Utente:Bombolaio Matto/Sandbox
La storia di Vittoria, comune italiano in provincia di Ragusa, comincia nel 1607. Esiste una tesi secondo cui la la contessa Vittoria Colonna Henriquez-Cabrera fondò la città di Vittoria con l'intento di ricostruire l'antica città di Camarina, con il consenso del Filippo III di Spagna. Tale tesi, tuttavia, non trova un consenso unanime presso gli studiosi.
Età precristiana
[modifica | modifica wikitesto]I primi insediamenti greci nel territorio ibleo risalgono all'inizio del VI secolo a.C.: in questo periodo, infatti, alcuni coloni siracusani fondarono Kamarina sul promontorio tra i fiumi Ippari e Rifriscolaro (all'epoca detto Oanis), con l'intento di contrastare le mire espansionistiche della vicina Gela[1]. Il borgo si ingrandì fino a divenire, tra i secoli V e IV, una vera e propria polis di oltre 20.000 abitanti[1]. La città subì alterne vicende militari, in cui fu più volte distrutta e poi ricostruita; venne distrutta del tutto in età romana, e, di conseguenza, i suoi abitanti si dispersero[1]. Dopo la scomparsa della città, la pianura circostante, denominata dai Romani Plaga Mesopotamium, venne invasa dal bosco; negli anni seguenti, divenne nascondiglio per i pastori e i contadini dell'area circostante, i quali vi trovavano rifugio durante le incursioni dei pirati algerini[1].
Età moderna
[modifica | modifica wikitesto]La piana camarinense e la limitrofa 'Selva di Boscopiano' rimasero disabitate fino agli
Oltre alla vicinanza
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Salvatore Nicastro, Vittoria e la sua gente, Vittoria, Comune di Vittoria Edizioni, 2007.
- Gianni Ferraro, Vittoria: Storia di una città, Vittoria, Civitas Edizioni, 1988.