Indice
Godbluff
Godbluff album in studio | |
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Artista | Van der Graaf Generator |
Pubblicazione | 10 ottobre 1975 |
Durata | 37:44 |
Dischi | 1 |
Tracce | 4 |
Genere | Rock progressivo |
Etichetta | Charisma Records |
Produttore | Van der Graaf Generator |
Registrazione | 9 - 29 Giugno 1975 |
Van der Graaf Generator - cronologia | |
Godbluff è il quinto album in studio del gruppo progressive rock inglese dei Van der Graaf Generator. Si tratta del primo album registrato dopo la riformazione della band, avvenuta nel 1975.
Registrato dopo un tour in Francia[1], è il primo LP interamente autoprodotto dalla band. Il sound risulta essere più conciso e essenziale dai precedenti full-length, registrati con il produttore John Anthony. A questo riguardo, Peter Hammill dichiarò: "Non volevamo comporre un nuovo Pawn Hearts con un lungo lato B e pieno di sperimentazioni"[2]. Da questo album, i Van Der Graaf Generator non lavorarono più con produttori esterni.
Il primo rilascio del disco negli Stati Uniti avvenne su Mercury Records. La riedizione del 2005 presenta le performance live di due brani tratti dall'album solista di Hammill The Silent Corner and the Empty Stage (1974), registrati durante il concerto a L'altro Mondo di Rimini il 9 agosto 1975[3].
Grafica
[modifica | modifica wikitesto]La copertina di Godbluff riportava semplicemente il nuovo logo della band – disegnato da John Pasche – e il titolo dell'album, su sfondo nero. Il gruppo avrebbe impiegato il logo anche per i successivi due LP, Still Life (1976) e World Record (1977). La grafica di Godbluff venne parodiata da The Fall sull'album Fall Heads Roll del 2005.
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Su Melody Maker, il recensore affermò che "[Godbluff] rappresenta il sound della metà degli anni Settanta, nel vero senso della parola: scomodo, coerente, incessante, coraggioso".[4] Geoff Barton di Sounds ritenne Godbluff "semplicemente, un acquisto essenziale."[5] Una valutazione negativa apparve sul Lancashire Evening Post nel novembre 1975, dove Bob Papworth definì l'album "una prolissa esibizione di quel tipo di rock volutamente d'avanguardia, che così tanti altri gruppi suonano infinitamente meglio". Bob Papworth aggiunse che "Guy Evans non è capace di suonare la batteria, mentre i sax e i flauti di David Jackson risultano troppo semplicistici per risultare credibili".
Nella sua recensione su AllMusic del 2011, Steve McDonald scrisse: "L'album si apriva con una calma coraggiosa, con il flauto di David Jackson riecheggiante attraverso lo spazio sonoro, a cui si univa la voce di Hammill appena sussurrava le linee di apertura. Stava per arrivare uno Sturm und Drang, ma la musica era stata aperta e i testi avevano sviluppato un maggior focus, spesso abbandonando la metafora in favore di affermazioni più dirette. Godbluff fu un brillante ritorno sulle scene - solo quattro tracce, ma tutte dei classici."[6]
In una recensione di maggio 2002, pubblicata sul magazine Mojo, Julian Cope disse dell'album: "Fu la miglior reunion di sempre. Godbluff era un classico sotto ogni aspetto. Evocava estesi tratti di brughiera, i rifugi in fiamme dei mandriani, orde di pazzi sui carri che distruggono casolari, teste impalate su lance. E Hammill svettava in mezzo a tutto questo, simile a Zarathustra, cercando in maniera disperata e eloquente qualche parvenza di morale dove non ce n'era."[2]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]Testi e musiche di Peter Hammill, eccetto dove indicato.
LP originale[7]
[modifica | modifica wikitesto]- Lato A
- The Undercover Man – 7:23
- Scorched Earth – 9:49 (David Jackson, Peter Hammill)
Durata totale: 17:12
- Lato B
- Arrow – 9:45
- The Sleepwalkers – 10:31
Durata totale: 20:16
Edizione rimasterizzata del 2005[3]
[modifica | modifica wikitesto]- The Undercover Man – 7:23
- Scorched Earth – 9:49 (David Jackson, Peter Hammill)
- Arrow – 9:45
- The Sleepwalkers – 7:59
- Forsaken Gardens (live - bonus track [3]) – 12:23
- A Louse is Not a Home (live - bonus track [3]) – 10:26
Durata totale: 57:45
Formazione [7]
[modifica | modifica wikitesto]- Peter Hammill - voce, pianoforte, chitarra
- Hugh Banton - organo, basso elettrico, voce di supporto
- Guy Evans - batteria, percussioni
- David Jackson - sassofono, flauto, voce di supporto
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Europe in May/June 1975, su vandergraafgenerator.co.uk.
- ^ a b Run For Your Lives! Van Der Graaf Generator, su vandergraafgenerator.co.uk.
- ^ a b c d "Godbluff" Reissue 2005, su discogs.com.
- ^ "Van der Graaf Generator: Godbluff (Charisma)" (JPG), su vandergraafgenerator.co.uk.
- ^ "Graaf's bluff is just enough" (JPG), su vandergraafgenerator.co.uk.
- ^ "Godbluff - Van Der Graaf Generator", su allmusic.com.
- ^ a b https://www.discogs.com/it/Van-Der-Graaf-Generator-Godbluff/release/540750
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Steven McDonald, Godbluff, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Godbluff, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Godbluff, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.