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Fondo musicale Rospigliosi
Il Fondo musicale Rospigliosi è una collezione sette-ottocentesca di musica manoscritta, a stampa, di metodi e di libri di argomento musicale conservata in due istituzioni pistoiesi, l'Archivio Capitolare e la Biblioteca Forteguerriana di Pistoia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il fondo è stato per lo più raccolto e ordinato da Giovan Carlo Rospigliosi (1823-1908), discendente di un ramo della famiglia di papa Clemente IX (Giulio Rospigliosi, 1600-1669).[1][2][3][4] Giovan Carlo si dilettava di canto (aveva una voce baritonale), e obbedendo alla tendenza della cultura alto-borghese ottocentesca di rifornire le biblioteche private di musiche da eseguire nei colti salotti[5], acquisì e commissionò vari pezzi musicali (soprattutto canori) per animare le serate mondane dei suoi palazzi (quello di via Ripa del Sale a Pistoia, e le ville di Candeglia a Spicchio e di Gello).[1]
Collezionò anche numerosi libretti, arie singole e opere complete per canto e pianoforte, tratte dalle rappresentazioni del Teatro dei Risvegliati, di cui era un abbonato.[1][3] Il suo posseduto musicale si ampliò quando integrò l'immenso patrimonio della sua famiglia, che fu una delle più prodighe mecenati di Pistoia dal 1635 in poi.[1] La cospicua raccolta, tenuta ordinata[7] (esistono tre accurati inventari redatti da Giovan Carlo[8]) rimase proprietà degli eredi Rospigliosi fino agli anni '70 del Novecento, quando il sacerdote pistoiese Umberto Pineschi convinse Clemente Rospigliosi a donare le carte più antiche all'Archivio Capitolare. Lo stesso Clemente, successivamente (nel 1982), decise di donare il resto al Comune di Pistoia, che tutt'oggi lo conserva alla Biblioteca Forteguerriana.[1][3][4]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]In tutto, il fondo consta di 4668 unità: 4116 sono alla Forteguerriana, 552 all'Archivio Capitolare.[1] Gli oggetti più antichi, manoscritti, risalgono al mecenatismo dei Rospigliosi, con molte musiche di compositori attivi nel Settecento, sia a livello locale tra Pistoia, Pisa e Firenze (per esempio Giovan Gualberto Brunetti, Charles-Antoine Campion, Giuseppe Gherardeschi, Christian Joseph Lidarti) sia a livello nazionale (come Giovanni Battista Sammartini, Niccolò Jommelli e Giuseppe Farinelli), in gran parte conservati oggi all'Archivio Capitolare per la loro natura prevalentemente sacra.[4] Alla Forteguerriana rimane però il manoscritto dell'Ercole in Tebe di Jacopo Melani del 1661 di origine teatrale.[3][2] Lo zoccolo duro della collezione si basa sulle acquisizioni ottocentesche di Giovan Carlo, ed è costituito da alcune arie composte per lui dal canzonista locale Raffaello Bertini (di cui la Forteguerriana conserva i manoscritti)[1]; da numerosi libretti d'opera (di quasi tutti gli autori rappresentati a Pistoia dal 1868 al 1902, da Rossini a Mabellini, da Mercadante a Massenet, da Pacini a Gounod, da Meyerbeer a Bellini, da Donizetti a Bizet, da Auber a Verdi, autore verso cui Giovan Carlo provò una forte affinità risorgimentale)[1]; da edizioni stampate di arie canore (adatte alla estensione baritonale di Giovan Carlo ma anche per altri tipi di voce) tratte da miscellanee e raccolte coeve, spesso con accompagnamento del pianoforte; da intere opere liriche ottocentesche ridotte per canto e pianoforte (libretti, pezzi canori e opere ridotte sono alla Forteguerriana)[3]; e da pubblicazioni di argomento musicale (oggi all'Archivio Capitolare), come trattati dei teorici otto-novecenteschi (di, per esempio, Abramo Basevi e Riccardo Gandolfi) ed epistolari e scritti di compositori (per esempio lettere di Bellini in un'edizione del 1882, e le Memorie artistiche di Pacini pubblicate tra il 1865 e il 1872).[4][3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Teresa Dolfi, Luciano Vannucci (a cura di), Catalogo del Fondo Musicale Rospigliosi, Lucca, LIM, 2011.
- ^ a b Scheda del fondo, su Sito Ufficiale della Biblioteca Forteguerriana.
- ^ a b c d e f Scheda del Fondo Rospigliosi alla Forteguerriana, su CeDoMus.
- ^ a b c d Scheda del Fondo Rospigliosi all'Archivio Capitolare, su CeDoMus.
- ^ Una tendenza alla moda di cui parla anche Carl Dahlhaus, La musica dell'Ottocento, Scandicci (FI), La Nuova Italia, 1990, p. 47.
- ^ La sonata è digitalizzata integralmente sul Sito Ufficiale dell'Archivio Capitolare
- ^ Francesca Rafanelli, Il Palazzo di Ripa del Sale in una descrizione del 1832, Pistoia, Settegiorni, 2011, pp. 55-56.
- ^ Ornella Zini, Il fondo musicale Rospigliosi, in «Le opere e i giorni», III/4 (luglio-dicembre 2000), Pistoia, Diocesi di Pistoia, 2000, pp. 126-137. Vedi una versione in pdf dell'inventario disponibile sul sito dell'Archivio Capitolare.