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Laccodrosophiliti
Laccodrosophiliti Grimaldi, 1990, è un piccolo gruppo insetti dell'ordine dei Ditteri (Brachycera: Drosophilidae). È la più piccola delle due infratribù in cui si suddivide la sottotribù dei Drosophilina e comprende solo dieci specie.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Grimaldi (1990) definisce, per questo raggruppamento, i seguenti caratteri differenziali[1]:
- vitta frontale di colore bruno-nerastro, finemente striata e glabra (Laccodrosophila) oppure rivestita da una fitta peluria composta da peli lunghi ed eretti (Zapriothrica);
- carena molto stretta e poco rilevata rispetto alle depressioni in cui alloggiano le antenne;
- pulvilli provvisti di numerose retineriae di forma spatolata;
- ovopositore allungato e retrattile telescopicamente, provvisto all'apice di pochi sensilli a forma di dente e di colore scuro.
Sistematica
[modifica | modifica wikitesto]Questo taxon è stato definito da Grimaldi (1990) nell'ambito di una revisione della sistematica della famiglia dei Drosophilidae, suddividendo la sottotribù Drosophilinae in due gruppi di generi sulla base delle relazioni filogenetiche. Grimaldi individua un'affinità più stretta fra i generi Laccodrosophila e Zapriothrica rispetto agli altri generi della sottotribù. In precedenza, Okada (1989) aveva collocato entrambi i generi come incertae sedis nei Drosophilinae, escludendoli perciò da tutte le tribù in cui aveva suddiviso la sottofamiglia[2].
Nel complesso, nei Laccodrosophiliti sono comprese dieci specie[3][4]:
- Laccodrosophila Duda, 1927
- L. atra Duda, 1927
- L. flavescens Wheeler, 1957
- L flavipes Duda, 1927
- L. heedi Wheeler, 1957
- Laccodrosophila takadai Wheeler, 1968
- Zapriothrica Wheeler, 1956
- Z. dispar (Schiner, 1868)
- Z. hirta Wheeler, 1959
- Z. nudiseta Wheeler, 1959
- Z. salebrosa Wheeler, 1968
- Z. sternalis Wheeler, 1959
Sulla base delle relazioni filogenetiche scaturite dalla sua analisi, Grimaldi inserisce nei Laccodrosophiliti anche la specie Drosophila xiphophora Pipkin[5] mantenendone invariato il nome. Il nome xiphophora, che nella pubblicazione di Grimaldi ricorre 16 volte, è presumibilmente un errore ortografico, in quanto non ha riferimenti nel TaxoDros e nel BioSystematic Database of World Diptera né come nome valido né come nome errato. Nelle due banche dati si fa invece riferimento a Drosophila xiphiphora Pipkin, 1964, riportato come nome valido[6][7]. La collocazione sistematica di questa specie resta incerta e controversa: l'accertamento di una stretta relazione di D. xiphiphora con i generi Zapriothrica e Laccodrosophila avrebbe dovuto portare ad una revisione dello status di questa specie, con la collocazione in uno dei due generi dei Laccodrosophiliti o con la definizione di un nuovo genere, atto non formalmente eseguito da Grimaldi, il quale cita solo la collocazione come specie incertae sedis nell'ambito del genere Drosophila da parte di Wheeler (1981). Il BioSystematic Database of World Diptera, pur non trattando le relazioni filogenetiche e la tassonomia all'interno delle famiglie, riporta come nome valido della specie Drosophila (Drosophila) xiphiphora, ratificando de facto la collocazione nel sottogenere Drosophila. Il TaxoDros riporta invece la specie D. xiphiphora come incertae sedis nell'ambito del genere Drosophila confermando pertanto la precedente collocazione operata da Wheeler.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Tutti i Laccodrosophiliti sono endemici dell'ecozona neotropicale, presenti, alcuni, nell'America centrale e, la maggior parte, nel Sudamerica[4]. Anche la specie Drosophila xiphiphora, a prescindere dal suo inquadramento tassonomico, è neotropicale, presente a Panama[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Grimaldi (1990), p. 115.
- ^ Toyohi Okada, A proposal of establishing tribes for the family Drosophilidae with key to tribes and genera (Diptera) (PDF) [collegamento interrotto], in Zoological Science, vol. 6, 1989, pp. 391-399. URL consultato il 9 aprile 2010.
- ^ Gerhard Bächli, Classification, in Taxodros. The database on Taxonomy of Drosophilidae, Universität Zürich, 2010. URL consultato il 13 aprile 2010. (In inglese)
- ^ a b BioSystematic Database of World Diptera (chiave di ricerca nel campo Name: Laccodrosophila Zapriothrica, opzione Match any words between fields (OR)).
- ^ Nessun riferimento all'anno.
- ^ Gerhard Bächli, Search for Unique short form: xiphiphora, in TaxoDros, The database on Taxonomy of Drosphilidae, Universität Zürich, 2010. URL consultato il 13 aprile 2010. (In inglese).
- ^ a b (EN) N.L. Evenhuis; T. Pape; A.C. Pont; F.C. Thompson, BDWD Nomenclator Detail Record - Drosophila xiphiphora Pipkin, 1964, in N.L. Evenhuis, T. Pape, A.C. Pont, F.C. Thompson (eds.) BDWD, BioSystematic Database of World Diptera, Systema Dipterorum, Natural History Museum of Denmark, University of Copenaghen, 2009. URL consultato il 13 aprile 2010.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David Grimaldi, A phylogenetic, revised classification of genera in the Drosophilidae (Diptera), in Bulletin of American Museum of Natural History, vol. 197, 1990, pp. 1-139. URL consultato il 23 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2013).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gerhard Bächli, TaxoDros, The database on Taxonomy of Drosophilidae, su taxodros.uzh.ch, Universität Zürich, 2010. URL consultato il 13 aprile 2010.
- (EN) N.L. Evenhuis; T. Pape; A.C. Pont; F.C. Thompson, BDWD, BioSystematic Database of World Diptera, in Systema Dipterorum, Natural History Museum of Denmark, University of Copenaghen, 2009. URL consultato il 13 aprile 2010.