Di Medicina Navale, vol. 59, n. 4, 1954-07, pp. 349–368. URL consultato il 23 settembre 2022.
  3. ^ Idrocuzione e annegamento post prandiale, su www.biologiamarina.eu. URL consultato il 23 settembre 2022.
  4. ^ Giancarlo Umani Ronchi e Giorgio Bolino, Asfissie meccaniche violente, Giuffrè Editore, 2006, ISBN 978-88-14-12412-9. URL consultato il 23 settembre 2022.
  • Giancarlo Umani Ronchi, Giorgio Bolino, Asfissie meccaniche violente, Giuffrè Editore (2006)

Collegamenti esterni

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