Simone I Sanclemente

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Simone Sanclemente
Barone di Inici
Stemma
Stemma
Investitura22 febbraio 1507
PredecessoreTitolo inesistente
SuccessoreGiuseppe Sanclemente
TrattamentoDon
Altri titoliRegio cavaliere
NascitaTrapani, c. 1460
MorteTrapani, 1541
SepolturaCappella Sanclemente
Luogo di sepolturaChiesa di San Domenico
DinastiaSanclemente
PadreGiovanni Sanclemente
MadreBartolomea Mannina
ConiugiDiana Ponte
Francesca Sieri Pepoli
FigliGiuseppe
Giovanni
Francesco
Nicola
Bartola
Eleonora
Giacoma
Margherita
Bartolomea
Eufemia
ReligioneCattolicesimo

«Trapani fu scissa ed insanguinata dalla contesa tra Simone Sanclemente e Giacomo Fardella.»

Simone Sanclemente e Mannina (Trapani, c. 1460Trapani, 1541) è stato un nobile e politico italiano. Nel 1516 fu de facto signore di Trapani[1].

Origini familiari

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Era figlio del cavaliere Giovanni Sanclemente e della nobildonna Bartolomea Mannina e Naso, figlia di Simone Mannina e di Costanza Naso e Sieri Pepoli, che gli portò in eredità la Tonnara di Scopello e il territorio di Inici[2]. Suo padre discendeva dalla famiglia Santcliment, sua madre dalle famiglie Mannina, Chiaramonte, Naso e Sieri Pepoli.

Regio consiliario, tenente capitano di Trapani[2] e barone di Inici[3], fu nominato e inviato come ambasciatore della città più volte presso il re Ferdinando il Cattolico, presso l'imperatore Carlo V d'Asburgo e diversi viceré[4].

Fu senatore di Trapani nel 1503-1504[5] e tenne in detta città la carica di capitano di giustizia negli anni 1505-1506[5], nel biennio 1507-1508[6] e ancora nel 1516, rinunziando però in seguito a tale carica[7].

Durante la rivolta del 1516, appoggiato da Giovanni Sieri Pepoli, barone di Recalcata, osteggiò i Fardella ponendosi a capo di una delle due fazioni che si contesero il controllo sulla città[2][8].

Fu nuovamente senatore di Trapani nel 1526-1527[9],

Nel 1529 fu sindaco di Trapani e vice portolano della città nel 1532[10].

Nel 1535 fu inviato insieme a Gaspare Fardella come sindaco e ambasciatore della città di Trapani al Parlamento siciliano convocato da Carlo V d'Asburgo[11].

Nel biennio 1536-1537 tornò a ricoprire la carica di senatore di Trapani[12]

Matrimonio e figli

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Sposò in prime nozze Diana Ponte[13], in seconde nozze Francesca Sieri Pepoli[14]. Ebbe numerosi figli:

  • Nicola, sposò Caterina Fardella. Ebbe due figli naturali, Federico e Antonia.
  • Bartola, sposò Cristoforo Fardella barone di Fontanasalsa.
  • Eleonora, sposò Vito Di Vincenzo.
  • Giacoma, sposò Francesco Di Vincenzo.
  • Margherita, sposò Giova Pietro Di Ferro.
  • Bartolomea, sposò Giovanni Sieri Pepoli barone di Recalcata, figlio di Giovanni[4]
  • Eufemia, sposò un membro della famiglia Ravidà.

Monumento funebre

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La tomba di Simone Sanclemente è collocata nella cappella di famiglia presso la chiesa di san Domenico a Trapani.

particolare epitaffio particolare

Recita l'epitaffio:

«Clare Simon atavis patrie lux stemma triquetre Sancti Clementis gloria summa domus robore et astrea virtute insignis et armis ingenio claro sanguine divitijs orbe tuis meritis pleno positisque sepulchri ossibus hinc celo restituendus ab is (O nobile Simone, per gli antenati e per la siciliana patria splendore e nobiltà, somma gloria della casa Sanclemente, per il vigore e la stellare virtù insigne, e per l'abilità nei combattimenti, l'illustre sangue e le ricchezze; essendo piena la terra dei tuoi meriti, sei da restituire al cielo, da qui, da queste ossa deposte nel sepolcro.

  1. ^ Giuseppe Monroy, Storia di un borgo feudale del Seicento: Paceco, Trapani, Officina Tipografica Editoriale Radio, 1929, pp. 43-44.
  2. ^ a b c d e Salvatore Accardi, Il testamento di Allegranza Sanclemente (PDF), su trapaniinvittissima.it, p. 2 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  3. ^ Giuseppe Castronovo, Erice oggi Monte San Giuliano in Sicilia, memorie storiche, prima parte, Palermo, 1872, p. 159.
  4. ^ a b Salvatore Accardi, I Sieri Pepoli, parte quarta (PDF), su trapaniinvittissima.it, p. 66. URL consultato il 1º giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  5. ^ a b Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, Pietro Bentivegna, 1759, p. 393.
  6. ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, Pietro Bentivegna, 1759, p. 394.
  7. ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, Pietro Bentivegna, 1759, p. 395.
  8. ^ Salvatore Accardi, I Sieri Pepoli, parte quarta (PDF), su trapaniinvittissima.it, p. 60. URL consultato il 1º giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  9. ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, Pietro Bentivegna, 1759, p. 396.
  10. ^ Stefano Fontana, Il '500 a Trapani (PDF), su trapaninostra.it, p. 23.
  11. ^ Carlo Guida, Trapani durante il governo del viceré Giovanni de Vega (PDF), su trapaninostra.it, p. 37n.
  12. ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, Pietro Bentivegna, 1759, p. 397.
  13. ^ Salvatore Accardi, I Sieri Pepoli, parte quarta (PDF), su trapaniinvittissima.it, p. 62. URL consultato il 1º giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  14. ^ Salvatore Accardi, I Sieri Pepoli, parte quarta (PDF), su trapaniinvittissima.it, p. 70. URL consultato il 1º giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2013).
  15. ^ (ES) Pier Luigi Nocella, Tradición, familias y poder en Sicilia (siglos XVIII-XX), su ebuah.uah.es, p. 291.
  16. ^ Stefano Fontana, Il '500 a Trapani (PDF), su trapaninostra.it, p. 27.
  17. ^ a b Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, Pietro Bentivegna, 1759, p. 398.
  18. ^ Francesco Maria Emanuele Gaetani, Della Sicilia nobile, parte terza, Palermo, Pietro Bentivegna, 1759, p. 400.