Indice
Aeroporto di Courchevel
Aeroporto di Courchevel aeroporto | |||||||
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Veduta della struttura aeroportuale | |||||||
Codice IATA | CVF | ||||||
Codice ICAO | LFLJ | ||||||
Nome commerciale | Altiport International de Courchevel | ||||||
Descrizione | |||||||
Tipo | civile | ||||||
Proprietario | Mairie de Saint-Bon | ||||||
Gestore | AFIS, SSLIA | ||||||
Stato | Francia | ||||||
Regione | Rodano-Alpi | ||||||
Posizione | Courchevel (Savoia) | ||||||
Costruzione | 1962 | ||||||
Comandante | Yves Chapuis | ||||||
Reparti | 2 | ||||||
Altitudine | 2 006 m s.l.m. | ||||||
Coordinate | 45°23′45″N 6°37′57″E | ||||||
Mappa di localizzazione | |||||||
Sito web | www.altiport.mairie-courchevel.fr | ||||||
Piste | |||||||
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L'aeroporto di Courchevel (in francese Altiport International de Courchevel), è un piccolo altiporto internazionale situato sulle Alpi francesi, nel dipartimento della Savoia, presso l'omonima località sciistica di Courchevel, compresa nel comune di Saint-Bon-Tarentaise e parte del comprensorio sciistico Les Trois Vallées.[2]
La struttura detiene alcuni primati: è l'aeroporto internazionale più alto d'Europa,[3] nonché tra i più piccoli al mondo come estensione totale e come lunghezza della pista di atterraggio, che misura poco più di cinquecento metri e presenta una forte pendenza;[4][5][6] inoltre, tra gli aeroporti più piccoli al mondo, è tra i pochi a essere servito da voli di linea.[7]
Situato nel cuore delle Alpi francesi, è caratterizzato dalla brevità della pista, la sua pendenza, la collocazione nel particolare contesto orografico e le difficili condizioni di avvicinamento. Per queste peculiarità è stato classificato come settimo aeroporto più pericoloso del mondo dal documentario Most Extreme Airports, trasmesso dal canale televisivo statunitense History.[8]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]A partire dalla metà degli anni cinquanta del Novecento la Savoia divenne ambìta meta turistica del jet set internazionale tanto da dotare piccoli centri come Courchevel e le vicine Méribel e Megève di scali aeroportuali che, per le loro specifiche caratteristiche, verranno in seguito definite altiporti.
L'Aérodrome de Courchevel venne realizzato nel 1962[9] a seguito dello sviluppo dell'omonima stazione sciistica progettata dall'urbanista Laurent Chappis nel 1946. Da allora lo scalo è utilizzato tutto l'anno, compresi i lunghi e nevosi mesi invernali, per aerei da turismo ed elicotteri.
Nel 1992 l'aeroporto ha incrementato la media del flusso di viaggiatori in occasione dei XVI Giochi olimpici invernali, venendo servito da voli di linea della Tyrolean Airways, i cui De Havilland Canada DHC-7 risulterebbero essere stati gli aeromobili più grandi mai transitati nello scalo.[10]
Il 26 luglio 2010 un velivolo di nazionalità americana è stato protagonista di un incidente in fase di atterraggio; il Cirrus SR22 si è schiantato contro il rilievo orografico al termine della pista riportando gravi danni, ma i due passeggeri sono rimasti illesi.[3]
Negli ultimi anni, per via delle più recenti normative di sicurezza, il piccolo altiporto è utilizzato prevalentemente da piccoli velivoli[11] o da elicotteri. Tuttavia, lo scalo effettua regolare attività in tutti i periodi dell'anno ospitando traffico turistico, commerciale e la sede dell'Aéroclub de Courchevel.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Situato all'altitudine di 2 006 m (6 581 ft) sul livello del mare e a 2 km dal piccolo centro di Courchevel, lo scalo è dotato di una torre di controllo, di un hangar da 10 posti, di una stazione di rifornimento carburante, di un veicolo antincendio, di un eliporto e di una sola pista d'atterraggio in asfalto lunga appena 525 metri e larga 40 (1 722 × 131 ft). Essa è orientata 04/22 ed è caratterizzata da un tratto di circa 270 metri con una pendenza pari al 18,6%. Come cita l'archivio del Service de l'information aéronautique (SIA), l'aeroporto non dispone di procedure di avvicinamento strumentale (IAP) e adotta le regole del volo a vista (VFR), consentito in condizioni meteorologiche ottimali (VMC) e non è omologato per il volo notturno.
