È stato uno dei vari tornei di guerra semiufficiali disputati in sostituzione del campionato nazionale. Fu organizzato dalla "Federazione Siciliana degli Sports", emanazione del Movimento Indipendentista Siciliano, che aveva sostituito il CONI nell'organizzazione delle competizioni sportive isolane. L'invito alla partecipazione fu esteso alle squadre che avevano preso parte alle ultime edizioni prima della guerra di Serie B e C e per questo al torneo fu dato anche il nome di Campionato Nazionale Misto[2].
Contribuisce anche all'organizzazione la FIGC, che permette l'iscrizione anche di varie matricole. Il livello del campionato ne risulta abbassato, ma lo scopo principale è quello di propagandare la rinascita del calcio in Sicilia. La formula prevede quattro gironi all'italiana, con partite di andata e ritorno, in cui le squadre sono suddivise con criteri di vicinanza geografica. Le prime due di ogni girone sono ammesse ai due gironi finali, le prime due di questi ultimi alla finalissima a quattro[3].
La competizione faceva parte del campionato misto di Divisione Nazionale 1944-1945 e metteva in palio due posti per le finali interregionali per l'assegnazione del titolo di Campione dell'Italia Liberata.[4][5] Tuttavia problemi organizzativi (tra cui l'eccessivo protrarsi dei campionati regionali) impedirono l'effettuazione delle finali interregionali (a cui avrebbero dovuto partecipare sedici squadre centromeridionali).[6]
^Retto dal Commissario Orazio Siino, che in seguito divenne il Presidente della Lega Regionale Sicula nel 1945, a partire dall'arrivo delle truppe Alleate nel 1943. Definito come "Federazione Siciliana degli Sports" (FSS) (di cui il Comitato Regionale Siculo fu l'emanazione della restaurata FIGC romana) anche sul libro "1959-2009 FIGC Lega Nazionale Dilettanti - 50 anni giocati bene" a pagina 228 e 230, il soppresso "Direttorio XVII Zona" fu invece ridenominato "Comitato Regionale" nel 1943 su tutti i documenti ufficiali, nome che aveva avuto fino alla stagione 1925-1926 prima dei cambiamenti apportati dalla Carta di Viareggio a tutti gli organi direttivi della Federazione.
Antonio Buemi, Carlo Fontanelli, Roberto Quartarone, Alessandro Russo e Filippo Solarino, Tutto il Catania minuto per minuto, Empoli, GEO Edizioni, 2011, p. 484.
Giancarlo Caia, Angelo Caia; Carlo Fontanelli, Alessio Messina, Paolo Scatà, Almanacco azzurro, Empoli, GEO Edizioni, 2011, p. 318.