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Castello di Senarega
Castello di Senarega Castello Senarega-Fieschi Castelli dei Feudi imperiali | |
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Senarega con al centro il castello e la chiesa | |
Ubicazione | |
Stato | Feudi imperiali |
Stato attuale | Italia |
Regione | Liguria |
Città | Valbrevenna |
Coordinate | 44°33′23.26″N 9°07′10.55″E |
Informazioni generali | |
Tipo | castello |
Costruzione | XIII secolo-XV secolo |
Condizione attuale | attualmente chiuso |
Visitabile | sì (esternamente) |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Signoria dei Senarega Signoria dei Fieschi Repubblica di Genova Parrocchia locale Ente Parco dell'Antola |
Funzione strategica | Non difensiva, bensì come dimora residenziale delle varie signorie |
Termine funzione strategica | XVIII secolo |
voci di architetture militari presenti su Teknopedia | |
Il castello di Senarega è un edificio storico situato nel borgo frazionario di Senarega nel comune di Valbrevenna, nella città metropolitana di Genova. Il castello-torre, denominato anche Senarega-Fieschi dal nome delle due principali famiglie nobiliari che si susseguirono nella proprietà, è ubicato nella pendice più alta del borgo e, in particolare la torre, è ben visibile e svettante tra le case e stradine del paese.
L'edificio è sottoposto a vincolo da parte della Soprintendenza per i beni archeologici della Liguria.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Alcune fonti storiche attestano già al XIII secolo la presenza di un primo edificio, probabilmente la torre, che originariamente doveva avere funzione d'avvistamento e di difesa del piccolo borgo di Senarega. Furono ancora i signori di Senarega che, nel XV secolo, costruirono l'attiguo palazzetto nelle forme semplici e squadrate.[2]
La proprietà sul borgo, e quindi del castello, passarono dal 1685 ai Fieschi, conti di Lavagna, del ramo di Savignone.[2] Altre fonti attestano invece già il XV secolo come periodo di passaggio delle proprietà.
Durante la lunga signoria fliscana, che perdurò fino al 1797 col Primo Impero francese di Napoleone Bonaparte in Liguria, e che portò alla soppressione dei feudi imperiali, l'edificio era utilizzato con funzioni amministrative e i sotterranei adibiti a prigione. Di proprietà della locale parrocchia dal 1838, intorno agli anni ottanta del Novecento ospitò una comunità di recupero per persone vittime di dipendenza, sino alla chiusura e al successivo inutilizzo del sito.[2]
Nel 2014 il castello è stato acquisito, insieme con il vicino oratorio, in comodato trentennale dall'Ente Parco dell'Antola che, in collaborazione con l'amministrazione comunale valbrevennese e grazie a un finanziamento europeo di 1,2 milioni di euro,[3] ha realizzato il restauro.[4] La gestione è stata affidata all'agriturismo il Pioppo della famiglia Sciutto, che ha affittato le camere ai turisti per alcuni anni per poi passare la gestione a un consorzio d'aziende[5][6] sino al 2021, quando il gestore Orio Sciutto è mancato a 58 anni.[7][8] L'unico residente del borgo al 2023 è il figlio Ettore Sciutto.[9]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La struttura della castello-torre si presenta in uno stile geometrico semplice e lineare, ben inserito nell'insieme delle sottostanti case in pietra formanti il paese, se pur con un buon numero di stanze per la residenza nobiliare. Nel piano terra è ubicato un grande camino a servizio dell'ampia stanza, mentre al piano superiore doveva trovarsi, per l'annerimento dei locali, il forno a legna per la cottura del pane e dei cibi. Da qui si accedeva alla duecentesca torre e ad altre due stanze con feritoie. Il complesso era altresì collegato, attraverso passaggi sotterranei, alla vicina chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Nonostante il castello mai conobbe eventi bellici di rilievo, il palazzetto disponeva di un'apposita stanza delle torture con anelli appesi al soffitto e alle pareti. Inoltre è stata rilevata una botola nel pavimento, coperta da due tavole in legno, dove presumibilmente venivano fatti cadere i condannati i quali, dopo il passaggio in una specie di scivolo tra lame di ferro disposte orizzontalmente, morivano decapitati e gettati in un locale o al di fuori del castello.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vincolo Architettonico, su Liguria Vincoli, Regione Liguria.
- ^ a b c Castello Senarega-Fieschi a Senarega, su fuoriGenova, Città metropolitana di Genova.
- ^ Terre di castelli e dimore difensive: Restauro e recupero funzionale del castello Fieschi Seranega e riqualificazione di spazi ad esso complementari all'interno del borgo di Seranega, su OpenCoesione, Presidenza del Consiglio dei Ministri.
- ^ L'inaugurazione del Castello di Senarega, su Parco Antola, 8 ottobre 2014.
- ^ Giulia Mietta, Parco Antola, riapre i battenti il rifugio escursionistico dentro al Castello di Senarega, in Genova24, 27 luglio 2017.
- ^ Andrea Barsanti, Senarega, dormire nel castello dei Fieschi per una notte... da conte, in Il Secolo XIX, 27 luglio 2018.
- ^ Gilberto Volpara, Pensieri di ritorno da Senarega, in Qui e non solo, 27 agosto 2021.
- ^ Parco Naturale Regionale Ente Parco dell'Antola, Determinazione Dirigenziale n. 36 (PDF), 27 aprile 2015.
- ^ Alberto Bruzzone, Senarega, il paese della Valbrevenna con un solo residente che non vuole arrendersi, in Piazza Levante, 7 settembre 2023.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Castello di Senarega, su catalogo.beniculturali.it, Ministero della cultura.
- Roberto Giuni, Senarega: il castello, su Il sito Web di Senarega (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2007).
- Castello di Senarega, su YouTube, Regione Liguria, 28 gennaio 2015.
- Casa-castello dei Fieschi a Senarega, comune di Valbrevenna, su AltaVallescrivia.it (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2007).
- Antonella Pasquale, Senarega, casa-castello dei Fieschi, su Mondi Medievali.