Pericardiocentesi
Pericardiocentesi | |
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Procedura medica La via d'accesso dell'ago è in basso a sinistra, con la punta rivolta verso l'alto e verso l'interno | |
Classificazione e risorse esterne | |
ICD-9 | 37.0 |
MeSH | D020519 |
MedlinePlus | 003872 |
eMedicine | 80602 |
La pericardiocentesi è una procedura medica di emergenza che consiste nella rimozione di liquido presente in eccesso nel cavo pericardico, che può bloccare la normale contrazione del cuore e portare a tamponamento cardiaco e collasso cardiocircolatorio[1].
Procedura
[modifica | modifica wikitesto]Pericardiocentesi chiusa
[modifica | modifica wikitesto]Il paziente viene posizionato semiseduto su un appoggio solido. La via di accesso più comunemente utilizzata è sottoxifoidea, e l'inserimento dell'ago avviene sotto guida ecografica per ridurre il rischio di puntura del miocardio. Dopo la rimozione di un contenuto modesto di liquido, circa 50-150 ml, l'ago viene sostituito con un catetere[1]. La percentuale di successo è del 97% e il rischio di complicanze è inferiore al 5%[1].
Pericardiocentesi aperta
[modifica | modifica wikitesto]Viene effettuata raramente come approccio primario, nonostante permetta un migliore drenaggio, soprattutto nel caso di versamenti saccati. Tale trattamento permette anche l'esecuzione di biopsie del tessuto pericardico[1].
Analisi del liquido
[modifica | modifica wikitesto]L'analisi del liquido estratto è difficilmente definitiva nella diagnosi eziologica, tuttavia può essere utile. Essa comprende la valutazione del peso specifico, l'esame emocromocitometrico, la conta dei leucociti e il contenuto proteico[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Douglas P. Zipes, Libby Peter, Robert O. Bonow, Eugene Braunwald, Malattie del cuore di Braunwald, Elsevier, 2007.
Altri progetti
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