Dorotea Bucca

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Dorotea Bocchi, busto in terracotta dello scultore di Casa Fibbia, 1680-1690 ca.

Dorotea Bucca, nota anche come Dorotea Bocchi o Bucchi[1] (Bologna, 1360Bologna, 1436), è stata una filosofa, scienziata e docente universitaria italiana, generalmente ricordata per essere stata la prima donna a ricoprire tale ruolo.

«Dorotea Bucca Bolognese (...) esercitò molti anni tale ufficio con suo grande onore, e con soddisfazione di tutta la città, e a udir lei concorreano molti scolari d'ogni nazione, cosa veramente rara, e degna d'esser notata, e ammirata.»

Studiò con profitto lettere, medicina e conseguì un dottorato in filosofia. Occupò quindi una cattedra di filosofia e medicina all'Università di Bologna per oltre 40 anni (a partire dal 1390)[2][3], occupata in precedenza dal padre,[4] Giovanni Bucco, filosofo e medico di grande fama.[5] Le venne garantito un compenso, allora elevato, di cento lire,[6] perché continuasse a leggere agli studenti del padre.[7]

Alle donne era vietata l'educazione superiore e l'esercizio di numerose professioni:[8][9][10] ebbe notevole rilievo perché fu la prima a ricoprire il ruolo di docente universitaria.[11]

Tuttavia secondo lo storico Tommaso Duranti non esistono fonti che comprovino la sua docenza universitaria, e questa notizia potrebbe essere il frutto di una vox, un aneddoto, che si è tramandato per vie non ricostruibili negli anni. Ciò non toglie che "in una prospettiva di genere, laddove non sia possibile far emergere la voce delle donne del passato messa a tacere dai contemporanei o dalla storiografia, sia doveroso ricordare con chiarezza che se non possiamo testimoniare donne docenti nelle università medievali – e di molto tempo dopo – fu perché gli uomini di quella istituzione, e di quella società, impedirono loro di accedervi".[1]

Riconoscimenti

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Un suo busto in terracotta, opera del 1680-1690 circa dello Scultore di Casa Fibbia e parte del ciclo di ritratti di donne bolognesi illustri un tempo conservato a Palazzo Felicini-Fibbia, è oggi esposto al Museo della storia di Bologna di Palazzo Pepoli.[12][13]

  1. ^ a b Tommaso Duranti 2020.
  2. ^ Monique Frize 2013, p. 27.
  3. ^ Dorotea Bucca, su brooklynmuseum.org, Brooklyn Museum. URL consultato il 15 marzo 2024.
  4. ^ (EN) Marilyn Bailey Ogilvie, Women in Science: Antiquity Through the Nineteenth Century: a Biographical Dictionary with Annotated Bibliography, MIT Press, 1986, p. 42.
  5. ^ Biografia universale antica e moderna, vol. VIII, Tipografia di Alvisopoli, 1823, p. 231.
  6. ^ Roberta Schira e Alessandra De Vizzi, Le voci di Petronilla, Salani, 2010, p. 120.
  7. ^ Pellegrino Antonio Orlandi, p. 102.
  8. ^ (EN) Charles E. McClelland, Queen of the Professions: The Rise and Decline of Medical Prestige and Power in America, Rowman & Littlefield, 2014, pp. 48-49.
  9. ^ Giammaria Mazzuchelli Bresciano, Gli scrittori d'Italia, vol. II, parte III, pp. 1392-1393.
  10. ^ Giovanna Rosa, Dame, oblate, converse e serventi in educazione, Bulzoni, 2003, p. 12.
  11. ^ (EN) Arturo Barone, The Italian Achievement: An A-Z of Over 1000 'firsts' Achieved by Italians in Almost Every Aspect of Life Over the Last 1000 Years, Renaissance, 2007, p. 141.
  12. ^ Busto di dama bolognese illustre - Dorotea Bocchi, Digital Humanities.
  13. ^ La collocazione originaria dei busti è presumibilmente quella della miniatura di Alessandro Scarselli, presa dagli Insigna degli Anziani e conservata all'Archivio di Stato di Bologna. Cfr. Alessandro Scarselli, Anziani Consoli, in Insignia, XIII, miniatura, c. 125a. URL consultato il 12 ottobre 2023 (archiviato il 15 ottobre 2023).

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