Khanzada Begum

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Khanzada Begum
Miniatura tratta dal Baburnama, raffigurante la riunione a Kunduz, nel 1511, fra Khanzada e suo fratello Babur
Imperatrice consorte dell'Impero Shaybanide
In carica1501 –
1510
NascitaAndijan, Fergana (oggi Uzbekistan), 1478
MorteQandahar, Afghanistan, settembre 1545
Luogo di sepolturaGiardini di Babur, Kabul, Afghanistan
DinastiaTimuride
PadreUmar Shaikh Mirza II
MadreNigar Khanum
ConsorteMuhammad Shaybani
Mahdi Khwaja
FigliKhurram Shah (da Shaybani)
Sultanam Begum (adottiva)
ReligioneIslam sunnita

Khanzada Begum (in hindī खानजादा बेगम, discendente del khan; Andijan, 1478Qandahar, settembre 1545) è stata una principessa indiana, figlia di Umar Shaikh Mirza II, sovrano di Fergana, e sorella di Babur, fondatore e primo sovrano dell'Impero Moghul. Fu imperatrice consorte dell'Impero Shaybanide come moglie di Shaybani Khan e Padshah Begum (prima dama) dell'Impero di suo fratello.

È una figura centrale nelle memorie di suo fratello (Baburnama) e di sua nipote Gulbadan Begum (Humayunnama), dove viene evidenziato lo stretto legame fra lei e Badur e la sua influenza politica sul fratello e i nipoti[1].

Khanzada Begum nacque nel 1478 ad Andijan, nella valle di Fergana. Era figlia di Umar Shaikh Mirza II, principe timuride, e della sua consorte principale, Nigar Khanum, principessa moghulistan. Discendeva dal lato paterno da Tamerlano e da quello materno da Gengis Khan. Aveva un fratello minore, Babur, nato nel 1483[2][3].

Nel 1500, la guerra fra Babur e Muhammad Shaybani, khan ubzeko degli Shaybanidi, raggiunse il suo apice. Dopo aver subito sei mesi di assedio a Samarcanda senza che nessuno dei loro parenti, fra cui Husayn Mirza, sultano Khorasan, offrisse supporto, Shaybani offrì a Babur un accordo secondo cui avrebbe accettato di firmare la pace in cambio della mano di Khanzada. Stremato dall'assedio, Babur fu costretto ad accettare[4].

Tuttavia, il racconto del Baburnama racconta una versione diversa: Babur rifiutò l'accordo e si preparò a fuggire da Samarcanda con la sua famiglia, ma Khanzada fu catturata e sposata da Shaybani con la forza. Invece, lo Shaybaninama e l'Akbarnama menzionano invece che Khanzada s'innamorò, ricambiata, e rimase indietro volontariamente per poter sposare Shaybani[4][5].

In ogni caso, nel 1501 Shaybani sposò Khanzada dopo aver ripudiato la sua precedente moglie, Mihr Nigar Begum, zia materna di Khanzada che lui aveva sposato nel luglio 1500 dopo averla presa come prigioniera di guerra, perché secondo l'Islam un uomo non poteva tenere contemporaneamente come moglie una donna e sua nipote[6]. Shaybani e Khanzada ebbero un figlio, Khurram, che morì infante[7]. Nel 1510, Khanzada fu ripudiata perché nelle dispute fra marito e fratello sosteneva invariabilmente quest'ultimo, al che Shaybani la dichiarò una traditrice e le ordinò di lasciare il palazzo[8].

Nel 1511, Ismail Shah, che aveva sconfitto Shaybani, fece scortare Khanzada a Kunduz, dove poté riunirsi a suo fratello dopo un decennio di separazione[9]. Entro il 1518 sposò Muhammad Mahdi Khwaja, figlio di Muhammad Musa Khwaja, che intorno al 1519 divenne uno stretto alleato di Babur[10].

Khanzada morì nel settembre 1545 a Qandahar, mentre accompagnava suo nipote Humayun a visitare il suo fratellastro Kamran Mirza. Ammalatasi improvvisamente, spirò dopo tre giorni di febbre alta che la portò all'incoscienza[11].

Fu inizialmente sepolta a Qabal-chak, ma dopo tre mesi il suo corpo fu riesumato e inumato accanto a suo fratello nei giardini di Babur, a Kabul[11].

Khanzada ebbe un solo figlio, Khurram Shah, nato dal suo matrimonio con Shaybani, che morì nell'infanzia[7].

In seguito, adottò Sultanam Begum, la sorella minore del suo secondo marito Mahdi, che all'epoca aveva meno di due anni. Khanzada crebbe Sultanam come fosse sua figlia e, nel 1537, la sposò a Hindal Mirza, uno dei figli di suo fratello Babur. La festa di nozze, da lei organizzata, fu descritta come la più sontuosa mai vista, tanto da meritare il nome di "festa mistica", e sia Khanzada che suo marito presentarono agli sposi una serie di doni ricchissimi e "stravaganti"[12].

Cultura popolare

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  1. ^ Annemarie Schimmel, Burzine K. Waghmar e Francis Robinson, The empire of the Great Mughals: history, art and culture, Reaktion books, 2004, p. 145, ISBN 978-1-86189-185-3.
  2. ^ Babur, Salman Rushdie e Babur, The Baburnama: memoirs of Babur, prince and emperor, collana The modern library classics, Modern Library Paperback Edition, Modern Library, 2002, p. 11, ISBN 978-0-375-76137-9.
  3. ^ (EN) Ahmad Shayeq Qassem, Afghanistan's Political Stability: A Dream Unrealised, Ashgate Publishing, Ltd., 28 marzo 2013, p. 21, ISBN 978-1-4094-9942-8.
  4. ^ a b Ruby Lal, Domesticity and power in the early Mughal world, collana Cambridge studies in Islamic civilization, Cambridge University Press, 2005, p. 130, ISBN 978-0-521-85022-3, OCLC ocm60320248.
  5. ^ Babur, Babur Nama: journal of Emperor Babur, collana Penguin classics, First published, Penguin Random House India, 2017, p. 12, ISBN 978-0-14-400149-1.
  6. ^ Lisa Balabanlilar, Imperial identity in the Mughal Empire: memory and dynastic politics in early modern South and Central Asia, collana Library of South Asian history and culture, I.B. Tauris ; distributed in the United States and Canada exclusively by Palgrave Macmillan, 2012, p. 22, ISBN 978-1-84885-726-1, OCLC 751754682.
  7. ^ a b Babur e W. M. Thackston, The Baburnama: memoirs of Babur, prince and emperor, Modern Library pbk. ed, Modern Library, 2002, p. 11, ISBN 978-0-375-76137-9.
  8. ^ Abul Fazl (1977). Volume 1 of The Akbar Nāma of Abu-l-Fazl: History of the Reign of Akbar Including an Account of His Predecessors. p. 222.
  9. ^ Babur, Babur Nama: journal of Emperor Babur, collana Penguin classics, First published, Penguin Random House India, 2017, p. 198, ISBN 978-0-14-400149-1.
  10. ^ The history of Humayun, Reprint, Goodword Books, 2002, p. 251, ISBN 978-81-87570-99-8.
  11. ^ a b The history of Humayun, Reprint, Goodword Books, 2002, p. 175, ISBN 978-81-87570-99-8.
  12. ^ The history of Humayun, Reprint, Goodword Books, 2002, pp. 126-128, ISBN 978-81-87570-99-8.
  13. ^ Dia Mirza, Shabana Azmi And Ronit Roy To Be Part Of TV Series Moghuls. Details Inside, su NDTV.com.