Fatalità (Ada Negri)
Fatalità | |
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Titolo originale | Fatalità |
Autore | Ada Negri |
1ª ed. originale | 1892 |
Genere | raccolta |
Sottogenere | poesia |
Lingua originale | italiano |
Fatalità è la raccolta poetica d'esordio della scrittrice Ada Negri pubblicata nel 1892 dall'editore Treves a Milano. L'opera ebbe un immediato successo "facendo assurgere la sconosciuta maestrina di Motta Visconti al rango di poetessa nazionale"[1].
In una lettera a Laura Orvieto del 1914 la scrittrice esprimeva il suo stupore per la popolarità così "smisurata" che aveva ottenuto con la sua opera,[2] rimasta la più amata e celebre.
Opera
[modifica | modifica wikitesto]Pur essendo presenti nella raccolta alcune liriche di argomento amoroso, Ada Negri è da considerarsi soprattutto una poetessa sociale e, come esprime nel titolo, "il suo destino è quello di essere la voce del popolo, poiché in esso riconosce la sua origine e la sua appartenenza".[3]
Le liriche contenute nella raccolta sono scritte in endecasillabi alternati a settenari e scanditi dalle rime baciate o alternate.
L'opera ricevette attenzione internazionale. Fu tradotta dal Hedwig Jahn in tedesco con in titolo Schicksal (pubblicata nel 1894 a Berlino). In polacco fu tradotta dapprima da Gabriela Jundziłłowa con il titolo Pieśni niedoli (Varsavia, 1899) e in seguito dalla poetessa Maria Konopnicka col titolo Niedola (Varsavia, 1901, 1904). In lingua armena venne tradotta con in titolo Chakatagir dal padre mechitarista, filologo e traduttore Arsen Ghazikian, che pubblicò la traduzione a Costantinopoli per i tipi di Ō. Barseghean e figli, 1919.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giovanna Bandini, Letteratura italiana, Dizionario delle Opere, A-L, Giulio Einaudi Editore, Torino 1999, pag. 453
- ^ in Dizionario Biografico
- ^ Giovanna Bandini in op., cit., pag. 453
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene il testo completo di Fatalità
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Approfondimenti bibliografici, su italialibri.net.