Coordinate: 41°45′29.35″N 16°02′35.12″E

Abbazia della Santissima Trinità di Monte Sacro

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Abbazia della Santissima Trinità di Monte Sacro
StatoItalia (bandiera) Italia
RegionePuglia
LocalitàMattinata
Coordinate41°45′29.35″N 16°02′35.12″E
Religionecattolica di rito romano
Inizio costruzioneVI secolo
DemolizioneXVI secolo

L'Abbazia della Santissima Trinità di Monte Sacro è stato un luogo di culto sede del monastero benedettino dal VI al XVI secolo d.C.

Nel 490 d.C. il sito dove fu eretta l'abbazia era noto come Monte Dodoneo, consacrato al culto pagano di Giove. Secondo una antichissima tradizione, dopo l'apparizione dell'Arcangelo Michele nella grotta di Monte Sant'Angelo, il vescovo di Siponto San Lorenzo Maiorano, e i prelati della zona si recarono sul Monte e ne distrussero i simulacri dedicando l'abbazia alla SS.Trinità. Da quel momento il luogo assunse la denominazione di Monte Sacro.[1]

L'abbazia viene citata per la prima volta in una bolla del pontefice Stefano IX nel 1058.[2]

Grazie all'impulso del letterato e fiduciario del Papa l'abate Gregorio di Montesacro al secolo Petrus Carus[3] (1220-1248) si costituì una vasta biblioteca, che contribuì a far diventare l'abbazia uno dei più importanti centri culturali della Puglia del Medioevo.[4]

In conseguenza di tre distinti terremoti l'abbazia fu abbandonata alla fine del XVI secolo.[5]

L'impianto originario del monastero benedettino venne dotato di nuove strutture e di un raffinato impianto ornamentale. Il complesso abbaziale comprendeva fabbriche, magazzini, il battistero, il chiostro, la chiesa e il nartece. Diviso in tre vani quadrati da arcate a tutto sesto, sostenute da colonne con capitelli a foglie d'acanto, rosette e altri motivi floreali, il nartece è oggi l'ambiente meglio conservato. Una delle semicolonne addossate alla parete presenta un capitello raffigurante tre aquile ad ali spiegate, i cui artigli trattengono due serpenti dalle teste di drago con le fauci aperte nel tentativo di addentare della colombe. Inoltre, una parete del nartece presenta ancora lacerti di affresco, raffiguranti una Madonna con Bambino e due santi benedettini. L'impostazione della arcate lascia presupporre una copertura con volta a crociera. Nel primo e nel secondo ambiente del nartece vi sono le porte d'accesso alla prima e alla navata centrale della chiesa basilicale romanica. Sono ancora visibili basamenti delle tre navate della chiesa e della torre campanaria, lembi della pavimentazione del chiostro, le arcate del refettorio e i muri perimetrali .

L'abbazia Monte Sacro si è classificata terza nel 6º Censimento 2012 I Luoghi del Cuore del Fondo Ambiente Italiano con il totale di 50.071 preferenze.[6]

Galleria d'immagini

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  1. ^ Giuseppe Marinelli, Ragguaglio del venerabile ed insigne santuario dello Arcangelo S. Michele nel Monte Gargano in provincia di Capitanata Giuseppe Marinelli, Tip. di Gennaro Fabricatore, 1858. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  2. ^ Epigrafe medievale da Monte Sacro (PDF), su emeroteca.provincia.brindisi.it.
  3. ^ GREGORIO di Montesacro in "Dizionario Biografico", su www.treccani.it. URL consultato il 18 gennaio 2023.
  4. ^ Udo Kindermann, L'abate Gregorio di Montesacro quale esponente della cultura spiritual-latina nella Puglia sveva, in: Federico II. Immagine e potere, ed. Maria Stella Calò Mariani e Raffaella Cassano, Venezia 1995, S. 215-219.
  5. ^ Sabina Fulloni, L'abbazia dimenticata: la Santissima Trinità sul Gargano tra Normanni e Svevi, Liguori Editore Srl, 2006, ISBN 978-88-207-3817-4. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  6. ^ ABBAZIA BENEDETTINA DELLA SS. TRINITA' DI MONTE SACRO | I Luoghi del Cuore - FAI, su fondoambiente.it. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  • Salvatore Prencipe, L'abbazia benedettina di Monte Sacro nel Gargano, Santa Maria Capua Vetere (Caserta) 1953
  • Sabina Fulloni, L'abbazia dimenticata: la Santissima Trinità sul Gargano tra Normanni e Svevi, Liguori Editore, 2006, ISBN 978-88-207-3817-4.

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