L'atterraggio degli aerei è consentito esclusivamente alla testata 22, la più bassa, in modo tale da rallentare più rapidamente sfruttando il potere frenante della salita; viceversa, il decollo si effettua alla testata 04, così da accelerare lungo la discesa.[12][13] Date le condizioni estreme, dovute alla morfologia del territorio e alle caratteristiche tecniche dell'impianto, per atterrare e decollare a Courchevel è richiesta una speciale abilitazione del pilota.[3][10]
L'aeroporto dispone di un parcheggio per gli aeromobili leggeri, uno per le automobili e di collegamenti effettuati con navetta o taxi; inoltre è direttamente collegato agli impianti sciistici di Courchevel.
L'aeroporto di Courchevel nei media
[modifica | modifica wikitesto]La struttura aeroportuale è presentato in un documentario trasmesso dal canale televisivo History. Nei primi anni ottanta fu luogo di alcune riprese e fotografie aeree realizzate dall'Alfa Romeo per una campagna pubblicitaria; nella parte alta della pista d'atterraggio venne disegnato il logo della casa automobilistica.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Altiport - Courchevel - Mairie de Saint Bon - Savoie, France, su altiport.mairie-courchevel.fr. URL consultato il 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2013).
- ^ Valentina Bonfanti, Courchevel, in La Stampa, 18 ottobre 2013. URL consultato il 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
- ^ a b c (EN) Aircraft Crashes at Courchevel, France, su allvoices.com, 26 luglio 2010. URL consultato il 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2013).
- ^ Le Dossier PPL, Ed. ANPI Association Nationale des Pilotes Instructeurs.
- ^ Atterraggi da brivido sulle Alpi, La Repubblica, 28 gennaio 2008. URL consultato il 1º aprile 2014.
- ^ Claudio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole, Ed. L'Autore Libri Firenze.
- ^ L'aeroporto ha ospitato voli di linea della Tyrolean Airways. (EN) Dash 7 - Courchevel Airport, su members.aon.at. URL consultato il 1º aprile 2014.
- ^ (EN) The most dangerous roads in the world, su dangerousroads.org. URL consultato il 1º aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2013).
- ^ (EN) Aeroport [collegamento interrotto], su aeroclub-courchevel.com..
- ^ a b Aeroporti Difficili – Courchevel (LFLJ) – Dove osano le aquile – lunedì 18 febbraio 2013 ore 20 Z, su aeroclublaquilavirtual.eu. URL consultato il 1º aprile 2014.
- ^ Prevalentemente da modelli di aerei da turismo come: Robin DR400, Zlin 142, Cessna 172.
- ^ (EN) CVF - Courchevel [Courchevel Altiport], FR - Airport (PDF) [collegamento interrotto], su sia.aviation-civile.gouv.fr, SIA : Service d'information aéronautique. URL consultato il 26 febbraio 2012..
- ^ Publication d'information aéronautique (AIP), tav. AD2 LFLJ TXT 03.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA. VV., Publication d'information aéronautique (AIP), SIA Service de l'information aéronautique, Merignac, 7 aprile 2011.
- AA. VV., Le Dossier PPL, Ed. ANPI Association Nationale des Pilotes Instructeurs, Parigi, 2012.
- Claudio Rabagliati, Da qualche parte tra le nuvole, Ed. L'Autore Libri Firenze, Firenze, 2004, ISBN 978-88-517-0654-8.
- Articolo apparso sul quotidiano La Stampa, Torino, 18 ottobre 2013.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'aeroporto di Courchevel
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR, EN) Sito ufficiale, su altiport.mairie-courchevel.fr.
- Una foto della pista (frontale), su jetphotos.net (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- Una foto della pista (laterale), su jetphotos.net.
- Foto di un DHC-7 sulla pista, su airliners.net.
- Dati sull'aeroporto, su world-airport-codes.com.
- (EN) Courchevel Airport, su members.aon.at.
- Gli aeroporti più strani (e pericolosi) del mondo, su viaggi.virgilio.it.
- Tyrolean Dash 7 landing at Courchevel, su YouTube. URL consultato il 18 dicembre 2013.
- (FR) Qualification de site Altiport Courchevel en PC12, su YouTube. URL consultato il 18 dicembre 2013.